Il TFA Sostegno è un percorso di formazione obbligatorio per i docenti che intendono acquisire le competenze necessarie all’insegnamento specializzato per alunni con disabilità, in modo da contribuire in maniera significativa all’inclusione scolastica, favorendo lo sviluppo delle potenzialità di ciascun alunno L’accesso al corso prevede, tuttavia, il superamento di prove selettive che valutano le conoscenze e le abilità nei campi normativo, pedagogico e metodologico-didattico.
SOMMARIO
Toggle- Quali sono e come funzionano le prove del TFA Sostegno?
- Cosa studiare per prepararsi bene alla prova preselettiva del TFA Sostegno?
- Cosa studiare e cosa aspettarsi dalla prova scritta
- Esempi di tracce passate
- Cosa rivedere prima della prova orale e quanto dura
- 3 Consigli pratici su cosa studiare per il TFA Sostegno
Quali sono e come funzionano le prove del TFA Sostegno?
Le prove di accesso al TFA Sostegno sono articolate in tre fasi distinte ma propedeutiche, ciascuna con specifiche finalità valutative. Le stesse mirano, di fatto, a verificare le competenze e le conoscenze richieste per l’ammissione ai corsi di specializzazione sul sostegno.
Nello specifico, sono previste:
- prova preselettiva;
- prova scritta;
- prova orale.
La prova preselettiva del TFA Sostegno: in cosa consiste?
La prova preselettiva del TFA Sostegno ha una durata di 2 ore e prevede 60 quesiti a risposta multipla (la cui articolazione è stabilita dalle università), con i candidati che dovranno individuare l’unica risposta corretta tra le cinque opzioni di risposta proposte:
- 20 quesiti volti a verificare le competenze linguistiche e la comprensione dei testi in lingua italiana il cui scopo è quello di esaminare la proficienza linguistica dei partecipanti;
- 40 quesiti incentrati su elementi chiave nella formazione dell’insegnante di sostegno, quali le tematiche pertinenti alle competenze socio-psico-pedagogiche e metodologico-didattiche, nonché l’empatia e l’intelligenza emotiva.
Nello specifico, la verifica delle competenze linguistiche ha l’obiettivo di valutare l’abilità dei candidati nell’interpretare accuratamente i testi proposti.
Ogni testo presentato è accompagnato da domande che richiedono di identificare sia i messaggi chiaramente espressi che quelli sottintesi, richiedendo così ai partecipanti di dimostrare la capacità di analizzare e dedurre informazioni sia esplicite che implicite dal contesto fornito.
Per quanto riguarda, invece, le competenze socio-psico-pedagogiche e metodologico-didattiche, le domande mirano a verificare la conoscenza e la sensibilità dei candidati verso temi cruciali quali empatia e intelligenza emotiva, essenziali per instaurare un rapporto efficace con gli studenti, oltre alla creatività e al pensiero divergente, fondamentali per stimolare l’apprendimento e l’innovazione didattica.
Durante la prova saranno, inoltre, esplorate le competenze relative all’organizzazione scolastica e agli aspetti giuridici che regolano l’autonomia delle istituzioni educative, al fine di assicurare che i futuri docenti di sostegno possano operare efficacemente all’interno del sistema scolastico.
La valutazione delle risposte è espressa in trentesimi e avverrà sulla base dei seguenti criteri:
- risposta corretta: 0,5 punti;
- risposta non data: 0 punti;
- risposta errata: 0 punti.
Saranno ammessi alla prova orale solo i candidati che conseguiranno una votazione non inferiore a 21/30.
La prova scritta: com’è strutturata?
La prova scritta rappresenta il secondo step nel percorso di selezione del TFA Sostegno e viene somministrata ai candidati che hanno superato la prova preselettiva.
È predisposta dall’università di riferimento e ha l’obiettivo di valutare competenze avanzate in ambito pedagogico, didattico e normativo.
Generalmente strutturata su una o più domande a risposta aperta, la prova può variare nella modalità e nei contenuti tra i diversi Atenei. Alcuni istituti, ad esempio, adottano un approccio pratico, chiedendo ai candidati di analizzare casi concreti di didattica inclusiva.
