Scuola, Iniziare le Lezioni a Ottobre: la proposta di associazioni e sindacati. No dei genitori

La Scuola Oggi

25 Agosto 2025

alunni sofferenti in classe a causa del caldo

Scuola, Iniziare le Lezioni a Ottobre: la proposta di associazioni e sindacati. No dei genitori

Iniziare le lezioni a ottobre: il dibattito sul calendario scolastico si riaccende a causa delle temperature sempre più elevate che caratterizzano i mesi di giugno e settembre. La proposta, avanzata da diversi sindacati e associazioni, di posticipare l’inizio delle lezioni a ottobre, sul modello degli anni Sessanta, solleva un’ampia discussione che coinvolge istituzioni, famiglie e professionisti del settore, e mette in luce le criticità strutturali del sistema scolastico italiano di fronte all’emergenza climatica.

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La Proposta di un Nuovo Calendario Scolastico: Voci a Confronto

La discussione è stata innescata da un appello diretto al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, ha proposto di iniziare le lezioni a ottobre e ha evidenziato l’insostenibilità delle lezioni a settembre: “Con questa afa è assurdo iniziare, meglio ottobre. Ci vuole buon senso e lungimiranza”. 

Anche il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani ha chiesto al Ministro di valutare una modifica per “evitare possibili malori sia per gli studenti fragili che per gli insegnanti”, la cui età media è spesso elevata. Lo stesso Coordinamento si è rivolto a pediatri e pedagogisti per un parere scientifico.

Una simile posizione, tuttavia, trova una duplice e ferma opposizione

Da un lato, gli Uffici scolastici regionali e la Cisl Scuola, con la segretaria Ivana Barbacci, ritengono l’attuale calendario adeguato. 

Dall’altro, numerose associazioni di genitori si oppongono con forza, sottolineando come la pausa estiva di tre mesi sia già eccessivamente lunga e problematica. 

In una petizione che ha raccolto 60.000 firme, si legge come la chiusura prolungata “moltiplica le disuguaglianze, favorisce la perdita di competenze cognitive” e rende difficile la conciliazione vita-lavoro, a causa dei costi elevati dei centri estivi e della mancanza di alternative.

Emergenza Climatica: la Realtà Strutturale delle Scuole Italiane

I dati sulla condizione degli edifici scolastici italiani dipingono un quadro allarmante e offrono una base concreta alla proposta di iniziare le lezioni a ottobre e alle preoccupazioni sollevate. 

Secondo un’indagine di Cittadinanzattiva, su oltre 61.000 edifici scolastici censiti a livello nazionale, la situazione della climatizzazione è la seguente:

  • solo 3.967 istituti (6%) dispongono di impianti di condizionamento;
  • ben 32.462 edifici (53%) sono certificati come privi di sistemi di refrigerazione;
  • per 24.888 strutture (41%) il dato non è disponibile, un’incertezza che aggrava la percezione del problema.

Nei fatti, quasi il 90% delle scuole italiane soffre per il caldo, con aule che raggiungono frequentemente i 30-35 gradi

Durante gli esami di Stato del 2025, le segnalazioni di malori e condizioni insostenibili si sono moltiplicate, con ambienti trasformati in vere e proprie serre. 

Una problematica che non riguarda solo il disagio, ma anche la sicurezza sul lavoro

Esperti e docenti sottolineano come la temperatura ideale per attività sedentarie, come quelle d’aula, si attesti intorno ai 22-24°C, un limite ampiamente superato.

Iniziare le Lezioni a Ottobre: genitori, alunni e docenti ad un bivio, tra settembre e ottobre

Iniziare le Lezioni a Ottobre: Le Risposte del Governo e le Implicazioni Economiche

Di fronte a tale emergenza, il governo è intervenuto con un decreto legge che prevede l’incremento del Fondo Unico per l’edilizia scolastica. Sono stati stanziati 10 milioni di euro aggiuntivi per ciascuno degli anni 2025 e 2026, risorse destinate a interventi urgenti di messa in sicurezza ed efficientamento energetico. 

Tale stanziamento si aggiunge ai fondi già previsti, ma la sua sufficienza a risolvere il problema su scala nazionale rimane un punto interrogativo. 

La proposta di iniziare le lezioni a ottobre si intreccia, inoltre, con valutazioni di natura economica

L’attuale assetto, con lezioni che iniziano a settembre, è stato storicamente funzionale al turismo del Nord Italia, in particolare per le “settimane bianche”. 

Un ritorno all’apertura a ottobre potrebbe favorire il turismo meridionale, il quale beneficerebbe di un prolungamento della stagione estiva, con potenziali ricadute positive per l’economia del Mezzogiorno.

Il Vincolo dei 200 Giorni e la Flessibilità Organizzativa

Qualsiasi modifica al calendario scolastico deve fare i conti con la normativa vigente, in particolare con il Decreto Legislativo 297/94, il quale stabilisce l’obbligo di garantire un minimo di 200 giorni di lezione all’anno. 

Sebbene le Regioni abbiano autonomia nella definizione dei calendari e i singoli istituti possano adattarli, tale vincolo numerico è imprescindibile. Posticipare l’inizio delle lezioni a ottobre e anticipare la chiusura a fine maggio richiederebbe una rinegoziazione delle vacanze intermedie, come quelle natalizie e pasquali, e l’eliminazione dei cosiddetti “ponti”. 

Resterebbe, inoltre, irrisolto il problema delle temperature elevate durante gli esami di Stato, che si svolgono a giugno e luglio. La necessità di un ripensamento è evidente, ma richiede una visione sistemica che bilanci benessere, apprendimento, obblighi normativi ed esigenze economiche e familiari.