Una studentessa di 16 anni di un istituto superiore della provincia di Ferrara è stata costretta a ritirarsi da scuola a causa di una persecuzione quotidiana legata al suo orientamento sessuale. Come riportato da La Nuova Ferrara e ripreso da Ansa, la giovane ha subito mesi di insulti e umiliazioni da parte di compagni di classe, in particolare da un gruppo di sei o sette studenti, soprattutto ragazze. “Di che sponda sei?” è uno dei tanti bigliettini trovati sul banco, simbolo di una campagna di derisione che l’ha spinta all’isolamento.
SOMMARIO
ToggleLe tappe di un calvario scolastico
La situazione è peggiorata a settembre 2024, con l’inizio del triennio.
Nonostante un episodio di scherno durante una gita scolastica l’anno precedente avesse spinto la ragazza a chiedere di non essere messa in classe con certi compagni, la richiesta non è stata accolta per motivi logistici.
Da allora, le umiliazioni sono diventate quotidiane: epiteti, risate alle spalle e bigliettini offensivi l’hanno portata a un progressivo isolamento.
“Non mangia più, non vuole uscire, in classe si è completamente isolata. I suoi amici sono tutti esterni alla scuola”, ha raccontato la madre al quotidiano estense.
La decisione drastica della Famiglia
La madre, preoccupata per le conseguenze psicologiche, ha deciso di ritirare la figlia dall’istituto.
“Sono terrorizzata da quello che potrebbe succedere, con tutte le storie terribili sugli adolescenti bullizzati. Trovo ingiusto che sia lei a doverci rimettere, perdendo un anno di scuola, per la cattiveria dei compagni e l’immobilismo dei dirigenti scolastici”, ha dichiarato.
La studentessa completerà il triennio in un’altra scuola fuori provincia, ospite della famiglia della sua compagna, mentre la madre resterà a Ferrara per motivi di lavoro.
“L’ho cresciuta bene, è una ragazza brava e intelligente. Non merita tutto questo”, ha concluso.
I dati: Bullismo e Cyberbullismo in Italia
Secondo l’indagine dell’Osservatorio Indifesa di Terre des Hommes e OneDay Group, diffusa in vista del Safer Internet Day 2024, il 65% dei giovani tra 14 e 26 anni ha subito violenze, con il 63% vittima di bullismo e il 19% di cyberbullismo.
Il bullismo colpisce più i maschi (68% contro il 60% delle femmine), mentre il cyberbullismo è più frequente tra le ragazze (21% contro il 16% dei maschi).
Tra le cause principali degli atti di violenza ci sono l’aspetto fisico (79%) e l’orientamento sessuale (15%).
Le conseguenze sono gravi: il 75% dei giovani riporta perdita di autostima, il 47% ansia sociale, il 45% isolamento, con rischi a lungo termine come depressione e disturbi alimentari.