Il superamento della prova richiede un punteggio minimo di 21/30.
La prova orale del TFA Sostegno: come si svolge?
La prova orale rappresenta la fase conclusiva del percorso di selezione per l’accesso al TFA Sostegno. Riservata ai candidati che hanno superato la prova scritta con una votazione minima di 21/30, la stessa si concentra sull’abilità del candidato di esporre gli argomenti in modo chiaro e preciso, utilizzando un linguaggio tecnico-scientifico adeguato.
La commissione giudica, inoltre, la padronanza degli argomenti trattati nelle prove precedenti, nonché la risposta alla domanda motivazionale prevista in tutte le università.
Anche per la prova orale, è necessario ottenere almeno 21/30, punteggio che incide sulla posizione finale in graduatoria.
Cosa studiare per prepararsi bene alla prova preselettiva del TFA Sostegno?
Per affrontare al meglio la prova preselettiva del TFA Sostegno, è fondamentale concentrarsi su diversi ambiti chiave, a partire dalla comprensione del testo e dalla grammatica italiana.
Allo stesso modo, è fondamentale conoscere le norme che regolano obiettivi, programmi e requisiti di ciascun grado di istruzione. Ecco perché è importante approfondire tutti gli aspetti legati alla normativa scolastica, in particolare quella relativa ai bisogni educativi speciali (BES) e ai diversi gradi di istruzione, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di secondo grado.
Come prepararsi per rispondere ai quesiti sulle competenze linguistiche
Molti quesiti relativi alle competenze linguistiche richiedono una capacità approfondita di interpretare i testi, per cui dedicare del tempo alla revisione delle regole grammaticali, come tempi verbali, preposizioni, articoli e sintassi, risulta essenziale. Ma, soprattutto, è fortemente consigliata l’esercitazione pratica su questi aspetti, in modo da rafforzare la propria preparazione.
Occorre, inoltre, sviluppare una solida capacità di analisi critica. La comprensione del testo non si limita, infatti, alla semplice individuazione del suo senso generale, ma implica il riconoscimento dei legami logici e grammaticali che ne garantiscono coerenza e coesione.
In pratica, i candidati devono saper interpretare correttamente i significati lessicali, identificare il tipo di testo e il suo scopo, nonché ricavare informazioni esplicite e inferenze implicite. Le competenze richieste includono la capacità di cogliere i messaggi sottesi e riflettere sulle scelte linguistiche e stilistiche dell’autore.
Comprendere pienamente un testo, infatti, significa anche riuscire a collegare le informazioni presenti nel brano con le domande proposte, garantendo che la risposta fornita sia coerente sul piano logico e grammaticale rispetto al contenuto analizzato.
Esempi di domande sulle competenze linguistiche
Proponiamo di seguito alcuni esempi di domande relative alle competenze linguistiche proposte alcuni anni fa ai candidati durante la prova preselettiva:
- Leggere il brano e rispondere ad ogni quesito collegato solo in base alle informazioni contenute.
Con il termine iniziazioni si intendono, in generale, quell’insieme di riti che segnano il passaggio di un individuo dallo stadio di fanciullo a quello di adulto. In linea di principio le iniziazioni vanno distinte dai riti di pubertà i quali, pur avvenendo all’incirca alla stessa età e avendo sovente carattere simile, sono eseguiti privatamente, all’interno della famiglia. Le iniziazioni hanno invece sempre un carattere pubblico e sono svolte non solo nell’interesse dei singoli ma dell’intera comunità. Esse rappresentano non solo un passaggio di condizione per i giovani ma anche un rinnovamento per la società. Proprio per questo carattere simbolico-sociale non è necessario che tutti i giovani siano iniziati. Possono esserlo solo i maschi e non le femmine, oppure solo gruppi scelti in rappresentanza di tutti. Le iniziazioni sono sempre segrete: non è consentito ai non iniziati di assistervi. Durante le cerimonie, che hanno frequentemente carattere violento, ai giovani vengono insegnati i riti e i miti del popolo cui appartengono: viene cioè insegnata loro la distinzione, che quella cultura stabilisce, tra ciò che è definitivo (mito) e ciò che è invece mutabile (rito) e, mediante ciò, i valori fondamentali della loro civiltà. Il compito delle iniziazioni è di culturalizzare i giovani, di sottrarli alla loro condizione naturale per farli diventare membri della loro cultura, fermo restando che ogni cultura qualificherà a suo modo ciò che intende per natura e ciò che intende per cultura. Le iniziazioni costruiscono il cosmo sociale agendo sul materiale umano. Questo avviene destorificando ritualmente i giovani per la durata dell’iniziazione, inserendoli in un tempo diverso dal quotidiano, “mitico”, un tempo nel quale è possibile agire per plasmare il mondo e conferendo loro una diversa qualità, quella di uomini adulti, rispetto a ciò che erano prima. Non di rado, nel periodo di margine, i giovani sono sottoposti a disciplina e restrizioni inusuali e severissime oppure hanno la possibilità (e in qualche caso il dovere) di agire in modo totalmente libero dalle normali restrizioni sociali. In entrambi i casi si evidenzia una diversità rispetto alla normalità quotidiana.
