Utilizzazione o Assegnazione Provvisoria? Scopri Quale Mobilità Annuale Fa Davvero per Te

Rosalia Cimino

23 Luglio 2025

Docente ad un bivio

Utilizzazione o Assegnazione Provvisoria? Scopri Quale Mobilità Annuale Fa Davvero per Te

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Ogni anno, con la pubblicazione del CCNI, migliaia di docenti si trovano davanti a un bivio: chiedere l’utilizzazione, l’assegnazione provvisoria o entrambe? Si tratta di due strumenti fondamentali della mobilità annuale che possono cambiare radicalmente l’equilibrio tra vita personale e professionale. 

Tuttavia, scegliere in modo consapevole richiede una comprensione chiara delle regole, dei requisiti e delle opportunità. In questo articolo ti aiutiamo a orientarti nella decisione, offrendo una guida aggiornata e mirata.

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Mobilità Annuale: Qual è la Differenza tra Utilizzazione e Assegnazione Provvisoria

Entrambe le opzioni permettono al docente di lavorare, per un solo anno scolastico, in una sede diversa da quella di titolarità. Tuttavia, le finalità e i requisiti sono differenti.

L’assegnazione provvisoria nasce per rispondere a esigenze familiari o personali. È ammessa per motivi di ricongiungimento al coniuge, figli, genitori o per gravi motivi di salute, con la possibilità di scegliere anche una classe di concorso diversa da quella di titolarità. Può essere chiesta anche all’interno dello stesso comune, purché sia articolato in distretti sub-comunali.

L’utilizzazione si rivolge invece ai docenti soprannumerari o a quelli che appartengono a classi di concorso in esubero provinciale. Consente l’impiego anche su classi di concorso diverse da quella di titolarità, purché si possieda l’abilitazione, ma è vincolata alla disponibilità derivante da situazioni di eccedenza.

Importante: i due movimenti non si escludono a vicenda. È possibile presentare entrambe le domande, purché separate e conformi ai requisiti del CCNI 2025-28.

Strategie per una Scelta Consapevole e Vantaggiosa

La possibilità di ottenere una sede più comoda o affine alle proprie competenze dipende da diversi fattori. Ecco alcune considerazioni pratiche:

  • Se il tuo obiettivo è riavvicinarti alla famiglia (es. figlio minorenne o coniuge), l’assegnazione provvisoria è la strada prioritaria. Le tempistiche, la documentazione sanitaria o anagrafica e il corretto inserimento delle preferenze sono elementi determinanti.
  • Se invece hai ottenuto un trasferimento non gradito o appartieni a una classe in esubero, valuta attentamente la utilizzazione, soprattutto se desideri fare esperienza in un’altra classe di concorso.
  • Valuta i distretti del tuo comune: se il tuo comune di titolarità è suddiviso in distretti sub-comunali, potresti richiedere assegnazione provvisoria anche all’interno dello stesso comune, aspetto spesso trascurato ma strategico.

Suggerimento: consulta l’allegato 1 del CCNI per comprendere la sequenza operativa delle assegnazioni, utile per capire come vengono soddisfatte le varie domande in ordine di priorità.

Due Strade, Un’Unica Opportunità

Scegliere tra assegnazione provvisoria e utilizzazione — o richiederle entrambe — non è solo una questione burocratica, ma una scelta strategica che può migliorare la qualità della tua vita lavorativa. 

Conoscere i criteri, le condizioni e le opportunità offerte dal contratto nazionale ti permette di fare una scelta consapevole e ben mirata.

Ricorda: ogni anno ci sono scadenze precise (di solito tra luglio e agosto) per la presentazione delle domande. Non aspettare l’ultimo momento e prepara tutto con cura, perché un anno scolastico in una sede più vicina o più adatta può fare davvero la differenza.