Certificazione di disabilità in età evolutiva

Certificazione di disabilità in età evolutiva

Lavorare come docente di sostegno nella scuola odierna vuol dire assumersi numerose responsabilità. Tra di esse vi è quella di dover conoscere la certificazione di disabilità in età evolutiva.

A tal proposito, il Ministero della Salute ha predisposto un documento ufficiale da utilizzare all’interno delle classi. Questo elemento scaturisce dall’art. 5 c. 6 del Decreto Legislativo n. 66 del 13 aprile 2017.

Quest’ultimo viene denominato Norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità. Il materiale emanato dal Ministero, invece, è conosciuto con uno specifico nome.

Si tratta delle Linee guida per la redazione della certificazione di disabilità in età evolutiva ai fini dell’inclusione scolastica e del profilo di funzionamento tenuto conto della classificazione internazionale delle malattie e della classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute dell’OMS.

La loro formulazione, infine, è stata resa possibile grazie al Gruppo di lavoro istituito dal Decreto Ministeriale n. 103 del 13 luglio 2018.

Cos’è la certificazione di disabilità in età evolutiva

Dunque, cos’è la certificazione di disabilità in età evolutiva?  È un attestato ufficiale in cui si accerta la condizione di disabilità dell’alunno chiamato in causa. Come da titolo, il suo scopo è quello di rendere concreta quella che è definita come didattica inclusiva.

La scuola, infatti, è aperta a tutti. Per tale ragione, lo stato deve mettere in moto quei progetti utili per integrare nella classe l’alunno con difficoltà, qualunque essa sia. In questo, non solo l’insegnante di sostegno, ma anche il resto dell’istituto deve mobilitarsi in maniera attiva.

Il tutto anche con la collaborazione costante della famiglia di origine e degli enti locali. Solo operando in maniera congiunta, infatti, si può garantire il diritto allo studio dei discenti.

La certificazione di disabilità in età evolutiva, inoltre, riguarda dei soggetti specifici. Infatti, la documentazione si rivolge alle bambine e ai bambini della scuola d’infanzia. Sono inclusi anche le studentesse e gli studenti degli altri ordini e gradi della scuola italiana.

Questi alunni devono essere riconosciuti in una situazione di handicap. La norma di riferimento è da riscontrarsi ai sensi dell’art. 3, commi 1 e 3 della Legge n. 104 del 5 febbraio 1992.

Come si ottiene

La domanda per l’ottenimento della certificazione di disabilità in età evolutiva deve essere presentata all’INPS. Quest’ultima deve essere introdotta dal certificato medico diagnostico-funzionale.

La sua redazione avviene in maniera telematica tramite il servizio sanitario che ha in carico lo studente in questione. Inoltre, è presente anche la diagnosi clinica.

L’accertamento della disabilità avviene tramite il lavoro delle Commissioni. Ciò ai sensi dell’art. 6, comma 1, della Legge 9 marzo n. 80 del 2006.

Si ottiene il verbale di condizione di disabilità in età evolutiva ai fini dell’inclusione scolastica. Esso rappresenta il presupposto necessario per la compilazione del profilo di funzionamento secondo i criteri del modello biopsicosociale alla base di ICF.

In tal modo, si ha la possibilità per la successiva formulazione del Piano Educativo Individualizzato. Il PEI, infatti, è il documento adoperato nelle classi per l’inclusione scolastica. Al suo interno è possibile formulare la progettazione didattica in maniera annuale.

A tal proposito, il Ministero della Salute ha messo a disposizione dei cittadini le Linee guida nella loro completezza. Pertanto, si può approfondire meglio un argomento così rilevante.

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