1. Nel brano, nell’espressione “destorificando ritualmente i giovani”, il verbo “destorificare” significa:
A) distruggere l’individualità
B) esaltare mitologicamente
C) insegnare la storia della comunità
D) collocare nel contesto storico-quotidiano
E) slegare dal contesto storico-quotidiano
2. Secondo quanto scritto nel brano, le iniziazioni:
A) sono sempre destinate a tutta la popolazione
B) rappresentano unicamente un tributo al mito
C) possono svolgersi davanti a un pubblico che non sia stato, a sua volta, iniziato
D) si propongono lo scopo di culturalizzare i giovani
E) vengono eseguite solo all’interno del nucleo familiare
3. Secondo il brano, quale delle seguenti affermazioni NON è riferibile al termine “iniziazioni”?
A) Sono sempre segrete
B) Sono un insieme di riti che sanciscono il passaggio di un individuo dalla fanciullezza all’età adulta
C) Rappresentano un momento di rinnovamento per l’intera comunità
D) Hanno carattere pubblico e simbolico
E) Sono un insieme di riti eseguiti su tutti i membri della comunità
4. Le cerimonie iniziatiche:
A) si svolgono in uno spazio aperto
B) prevedono sempre che i giovani siano sottoposti a restrizioni severissime
C) riguardano i riti di pubertà
D) presentano spesso carattere violento
E) coinvolgono tutti i giovani della comunità
5. Quale potrebbe essere il titolo del brano?
A) Le iniziazioni come passaggio di condizione
B) Differenze fra iniziazioni e riti di passaggio
C) Simbologia dei riti di passaggio
D) Natura e cultura nei miti iniziatici
E) Le culture primitive e i loro riti iniziatici
Prepararsi sulle competenze socio-psico-pedagogiche e metodologico-didattiche
La preparazione per il TFA Sostegno richiede solide competenze socio-psico-pedagogiche e metodologico-didattiche, indispensabili per supportare efficacemente gli studenti con bisogni educativi speciali.
Questi ambiti riguardano sia la comprensione dei processi di apprendimento e sviluppo cognitivo, sia l’acquisizione di strategie didattiche inclusive. E i candidati dovranno dimostrare la capacità di adattare l’insegnamento alle esigenze degli alunni, promuovendo un ambiente di apprendimento equo e partecipativo.
Cosa sono le competenze socio-psico-pedagogiche? Cosa studiare?
Le competenze socio-psico-pedagogiche si riferiscono alla comprensione approfondita dei processi cognitivi, emotivi e relazionali che influenzano l’apprendimento e lo sviluppo degli studenti. E permettono ai docenti di riconoscere i bisogni individuali e collettivi all’interno della classe, adattando le strategie educative per favorire un apprendimento inclusivo ed efficace.
In questo contesto, è fondamentale acquisire una solida base di conoscenze sulla psicologia dello sviluppo e dell’apprendimento, che include lo studio dei processi mentali, affettivi e relazionali degli alunni nelle diverse fasi della crescita.
