Entro il 30 aprile 2025 gli aspiranti inseriti con riserva nelle Graduatorie ATA di terza fascia dovranno regolarizzare la propria posizione presentando la Certificazione Internazionale di Alfabetizzazione Digitale (CIAD) per scongiurare il rischio di essere depennati o di perdere l’incarico eventualmente ottenuto. A poco meno di un mese dall’importante scadenza, il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) si prepara a fornire chiarimenti operativi per facilitare il rispetto di tale fondamentale adempimento.
Obbligo della CIAD e scadenza per lo scioglimento della riserva
La CIAD costituisce un requisito obbligatorio per l’accesso alle Graduatorie di terza fascia del personale ATA, esclusi i profili di Collaboratore scolastico.
Tuttavia, sebbene il termine per il conseguimento della CIAD fosse inizialmente fissato per maggio 2024, in seguito all’emendamento approvato nel decreto Milleproroghe 2024, il termine è stato prorogato fino al 30 aprile 2025.
Il possesso della CIAD deve essere attestato – così come previsto dalla dichirazione congiunta n. 5 del CCNL Istruzione e Ricerca 2019-2021 – da un ente accreditato da ACCREDIA.
Chiarimenti richiesti dalle organizzazioni sindacali
Nelle settimane scorse la FLC CGIL ha avanzato formale richiesta al MIM per definire, con largo anticipo rispetto alla scadenza, le modalità per lo scioglimento della riserva, soprattutto per i casi in cui il certificato CIAD venga rilasciato oltre il termine previsto, pur avendo gli interessati già sostenuto e superato gli esami.
La proposta della FLC CGIL include:
- la possibilità di presentare una dichiarazione sostitutiva di superamento dell’esame in attesa della certificazione formale;
- l’introduzione di una procedura standardizzata che consenta l’accettazione temporanea dell’attestazione di esame superato;
- il riconoscimento della buona fede in caso di CIAD ottenute da enti non accreditati.
Tali misure mirano a tutelare i candidati che hanno adempiuto nei tempi, ma si trovano in difficoltà per motivi burocratici di rilascio.
Problemi di validità delle certificazioni e responsabilità degli enti
Un nodo critico è rappresentato dalle CIAD rilasciate da enti non accreditati da ACCREDIA.
Alcuni candidati, credendo in buona fede di disporre di una certificazione valida, sono infatti a rischio esclusione, dal momento che l’ente presso il quale hanno conseguito la CIAD non è accreditata da Accredia.
Per contrastare tali situazioni, il Ministero richiederà la verifica dell’ente erogatore della CIAD, rafforzando il controllo qualità sull’ammissibilità delle certificazioni.
I dirigenti scolastici dovranno pertanto:
- verificare che l’ente di certificazione sia presente nel repertorio ACCREDIA;
- accettare esclusivamente certificazioni conformi agli standard normativi;
- segnalare eventuali anomalia alle autorità competenti.
Attesa per le istruzioni operative del MIM
Alla luce delle criticità sollevate, il MIM rilascerà a breve un’informativa ufficiale contenente le istruzioni per lo scioglimento della riserva.
Il documento chiarirà:
- la tipologia di documentazione accettata per dimostrare il possesso della CIAD entro il 30 aprile 2025;
- le modalità di invio e registrazione della certificazione o dei relativi attestati;
- la procedura da seguire in caso di rilascio tardivo o documentazione contestata.
La Guida del Ministero è, d’altro canto, essenziale per garantire uniformità e trasparenza nell’applicazione della normativa, al fine di evitare interpretazioni difformi tra istituzioni scolastiche.
Raccomandazioni operative per le istituzioni scolastiche
I dirigenti scolastici e i referenti del Personale ATA sono invitati a:
- informare tempestivamente il personale incluso con riserva sulle tempistiche e sui requisiti per il mantenimento in graduatoria;
- predisporre una procedura interna per l’accettazione e la verifica delle CIAD;
- consultare costantemente il portale del MIM o i canali sindacali per eventuali aggiornamenti normativi.
Un approccio informativo e collaborativo rappresenta uno strumento essenziale per accompagnare il personale verso la piena regolarizzazione della propria posizione, salvaguardando così diritti e trasparenza nel sistema delle graduatorie ATA.