Una delle tematiche su cui dibattono gli aspiranti docenti è come acquisire l’abilitazione all’insegnamento. La situazione si aggrava se si pensa alle ultime riforme messe in atto dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.
Ecco perché è necessario fare la giusta chiarezza su un argomento che differisce a seconda dei casi. Non tutti gli educatori, infatti, devono proseguire il medesimo percorso.
Cos’è l’abilitazione all’insegnamento?
Spesso non si riesce realmente a comprendere cosa sia l’abilitazione all’insegnamento. Partiamo col dire che tramite l’abilitazione viene riconosciuta in maniera ufficiale la capacità di insegnare a uno specifico docente.
Proprio per questo motivo, sono in molti a puntare a tale traguardo. Lo stesso avvicina, infatti, il sogno di un posto di lavoro a tempo indeterminato. D’altro canto, il solo titolo non è causa sufficiente per ottenere la cattedra per la propria classe di concorso.
L’abilitazione all’insegnamento consente, inoltre, migliori posizionamenti nelle graduatorie insegnanti e persino la possibilità di accesso a concorsi straordinari, dunque semplificati. Chi possiede un’abilitazione all’insegnamento si ritrova tra i favoriti nella scelta di un incarico.
Maggiori mandati vogliono dire maggiori supplenze che alimentano un benefico circolo vizioso. Un elemento importante che si ottiene in maniera diversa a seconda dell’ordine e grado della scuola di appartenenza.
Come si ottiene?
Ecco, dunque, il momento di comprendere come si ottiene l’abilitazione all’insegnamento. Per i docenti della scuola dell’infanzia e primaria tale titolo si guadagna tramite il titolo di studi. La laurea in Scienze delle Formazione Primaria, infatti, è abilitativa.
A stabilirlo ci ha pensato la legislazione. Il Decreto ministeriale 249 del 10 settembre 2010 e il Decreto ministeriale 81 del 25 marzo 2013, infatti, si soffermano approfonditamente su questo aspetto.
Assai dissimile, invece, è il percorso che devono intraprendere gli insegnanti appartenenti alla scuola secondaria di I e II grado. Negli ultimi anni, infatti, è stato stabilito che tale categoria possa accedere all’abilitazione solo attraverso il concorso pubblico per esami.
Le cose, però, potrebbero ulteriormente cambiare. Come già detto a inizio di tale articolo, l’attuale Ministro dell’Istruzione ha intenzione di programmare diversamente la formazione dei futuri docenti.