Studenti scuola primaria: giudizi sintetici e bocciatura come ultima risorsa

La sede del Ministero dell'Istruzione e del Merito

Con l’introduzione della legge n. 150/2024 e la successiva Ordinanza Ministeriale n. 3/2025, le scuole primarie devono adeguarsi rapidamente al ritorno dei giudizi sintetici per la valutazione degli alunni, già applicabili dall’ultimo periodo dell’anno scolastico in corso.

Nonostante la novità nella modalità di valutazione, restano valide le disposizioni precedenti per l’ammissione alla classe successiva, come stabilito dall’art. 3 del d.lgs. 62/2017, che considera la bocciatura un evento eccezionale.

Cosa prevede l’art. 3 del d.lgs. 62/2017

Gli alunni della scuola primaria vengono solitamente ammessi alla classe successiva, anche in caso di livelli di apprendimento non completamente consolidati. È prevista l’ammissione anche quando:

  • le competenze sono parzialmente raggiunte, con una comprensione non del tutto completa;
  • gli apprendimenti sono in fase iniziale, con uno sviluppo delle competenze ancora limitato.

In presenza di difficoltà, le scuole devono attivare strategie di supporto, come:

  • attività di recupero e potenziamento, integrate nel percorso scolastico;
  • interventi personalizzati, adattati alle esigenze specifiche degli alunni;
  • collaborazione con le famiglie, per favorire il miglioramento anche fuori dall’ambiente scolastico.

La bocciatura: un’eccezione

La non ammissione alla classe successiva è possibile, ma solo come estrema ratio. Deve rispettare criteri rigorosi, tra cui:

  • una decisione unanime del consiglio di classe durante lo scrutinio;
  • una motivazione dettagliata e documentata, che dimostri l’impossibilità di proseguire senza un consolidamento delle competenze di base.

L’obiettivo principale rimane quello di garantire il successo formativo degli studenti, promuovendo interventi mirati per evitare che rimangano indietro.

Condividi questo articolo