Il Governo si prepara a introdurre una misura volta a ridurre l’aliquota fiscale dal 35% al 33% per i redditi superiori a 40.000 euro. L’obiettivo principale è sostenere il ceto medio, diminuendo la pressione fiscale su una fascia ampia di contribuenti.
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SOMMARIO
ToggleQuali sono le ultime modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2025
La Legge di Bilancio 2025 ha già avviato una semplificazione fiscale, riducendo gli scaglioni IRPEF da quattro a tre e mantenendo le seguenti aliquote:
- 23% per redditi fino a 28.000 euro;
- 35% per redditi tra 28.001 e 50.000 euro;
- 43% per redditi oltre i 50.000 euro.
L’ulteriore taglio dell’aliquota al 33% per i redditi sopra i 40.000 euro è ora oggetto di discussione, ma la sua realizzazione è legata alla disponibilità di risorse finanziarie.
Vincoli legati alle risorse economiche e situazione attuale
L’attuazione della misura dipenderà dalla capacità dello Stato di reperire fondi sufficienti. Tra gli ostacoli principali ci sono:
- il gettito insufficiente dal concordato preventivo biennale;
- l’esigenza di consolidare i conti pubblici, che richiede prudenza nell’introduzione di provvedimenti con un impatto significativo sul bilancio statale.
Tali difficoltà hanno già causato ritardi nell’abbassamento dell’aliquota per redditi sopra i 28.000 euro.
Quando sarà applicata?
Anche se la riforma fosse approvata nel 2025, i suoi effetti si manifesterebbero solo dal gennaio 2026, poiché le modifiche fiscali non hanno valore retroattivo.
La riduzione dell’Irpef al 33% interesserà anche il personale scolastico?
La riduzione dell’aliquota fiscale dal 35% al 33% per i redditi sopra i 40.000 non esclude il personale scolastico, inclusi docenti, dirigenti e membri del personale ATA che rientrano in questa fascia di reddito.
L’effettiva portata di questa proposta dipenderà dalle specifiche retribuzioni e dalla composizione dei redditi dei professionisti coinvolti, per cui nel mondo scuola questa misura potrebbe interessare principalmente docenti di ruolo con maggiore anzianità, DSGA e dirigenti scolastici.
È importante notare che, come per gli altri settori, gli effetti di questa potenziale riforma si concretizzeranno solo a partire dal gennaio 2026, a seguito dell’approvazione e applicazione delle nuove aliquote.