L’autismo infantile è una condizione complessa che può avere un impatto significativo sulla vita di un bambino e del suo nucleo familiare. La diagnosi di autismo infantile, infatti, può essere un momento difficile per le famiglie.
Con l’aiuto di un team di specialisti, i genitori possono imparare a gestire la condizione e aiutare il bambino a raggiungere il suo massimo potenziale. L’autismo infantile è un disturbo del neurosviluppo che può influenzare la capacità di un bambino di interagire con gli altri, comunicare e comportarsi in modo appropriato.
I sintomi possono variare da lievi a gravi. Possono includere difficoltà nella comunicazione verbale e non verbale e comportamenti ripetitivi. Inoltre, possono esserci anche impedimenti nell’interazione sociale e problemi di apprendimento.
In tutto ciò, è evidente come la scuola debba fare la propria parte. Infatti, il diritto allo studio deve essere garantito e tutelato sempre e comunque.
Da qui il bisogno di figure competenti come i docenti di sostegno. Chiunque voglia aderire al TFA Sostegno 2023, quindi, deve conoscere anche questo argomento tanto delicato.
Cos’è l’autismo infantile
Chi aspira a operare nel settore del sostegno, quindi, deve conoscere le basi della didattica inclusiva. I bambini con autismo infantile possono avere difficoltà a sviluppare le abilità sociali, come la capacità di leggere le espressioni facciali e i segnali non verbali.
Possono anche presentare grosse lacune nelle abilità di comunicazione, come la capacità di parlare o di comprendere i vocaboli. Inoltre, possono anche avere problemi di comportamento, come l’aggressività o l’iperattività.
A classificare l’autismo infantile è stato il Manuale Statistico Diagnostico (DSM V edizione). La diagnosi è necessaria per poter intervenire nel momento migliore e con i mezzi più opportuni.
Come è già stato detto, la diagnosi di autismo infantile può essere un momento difficile per le famiglie. I genitori possono sentirsi confusi, arrabbiati o tristi.
È importante che i familiari si prendano il tempo di parlare con un medico o uno specialista per capire meglio la condizione e come gestirla. Ed è proprio in tale contesto che la scuola deve fare la propria parte.
Infatti, il docente di sostegno, in collaborazione con gli insegnanti curriculari, deve mettere in pratica le giuste strategie didattiche. In questo modo può garantire la possibilità di raggiungere i traguardi utili al bambino preso in esame.
Quali sono i sintomi
I primi sintomi dell’autismo infantile possono manifestarsi in maniera precoce. Infatti, già intorno ai 2 anni possono esserci i primi segnali in tal senso.
Una cosa importante da sapere è che, comunque, i sintomi possono essere diversi da alunno ad alunno. Ciononostante, ci sono alcuni elementi chiave che si ripetono in questi bambini.
Gli studenti con autismo infantile, infatti, presentano:
- un certo ritardo nell’apprendimento del linguaggio;
- una certa monotonia nel suono della loro voce;
- mancanza di emotività e comprensione di quella altrui;
- carenza di coordinazione motoria;
- aggressività improvvisa e senza senso;
- incapacità di interagire a livello sociale;
- eccessiva sensibilità a suoni acuti o fonti di luce elevata.
Questi sintomi possono però aumentare o diminuire nel corso del tempo. Ciò implica che l’autismo infantile non è statico, ma può cambiare negli anni sia in positivo che in negativo. Da qui il bisogno di interventi educativi mirati.