Cambiamenti climatici e maltempo: oltre 900mila studenti italiani senza scuola

Studente al freddo

L’istruzione, diritto fondamentale dell’infanzia, è sempre più minacciata dai cambiamenti climatici.

L’ultimo rapporto dell’UNICEF, Learning interrupted: Global snapshot of climate-related school disruptions in 2024, rivela che almeno 242 milioni di studenti in 85 Paesi hanno subito interruzioni scolastiche legate a crisi climatiche.

Anche l’Italia è stata interessata da questo fenomeno: oltre 900mila studenti italiani sono rimasti senza scuola a settembre, a causa di piogge torrenziali e inondazioni che hanno colpito gravemente il Paese.

L’impatto globale del cambiamento climatico: ondate di calore ed eventi estremi

Nel 2024 le ondate di calore sono state il rischio climatico principale per l’istruzione, colpendo 118 milioni di studenti in un solo mese.

A livello globale, 1 studente su 7 ha visto interrotto il proprio percorso educativo a causa di eventi estremi. Anche in Italia, il maltempo ha devastato infrastrutture scolastiche e ostacolato il regolare avvio delle lezioni.

Catherine Russell, Direttrice generale dell’UNICEF, ha sottolineato la vulnerabilità dei bambini: «Sono più esposti agli effetti del caldo estremo, che compromette anche la loro capacità di apprendimento», inoltre, strade allagate e scuole danneggiate rendono insicuro l’accesso agli istituti.

La necessità di scuole resilienti

Il rapporto denuncia l’inadeguatezza delle scuole di fronte ai rischi climatici. Nei contesti più fragili, le chiusure prolungate favoriscono abbandono scolastico, matrimoni precoci e lavoro minorile.

L’Italia non è esente: servono infrastrutture scolastiche più resilienti e piani di emergenza nazionali per gestire eventi climatici estremi sempre più frequenti.

L’UNICEF chiede investimenti urgenti per:

  • costruire scuole resistenti ai cambiamenti climatici,
  • rafforzare i piani nazionali di adattamento,
  • integrare l’educazione climatica nei programmi scolastici.

Solo così sarà possibile garantire il diritto all’istruzione e un futuro alle nuove generazioni.

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