TFA 2023

TFA 2023

Con la dicitura TFA 2023 si va a intendere l’VIII ciclo del TFA Sostegno. Una specializzazione in ambito universitario che abbraccia il sostegno scolastico. Un percorso formativo abbastanza strutturato anche a causa della complessità della professione analizzata.

Il docente di sostegno serve a concretizzare quella che è delineata come didattica inclusiva. Negli istituti italiani, infatti, ci sono classi composte da differenti soggetti.

Ognuno di essi ha la propria storia e le proprie competenze da sviluppare. Compito della scuola è quello di eliminare ogni possibile ostacolo posto sulla strada dell’istruzione.

Qualora ciò non fosse possibile, si devono almeno rendere più accettabili le condizioni in cui l’allievo opera. L’insegnante di sostegno serve a progettare una didattica personalizzata in grado di garantire il diritto allo studio.

Chiunque voglia intraprendere questa strada deve ottenere l’abilitazione sul sostegno. La prima cosa da fare è verificare di possedere i requisiti di accesso. 

Il TFA Sostegno, infatti, è a numero chiuso. Per frequentare la formazione in questione si devono oltrepassare molteplici prove.

TFA Sostegno 2023: i requisiti di accesso

È evidente l’ampiezza del corso di specializzazione sul sostegno. La prima cosa da scandagliare per partecipare al TFA Sostegno 2023 sono i requisiti di accesso. Infatti, non tutti possono svolgere le prove preliminari che saranno sviscerate in seguito.

I criteri per l’ammissione sono esposti nel Decreto Ministeriale n. 92 dell’8 febbraio 2019. Qui si specifica come gli elementi da possedere da parte dei vari candidati non siano uguali per tutti.

Infatti, essi sono diversificati tra di loro. Il criterio adoperato per stabilirli è da riscontrare all’interno dell’ordine e del grado della scuola di appartenenza. 

Un docente dell’infanzia, dunque, non può avere le medesime caratteristiche di uno appartenente alla secondaria di primo grado.

Nella scuola dell’infanzia e in quella primaria si ricerca uno dei seguenti titoli:

  • l’abilitazione all’insegnamento conseguita grazie alla laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria. In alternativa, si può possedere un analogo titolo acquisito all’estero e riconosciuto come valido nel nostro Paese;
  • il diploma magistrale abilitante acquisito entro l’anno scolastico 2001/2002. Hanno legittimità anche il diploma sperimentale a indirizzo psicopedagogico, con valore di abilitazione, e il diploma sperimentale a indirizzo linguistico, conseguiti presso gli istituti magistrali. Anche in questo caso ci si può proporre con un analogo titolo estero riconosciuto successivamente in Italia.

Per la scuola secondaria di primo e secondo grado, invece, sono da mettere in campo diverse certificazioni. In tal caso si necessita di uno tra gli elementi sottostanti:

  • l’abilitazione su una specifica classe di concorso;
  • la laurea magistrale o magistrale a ciclo unico, con accesso ad almeno una specifica classe di concorso, in aggiunta ai 24 CFU per l’insegnamento.

È bene ricordare, però, che l’ultima opportunità per raggiungere i 24 CFU la si è avuta fino al 31 ottobre 2022. Di conseguenza, quest’ultimo dato verrà modificato con il trascorrere del tempo a favore dell’introduzione dei 60 CFU.

Requisiti ITP

Il TFA Sostegno potrebbe interessare anche un’altra categoria. Si sta parlando degli ITP, ovvero gli insegnanti tecnico pratici.

La collocazione di tali docenti è all’interno delle scuole secondarie di matrice tecnico-pratica. Infatti, il loro compito è riservato ai laboratori scolastici. Possono operare in solitaria o accompagnati dai professori e dalle professoresse disciplinari.

A stabilire le loro classi di concorso ci pensa la Tabella B del Decreto del Presidente della Repubblica n. 19 del 14 febbraio 2016. In ogni caso, gli ITP possono partecipare al TFA 2023 col solo diploma. Ciò, però, sarà valido sino al 2024.

A menzionare il cambio di programma ci pensa il Decreto-Legislativo n. 59 del 13 aprile 2017. Ivi si afferma che dopo l’anno indicato saranno obbligatori nuovi requisiti, ovvero:

  • la laurea di primo livello, ovvero triennale, oppure titolo equipollente o equiparato;
  • i 24 CFU/60 CFU acquisiti in forma curriculare aggiuntiva o extra-curricolare nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche. È necessario ricoprire almeno tre tra i quattro ambiti disciplinari di Pedagogia, Psicologia, Antropologia e Metodologie e Tecnologie didattiche.

TFA 2023: le prove preliminari

Dopo aver provveduto alla verifica dei requisiti, bisogna analizzare quelle che saranno le prove preliminari. Esse, infatti, saranno decisive anche per il TFA 2023 esattamente come è avvenuto per le precedenti edizioni.