Allo stesso tempo, è necessario concentrarsi sulle teorie legate alla creatività, al pensiero divergente e all’intelligenza emotiva, tematiche fondamentali per comprendere il modo in cui gli alunni sviluppano capacità cognitive e relazionali.
E, soprattutto, è importante fare riferimento a esponenti chiave come De Bono, Gardner, Goleman ed Ekman, le cui teorie forniscono strumenti indispensabili per la gestione delle dinamiche di apprendimento e delle emozioni in contesti educativi.
In ambito pedagogico, è, a sua volta, essenziale studiare le principali teorie dell’apprendimento, come il comportamentismo, il costruttivismo e il funzionalismo, approfondendo gli autori di riferimento quali Skinner, Piaget, Bruner e Vygotskij.
Cosa sono le competenze metodologico-didattiche? Cosa studiare?
Le competenze metodologico-didattiche non riguardano una singola disciplina, ma comprendono l’insieme di strategie e tecniche che permettono al docente di facilitare l’apprendimento degli studenti.
Il ruolo del docente diventa quello di mediatore, capace di attivare i processi cognitivi degli alunni e favorire l’acquisizione delle conoscenze in modo dinamico e partecipativo. Questo implica la capacità di progettare percorsi di apprendimento che trasmettano contenuti e stimolino il pensiero critico e lo sviluppo delle diverse intelligenze.
Queste competenze includono la capacità di organizzare efficacemente l’ambiente di apprendimento, gestire la classe, pianificare attività didattiche, monitorare i progressi degli studenti e valutare i risultati.
Il docente deve, pertanto, essere in grado di strutturare l’insegnamento per competenze, promuovendo l’autonomia e la partecipazione attiva degli alunni.
In quest’ottica lo studio di tecniche di gestione della classe, progettazione didattica e valutazione formativa è essenziale per sviluppare queste competenze e applicarle efficacemente nella pratica educativa.
Esempi di domande su competenze competenze socio-psico-pedagogiche e metodologico-didattiche
Proponiamo di seguito alcuni esempi di domande relative alle competenze socio-psico-pedagogiche e metodologico-didattiche proposte alcuni anni fa ai candidati durante la prova preselettiva:
1. Quali sono le principali teorie dell’apprendimento?
A) Teoria dei sistemi, teoria della rete
B) Comportamentismo, costruttivismo, funzionalismo
C) Empirismo, postmodernismo
D) Teoria della complessità, pragmatismo
2. Secondo Piaget, in quale fase dello sviluppo cognitivo si manifesta il pensiero astratto?
A) Fase preoperatoria
B) Fase operatoria concreta
C) Fase operatoria formale
D) Fase sensomotoria
3. Quale tra i seguenti è un esempio di pensiero divergente?
A) Risolvere un problema matematico con un unico metodo
B) Trovare soluzioni multiple e creative a un singolo problema
C) Applicare una regola grammaticale
D) Seguire una procedura standardizzata
4. Cosa si intende per didattica inclusiva?
A) L’uso di materiali digitali per tutti gli alunni
B) L’adozione di strategie che permettono a tutti gli studenti, indipendentemente dalle loro capacità, di partecipare attivamente all’apprendimento
C) L’uso di tecniche di apprendimento tradizionali
D) La suddivisione degli alunni in gruppi in base al livello di competenze
5. Come si manifesta una gestione efficace della classe?
A) Attraverso l’imposizione di regole rigide
B) Favorendo un clima di collaborazione e responsabilizzazione degli studenti
C) Delegando la disciplina agli assistenti di aula
D) Adottando un approccio esclusivamente autoritario
6. Quale tra i seguenti è un esempio di progettazione didattica per competenze?
A) Un’unità didattica centrata sull’acquisizione di nozioni teoriche
B) Un percorso che integra attività pratiche, riflessione e valutazione delle abilità acquisite
C) Un programma basato solo su test scritti
D) Un piano di studio che non prevede attività di verifica pratica
7. Quale autore ha sviluppato la teoria delle intelligenze multiple?
A) Howard Gardner
B) Daniel Goleman
C) Lev Vygotskij
D) Edward De Bono
Prepararsi alle domande sulla legislazione
Per affrontare efficacemente le domande sulla normativa scolastica, è fondamentale avere una conoscenza approfondita e strutturata delle principali fonti giuridiche che regolano il sistema educativo.
