Ennesima aggressione a scuola: stavolta, a far notizia è quanto accaduto lo scorso 11 aprile in una scuola secondaria di primo grado di Bari, dove una studentessa di una classe terza ha aggredito fisicamente una docente supplente.
Cosa è accaduto
Tutto è iniziato quando l’alunna “carnefice” ha iniziato a chiedere in maniera ripetitiva ed insistente alla supplente di poter allontanarsi dall’aula.
Di fronte al rifiuto dell’insegnante, la ragazza ha comunque tentato di raggiungere la porta. A quel punto, la docente ha cercato di impedirglielo posizionandosi davanti all’uscita, ma è stata aggredita fisicamente, strattonata e bersaglio di lancio di oggetti.
Secondo quanto ricostruito, in seguito all’aggressione la studentessa sarebbe riuscita comunque ad uscire dalla classe e sul posto sono intervenuti i Carabinieri, chiamati dal personale scolastico.
Nonostante la gravità dell’episodio, non è stata presentata alcuna denuncia e non è stato richiesto l’intervento del 118. La docente ha riportato un forte stato di agitazione, ma non ha avuto bisogno di cure da parte dei sanitari.
La legge di tutela per i docenti
L’episodio di Bari si inserisce in una lunga serie di casi simili che, negli ultimi anni, hanno coinvolto insegnanti, spesso in seguito a rifiuti, brutti voti o provvedimenti disciplinari.
Proprio per far fronte a questo fenomeno, è entrata in vigore una nuova normativa dedicata alla sicurezza del personale scolastico. Ecco cosa prevede nel dettaglio:
- Istituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico, con compiti di monitoraggio, studio, informazione e sensibilizzazione. L’osservatorio è attualmente in fase di definizione (art.1).
- Promozione di iniziative informative da parte del Ministero dell’Istruzione (art.2).
- Istituzione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico (art.3).
- Modifica dell’art. 61 del Codice Penale aggiungendo il n. 11-novies, che introduce un aggravante comune per i reati commessi con violenza o minaccia contro il personale scolastico nell’esercizio delle proprie funzioni (art.4).
- Intervento sull’art. 336 c.p. (violenza o minaccia a pubblico ufficiale), aumentando la pena fino alla metà se il fatto è commesso da un genitore o tutore dell’alunno (art.5).
- Applicazione della stessa aggravante all’art. 341-bis c.p. (oltraggio a pubblico ufficiale), con aumento della pena fino alla metà per i genitori o tutori autori del reato (art.6).
Un fenomeno sempre più frequente
Il caso di Bari riaccende i riflettori su un fenomeno purtroppo sempre più frequente nel panorama scolastico italiano.
L’entrata in vigore della nuova legge rappresenta un primo passo concreto per tutelare dirigenti scolastici, insegnanti, personale educativo, amministrativo e tecnico da episodi di violenza fisica e verbale.
Un tema che continuerà a far discutere e su cui sarà fondamentale il lavoro dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico, insieme alle campagne di prevenzione e sensibilizzazione rivolte a studenti e famiglie.