Soltanto ieri – 15 aprile 2025 – un altro grave episodio di violenza ha scosso la comunità scolastica di Cesena: un quindicenne è stato brutalmente aggredito da un gruppo di circa dieci coetanei armati di coltelli e machete.
L’attacco, avvenuto nell’area esterna di un istituto scolastico, ha lasciato il giovane con gravi ferite al volto e alle mani, richiedendo un intervento chirurgico d’urgenza. Le indagini dei carabinieri ipotizzano un debito di 45 euro come possibile movente.
Il triste evento si inserisce in un preoccupante trend di violenza giovanile che sta emergendo in diverse scuole italiane, sollevando interrogativi sulla sicurezza degli ambienti educativi e sulla necessità di interventi mirati.
La crescente ondata di violenza nelle scuole italiane
Negli ultimi mesi, diversi episodi di violenza hanno coinvolto studenti e docenti in varie regioni d’Italia, eccone solo alcuni esempi:
- A Varese, il 5 febbraio 2024, una docente di 57 anni è stata accoltellata alla schiena da un suo studente diciassettenne all’ingresso dell’istituto Enaip. La donna è stata ricoverata in ospedale con tre ferite, mentre il giovane è stato arrestato dalla polizia.
- A Milano, il 24 aprile 2024, un quindicenne è entrato all’Istituto Luigi Galvani armato di coltello, cercando una professoressa. Non trovandola, ha aggredito due insegnanti che tentavano di disarmarlo, prima di essere arrestato dai carabinieri.
- Nel Ferrarese, il 30 settembre 2024, un quattordicenne è stato denunciato per aver portato a scuola un machete e un tirapugni metallico, scoperti da un’insegnante che ha notato un manico sporgere dallo zaino del ragazzo.
- A Modena, il 14 novembre 2024, un sedicenne è stato aggredito da una baby gang alla stazione degli autobus, riportando lividi e traumi. Nello stesso periodo, un altro studente è stato minacciato con un coltello fuori da un liceo cittadino.
Cosa aspettarsi?
L’aumento di episodi violenti nelle scuole italiane evidenzia una crisi profonda nel tessuto sociale giovanile. Le cause sono molteplici: disagio psicologico, mancanza di supporto familiare, esposizione a modelli comportamentali aggressivi e facilità di accesso ad armi.
È fondamentale che le istituzioni scolastiche, in collaborazione con le forze dell’ordine e i servizi sociali, implementino programmi di prevenzione e supporto psicologico.
Inoltre, è necessario promuovere un’educazione civica che valorizzi il rispetto reciproco e la gestione pacifica dei conflitti. Solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile garantire un ambiente scolastico sicuro e formativo per tutti gli studenti.