Le normative scolastiche sono complesse, poiché si basano su una combinazione di contratti collettivi, testi unici, disposizioni del codice civile e norme specifiche per il settore dell’istruzione, spesso modificate da interventi legislativi successivi.
Comprendere come queste fonti interagiscano tra loro è essenziale per rispondere correttamente alle domande che riguardano il funzionamento della scuola.
Una solida preparazione permette di affrontare questioni complesse e risolvere situazioni che potrebbero altrimenti generare incomprensioni o conflitti con colleghi, studenti, famiglie e istituzioni.
In buona sostanza, padroneggiare il vasto e complesso panorama della legislazione scolastica consente di agire con sicurezza e consapevolezza, riducendo il rischio di errori dovuti a una mancata conoscenza delle regole.
Esempi di domande sulla normativa
Proponiamo di seguito alcuni esempi di domande relative alla normativa scolastica:
1. Quale legge ha introdotto l’inclusione degli alunni con disabilità nel sistema scolastico italiano?
A) Legge 104/1992
B) Legge 170/2010
C) Decreto Legislativo 81/2008
D) Legge 241/1990
2. Cosa prevede il Decreto Legislativo n. 62/2017 in materia di valutazione degli studenti?
A) La valutazione esclusivamente tramite prove scritte
B) La sostituzione degli esami di maturità con prove pratiche
C) La valutazione formativa e certificativa con un’attenzione particolare alle competenze
D) L’eliminazione della prova orale per l’esame di Stato
3. Qual è la normativa di riferimento per l’alternanza scuola-lavoro (ora PCTO)?
A) Legge 107/2015
B) Decreto Ministeriale 139/2007
C) Legge 53/2003
D) Decreto Legislativo 59/2004
4. Secondo il Testo Unico della scuola (Decreto Legislativo 297/1994), qual è il ruolo del Collegio dei Docenti?
A) Stabilire i programmi scolastici nazionali
B) Definire il piano dell’offerta formativa e approvare progetti educativi
C) Amministrare i fondi scolastici
D) Verificare la formazione del personale ATA
5. Quali sono le funzioni del Dirigente Scolastico secondo il Decreto Legislativo 165/2001?
A) Assicurare la gestione unitaria della scuola, coordinare l’attività didattica e amministrativa
B) Redigere il bilancio d’istituto
C) Definire i criteri di valutazione degli insegnanti
D) Selezionare i docenti per le assunzioni
6. Secondo il Decreto Legislativo 81/2008, chi è responsabile della sicurezza degli studenti all’interno dell’istituto scolastico?
A) Il Ministro dell’Istruzione
B) Il Dirigente Scolastico
C) Il Collegio dei Docenti
D) Il Consiglio di Istituto
7. Quale normativa disciplina il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF)?
A) Legge 107/2015
B) Decreto Ministeriale 742/2017
C) Decreto Legislativo 63/2017
D) Legge 169/2008
Cosa studiare e cosa aspettarsi dalla prova scritta
La prova scritta del TFA Sostegno richiede una preparazione mirata su diversi ambiti fondamentali. Tanto per cominciare, è importante focalizzarsi sulle competenze socio-psico-pedagogiche e metodologico-didattiche, studiando le principali teorie dell’apprendimento (comportamentismo, costruttivismo, funzionalismo) e approfondendo autori chiave come Skinner, Piaget, Vygotskij e Bruner.
È essenziale anche acquisire una solida conoscenza delle teorie psicologiche legate alla creatività, al pensiero divergente e all’intelligenza emotiva, facendo riferimento a esperti come Gardner e Goleman.
Oltre a questi aspetti, un elemento di grande rilevanza è rappresentato dalla conoscenza della normativa scolastica. La prova scritta può, infatti, includere domande sulla legislazione scolastica, inclusi temi come l’inclusione degli alunni con disabilità, la gestione dell’istituto e il ruolo del Dirigente Scolastico.
