Gli studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), sono riconosciuti come tali dalla Legge n. 170 dell’8 ottobre 2010. Nei DSA rientrano la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia,
In tale ottica, il Ministero dell’Istruzione ha l’obbligo di implementare diversi progetti volti a coinvolgere gli alunni che affrontano queste difficoltà. Ciò al fine di garantire il diritto allo studio sancito dalla Costituzione.
Questa garanzia del diritto allo studio si traduce nell’ambito dell’integrazione scolastica. La stessa promuove una visione inclusiva che accoglie tutti gli elementi presenti in classe.
Comunque, questi allievi presentano capacità cognitive adeguate e non hanno patologie neurologiche o deficit sensoriali. Tuttavia, tali disturbi possono comportare significative limitazioni nella vita di tutti i giorni.
Affinché il successo scolastico di questi studenti sia garantito, il sostegno costante del Ministero dell’Istruzione diventa fondamentale.
Pertanto, è essenziale effettuare una diagnosi precoce per intervenire nel minor tempo possibile. Ciò richiede una stretta collaborazione tra famiglie, insegnanti di sostegno, scuole ed enti locali.
Che cosa sono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento?
Quando si tratta di questo argomento delicato, è importante definire chiaramente quali sono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Come già menzionato in precedenza, i DSA includono:
- la dislessia, che riguarda la difficoltà nella lettura e nella comprensione del testo;
- la disgrafia, che riguarda la difficoltà nella scrittura e nel coordinamento motorio fine;
- la disortografia, che riguarda la difficoltà nell’ortografia e nella scrittura corretta delle parole;
- la discalculia, che riguarda la difficoltà nel calcolo e nell’apprendimento dei concetti matematici.
Per approfondire ulteriormente questi disturbi, è possibile consultare un documento allegato al Decreto Ministeriale del 12 luglio 2011. Tale documento fornisce le Linee guida per garantire il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento.
Queste linee guida sottolineano l’importanza di adottare approcci didattici appropriati al fine di garantire il successo scolastico di tutti gli studenti. L’articolo 34 della Costituzione, infatti, afferma che «la scuola è aperta a tutti».
Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) ha istituito un canale specifico per tutelare il diritto allo studio, concentrandosi in particolare sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento.
Questo canale si differenzia da quanto già previsto dalla Legge n. 104 del 5 febbraio 1992. Infatti, lo scopo della Legge 104/92 è quello di rimuovere le barriere che limitano le persone con disabilità.
Inoltre, devono promuovere la loro integrazione e socializzazione con gli altri compagni di classe. Pertanto, è importante esaminare in dettaglio i vari DSA che possono manifestarsi.
Qual è la differenza tra BES e DSA?
Per parlare dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento si deve comprendere anche la categoria in cui sono inseriti. Si sta parlando dei BES. Tale sigla indica i Bisogni Educativi Speciali.
L’ampia gamma di situazioni di svantaggio scolastico coinvolge non solo gli studenti con varie forme di disabilità. Qui ci sono anche coloro che affrontano difficoltà sociali, culturali e molto altro.
I BES comprendono tutte queste diverse sfere che richiedono supporto in modi diversi. Tra questi, ci sono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), che sono già stati descritti in dettaglio.
I DSA dispongono di una normativa specifica che identifica al meglio gli ostacoli nell’apprendimento. Ciò consente di affrontare in modo più efficace le difficoltà che sorgono.
Di conseguenza, esistono anche procedure differenziate da seguire. Gli studenti con disabilità richiedono un Piano Educativo Individualizzato (PEI). Lo stesso viene redatto dalla scuola in collaborazione con i servizi socio-sanitari.
Gli studenti con DSA, invece, devono ottenere un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che viene formulato dal consiglio di classe. Tuttavia, è importante tenere conto anche dell’opinione delle famiglie e degli esperti del settore.
In ogni caso, chiunque aspiri a diventare docente di sostegno deve seguire la strada emanata dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. È indispensabile, dunque, per qui aspiranti docenti di sostegno svolgere il TFA Sostegno.
SCARICA I SEGUENTI DOCUMENTI:
IL DECRETO MINISTERIALE DI ATTIVAZIONE DEL TFA SOSTEGNO 2023 VIII CICLO
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