Ideologia o errore? La presenza di un asterisco nella parte finale della parola “bambini” in una circolare di un istituto comprensivo di Napoli ha sollevato un’accesa polemica in merito alla scelta di inserire all’interno della stessa il termine “bambin*”. Una vera e propria caccia alle streghe ed ai fantasmi. L’episodio ha inevitabilmente attirato anche l’attenzione del Ministero dell’Istruzione e del Merito, che ha deciso di intervenire ufficialmente sulla questione. Ma, intanto, l’USR tranquillizza tutti e fa sapere: “Si è trattato solo di un semplice refuso”.
Errore o Ideologia?
Dopo un’analisi approfondita, l’Ufficio Scolastico Regionale della Campania, insieme alla Dirigente Scolastica dell’istituto interessato, ha chiarito che si sarebbe trattato di un semplice errore materiale.
Un asterisco al posto di una “i”. Tutto qui. Nessuna ideologia, nessun politicamente corretto. Nessuna strategia occulta: un semplice errore di battitura – di quelli, per intenderci, che capitano a chiunque, nessuno escluso.
E la dirigente, da parte sua, si è già impegnata a rettificare il refuso e ad inviare una nuova circolare corretta alle famiglie degli studenti.
Anche se questo non è servito a placare la polemica. Tanto inutile quanto faziosa.
Non un Atto di Intento Ideologico
Non emergono elementi che riconducano a un intentimento ideologico o a tentativi di indirizzare la lingua italiana verso forme di maggiore inclusività.
La denuncia dell’accaduto è stata portata avanti dall’avvocato Angelo Pisani, esponente della Commissione diritto degli affetti del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli.
Secondo Pisani, la decisione dell’istituto rappresenta un superamento dei limiti che le ideologie possono imporre: “Quando queste influenzano chi dovrebbe garantire l’integrità e lo sviluppo dei minori, la situazione diventa allarmante.”
L’uso del termine “bambin*” è stato, infatti, in maniera del tutto superflua ed esagerata percepito da Pisani come un segnale della normalizzazione di una varietà di identità sessuali e di genere, anche tra gli allievi più giovani.
Richieste di Intervento Ministeriale
L’avvocato ha richiesto non solo un intervento da parte del Ministero, ma anche le dimissioni delle figure responsabili dell’iniziativa.
“Tali azioni rischiano di disorientare i bambini e destare preoccupazione tra i genitori”, ha sottolineato il legale.
“Quali ingiustificabili forzature saranno promosse ancora con motivazioni ideologiche?” ha continuato Pisani, annunciando che a partire da Napoli sarà avviata una richiesta formale di intervento al Ministero e ad altre autorità competenti.
Inoltre, verrà intrapresa una campagna nazionale per salvaguardare l’infanzia da influenze ideologiche considerate inappropriate.
L’episodio, seppur limitato a un istituto, offre spunti di riflessione sulle modalità di comunicazione e sui valori culturali sottesi nelle pratiche scolastiche quotidiane.