Ci si può aspettare domande a risposta aperta che richiedono una capacità di analisi critica e di applicazione delle conoscenze teoriche a contesti pratici, oltre alla capacità di utilizzare un linguaggio tecnico appropriato.
Esempi di tracce passate
Proponiamo di seguito alcuni esempi di tracce proposte ai candidati negli anni passati:
- La legge sull’autonomia scolastica consente di coinvolgere pienamente risorse interne ed esterne della scuola nella gestione del progetto educativo. Il candidato esponga, in non più di 15 righe, le linee e i principi di tale legge.
- Promuovere un adeguato senso di autoefficacia rappresenta una premessa essenziale per il benessere scolastico. Il candidato esponga, in non più di 15 righe, il concetto di autoefficacia e le sue ricadute sulla qualità della vita degli studenti.
- Il laboratorio: un ottimale contesto educativo per l’apprendimento. Il candidato esponga, in non più di 15 righe, quali sono gli aspetti caratterizzanti di tale contesto.
- Il ruolo dei processi empatici nella trasmissione delle conoscenze. Il candidato delinei brevemente le competenze emotive degli insegnanti all’interno dei contesti di apprendimento.
- Il ruolo dell’insegnante nel favorire e coltivare soluzioni nuove e originali nella risoluzione logica dei problemi.
- Il candidato delinei quali sono i compiti e i ruoli dei diversi organi collegiali.
Cosa rivedere prima della prova orale e quanto dura
Per affrontare la prova orale del TFA Sostegno è necessaria una preparazione che copra un ampio spettro di contenuti, poiché la sua struttura varia in base all’ateneo. Gli argomenti trattati possono spaziare dai temi della preselettiva e della prova scritta, fino a includere tutto il programma previsto dal decreto ministeriale.
È, quindi, essenziale ripassare in modo completo sia le competenze socio-psico-pedagogiche che le metodologico-didattiche, soffermandosi sulle teorie dell’apprendimento, le normative scolastiche e le strategie di inclusione.
Inoltre, è utile rivedere i casi pratici e le domande che potrebbero richiedere un’applicazione diretta delle conoscenze teoriche a situazioni didattiche concrete. Bisogna prepararsi a esporre con chiarezza e sicurezza, utilizzando un linguaggio tecnico-scientifico adeguato e dimostrando la capacità di argomentare in modo critico.
La durata della prova orale è variabile, poiché ogni ateneo può stabilire tempi diversi, che generalmente oscillano tra i 20 e i 40 minuti.
Come rispondere alla domanda motivazionale nel modo migliore
La domanda motivazionale è una parte della prova orale del TFA Sostegno da non sottovalutare assolutamente, dal momento che spesso è addirittura determinante per l’ammissione al corso. La stessa consente, infatti, al candidato di evidenziare le ragioni personali e professionali che lo spingono a intraprendere il percorso per diventare insegnante di sostegno,
La domanda viene posta durante la fase finale della selezione (prova orale) e ha un peso significativo nella valutazione complessiva, poiché permette alla commissione di capire se il candidato possiede una motivazione autentica e una profonda consapevolezza delle responsabilità del ruolo.
È, quindi, fondamentale prepararsi con cura, riflettendo non solo su esperienze personali rilevanti, ma anche sulla propria visione dell’insegnamento di sostegno e dell’inclusione scolastica.
Per rispondere al meglio, è consigliabile strutturare la risposta in modo chiaro e coerente, enfatizzando esperienze concrete che dimostrino una reale connessione con il mondo dell’educazione inclusiva.
È importante anche dimostrare di avere una comprensione approfondita delle sfide e delle soddisfazioni legate al ruolo di docente di sostegno, mettendo in evidenza le competenze acquisite e la volontà di continuare a formarsi per migliorare le proprie capacità. Inoltre, l’autenticità è fondamentale: la commissione valuta non solo la preparazione del candidato, ma anche la sua capacità di trasmettere una passione genuina per l’inclusione e il sostegno educativo.