A parlarne ci pensa il Decreto Ministeriale 30 settembre 2011. La sua funzione è quella di snocciolare i criteri e le modalità dei corsi di specializzazione su sostegno. Ciò avviene ai sensi degli articoli n. 5 e n. 13 del Decreto Ministeriale n. 249 del 10 settembre 2010.

Nel D.M. in questione si afferma che i test per accedere al Tirocinio Formativo Attivo si devono basare sulle capacità di argomentazione e sul corretto uso della lingua italiana. Inoltre, devono essere verificate alcune caratteristiche ovvero:

  • le competenze didattiche diversificate in funzione del grado di scuola;
  • le competenze su empatia e intelligenza emotiva;
  • le competenze su creatività e pensiero divergente;
  • le competenze organizzative e giuridiche correlate al regime di autonomia delle istituzioni scolastiche.

Le verifiche iniziali si distinguono in:

  • prova preselettiva;
  • prova scritta;
  • prova orale.

La verifica preselettiva prevede 60 quesiti a risposta multipla. Gli argomenti trattati sono le competenze linguistiche e la comprensione dei testi in lingua italiana.

Inoltre, vengono indagate le competenze socio-psicopedagogiche e didattiche, ma anche l’empatia e l’intelligenza emotiva.

Dopo aver oltrepassato questo esame, si passa a quello successivo. La prova scritta si focalizza sugli stessi argomenti della precedente, ma in maniera più specifica.

In questo caso, infatti, le domande sono a risposta aperta. Per passare al turno successivo si deve raggiungere un punteggio minimo di 21/30.

Infine, c’è la prova orale. In tal caso ai candidati vengono richieste anche le motivazioni che li hanno spinti a percorrere la strada dell’insegnamento sul sostegno. Anche qui il punteggio minimo richiesto è di 21/30.

Quanto durerà il corso di specializzazione sul sostegno

Dopo aver raggiunto il successo nella fase preliminare, l’aspirante docente di sostegno può finalmente intraprendere il corso di specializzazione sul sostegno vero e proprio. Quanto durerà il TFA 2023?

Il TFA Sostegno si propaga in un anno scolastico della durata di 8 mesi. In questo periodo devono essere raggiunti i 60 CFU. Questi ultimi sono così suddivisi:

  • 36 CFU per le lezioni;
  • 9 CFU per i diversi laboratori;
  • 6 CFU per il tirocinio diretto;
  • 3 CFU per il tirocinio indiretto con le TIC;
  • 3 CFU per il tirocinio indiretto;
  • 3 CFU per la prova finale.

La prova finale deve essere superata in maniera obbligatoria altrimenti non è possibile ottenere l’abilitazione nel settore.

A ogni CFU di insegnamento corrispondono 7,5 ore in aula e 17,5 ore di studio individuale. Per quanto concerne i laboratori, invece, 1 CFU equivale a 20 ore in aula.

Differente è il discorso per i tirocini. Nel complesso essi devono raggiungere 300 ore, da scindere tra tirocinio diretto e indiretto.

Il tirocinio diretto deve espletarsi nell’arco di 5 mesi presso gli istituti scolastici. Esso corrisponde a 150 ore per 6 CFU. Il tirocinio indiretto, invece, prevede la rielaborazione dell’esperienza personale con i tutor dei tirocini.

Corso preparatorio TFA Sostegno

Da quanto detto fino a questo momento è evidente quanto sia importante riuscire a superare le prove preliminari per il TFA Sostegno. Il loro scopo è proprio quello di selezionare i candidati più adatti per conseguire l’abilitazione in questione.

Un corso di preparazione al TFA Sostegno può aiutare ad arrivare alla data degli esami con la giusta formazione. 

In particolare, ci si può rivolgere anche a istituti che operano in maniera telematica. In questo modo si riuscirà a conciliare perfettamente la vita lavorativa con lo studio da affrontare.

Ovviamente, ci si deve rivolgere esclusivamente a enti riconosciuti dal MIUR. Questi sono gli unici in grado di fornire tutto il materiale adeguato alle circostanza.

In tale ottica ci si può rivolgere anche alla normativa italiana per avere maggiori delucidazioni. Il Ministero dell’istruzione, infatti, si è espresso sulla questione all’interno della Direttiva n. 170 del 21 marzo 2016.

Il corso di preparazione TFA Sostegno offre l’opportunità di seguire tutor competenti sul campo del sostegno. All’utente vengono forniti molteplici strumenti tra cui:

  • le lezioni in diretta;
  • il videocorso di preparazione;
  • il materiale didattico di approfondimento;
  • le slide delle lezioni;
  • le risposte ai quiz preselettivi.

In tal modo non si ha solo l’opportunità di accumulare nozioni, ma anche di metterle in pratica sul campo. Le esercitazioni vanno di pari passi con i contenuti didattici per fornire un servizio completo.

Per gli aspiranti docenti di sostegno non resta che attendere il nuovo bando che aprirà le porte al TFA Sostegno 2023. 

Tale comunicato spetta al Ministero dell’Istruzione e del Merito. Esso darà il via libera alle diverse università italiane per l’organizzazione della selezione e dei corsi.

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