3 Consigli pratici su cosa studiare per il TFA Sostegno
1. Approfondisci le teorie dell’apprendimento e psicopedagogiche
È essenziale studiare le principali teorie dell’apprendimento, come il comportamentismo, il costruttivismo e il funzionalismo, focalizzandosi sugli autori di riferimento come Skinner, Piaget, Bruner e Vygotskij.
Inoltre, dedica del tempo alla psicologia dello sviluppo, con particolare attenzione alle teorie sulle emozioni, la creatività e l’intelligenza emotiva di autori come Goleman e Gardner. Queste conoscenze sono cruciali per comprendere i processi di apprendimento e per affrontare i casi pratici proposti nelle prove.
2. Padroneggia la normativa scolastica
La conoscenza della normativa scolastica è imprescindibile. Studia le leggi più rilevanti, come la Legge 104/1992 sull’inclusione degli alunni con disabilità, il Decreto Legislativo 297/1994 sul funzionamento delle istituzioni scolastiche e la Legge 107/2015 che regola l’alternanza scuola-lavoro (PCTO).
Focalizzati anche su temi legati alla gestione della classe e al ruolo del Dirigente Scolastico. Questi aspetti sono spesso oggetto di domande nelle prove scritte e orali.
3. Prepara strategie didattiche inclusive
Le competenze metodologico-didattiche sono fondamentali per la prova scritta e per la valutazione orale. Studia come pianificare e gestire un ambiente di apprendimento inclusivo, come sviluppare piani educativi individualizzati (PEI) e come adattare le metodologie didattiche per rispondere alle esigenze specifiche degli studenti con bisogni educativi speciali. Rivedi esempi concreti di gestione della classe e progettazione didattica per competenze, poiché potrebbero essere richiesti durante la prova.
Quanto tempo prima conviene iniziare a prepararsi?
Il tempo necessario per prepararsi adeguatamente al TFA Sostegno dipende dalle conoscenze di base del candidato e dall’approfondimento richiesto. In genere, è consigliabile iniziare la preparazione almeno 4-6 mesi prima delle prove, in modo da poter studiare in modo graduale e approfondito.
Questo periodo permette di consolidare le competenze socio-psico-pedagogiche, la normativa scolastica e le metodologie didattiche, senza dover accelerare il processo di studio nelle fasi finali.
Un approccio costante e ben strutturato è fondamentale, dal momento che consente di affrontare con maggiore sicurezza i diversi step selettivi, dedicando il giusto tempo a ciascun ambito richiesto per le prove scritte e orali.
Su quali argomenti conviene focalizzarsi?
Per prepararsi efficacemente al TFA Sostegno, è importante concentrarsi su alcuni argomenti chiave. In primo luogo, le competenze socio-psico-pedagogiche sono fondamentali e per questo occorre approfondire le teorie dell’apprendimento e dello sviluppo cognitivo, studiando autori come Piaget, Vygotskij, Bruner e Skinner.
In secondo luogo, bisogna focalizzarsi sulla normativa scolastica, in particolare le leggi riguardanti l’inclusione scolastica (come la Legge 104/1992) e il funzionamento delle istituzioni educative (Decreto Legislativo 297/1994).
Infine, va dedicato il giusto tempo alle competenze metodologico-didattiche, necessarie per progettare e gestire un ambiente di apprendimento inclusivo, con particolare attenzione alla personalizzazione dei percorsi educativi per gli studenti con bisogni speciali.
Che strumenti utilizzare per prepararsi?
Per prepararsi al meglio al TFA Sostegno, è fondamentale utilizzare una varietà di strumenti, a partire dai manuali specifici per il TFA Sostegno che offrono una panoramica completa delle tematiche da studiare e coprono competenze socio-psico-pedagogiche, metodologico-didattiche e normativa scolastica.
Può essere particolarmente utile anche integrare lo studio con articoli accademici sulla pedagogia e la didattica per alunni con BES e DSA. Questi ultimi forniscono, infatti, approfondimenti aggiornati e un approccio più teorico.
Ma, soprattutto, è essenziale seguire un corso online di preparazione al TFA Sostegno. Avvalersi di corsi e videolezioni online messi a disposizione da enti specializzati permette, infatti, di seguire lezioni su temi specifici e di testare le proprie conoscenze con esercizi pratici.