Come diventare maestra di scuola elementare? Ecco la Guida completa per intraprendere questo percorso ricco di soddisfazioni e sfide. Diventare docente di scuola Primaria richiede una combinazione di formazione accademica, competenze pedagogiche e una profonda passione per l’educazione dei più giovani.
Questa guida esplorerà i passaggi essenziali per raggiungere questo obiettivo, inclusi i requisiti di accesso, le certificazioni necessarie, le competenze chiave e i consigli per iniziare con il piede giusto nella professione.
Che tu sia all’inizio del tuo percorso accademico o desideroso di cambiare carriera, qui troverai tutte le informazioni di cui hai bisogno per navigare nel mondo dell’insegnamento elementare e lasciare un’impronta positiva sul futuro delle nuove generazioni.
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SOMMARIO
Toggle- Chi e cosa fa la maestra o il maestro nella scuola Primaria
- I requisiti per diventare maestra di scuola elementare
- Come ottenere l’abilitazione per insegnare alle elementari
- Come iniziare a lavorare come docente di scuola Primaria
- La formazione consigliata per maestra o maestro delle elementari
- Corso di preparazione al TFA sostegno: cos’è e a cosa serve
Chi e cosa fa la maestra o il maestro nella scuola Primaria
La figura dell’insegnante di scuola elementare riveste un ruolo chiave nello sviluppo educativo dei bambini tra i 6 e gli 11 anni, tracciando i percorsi di apprendimento che fondano le basi della loro formazione. Questa professione, tradizionalmente associata alle donne ma aperta e ugualmente valorizzata quando ricoperta dagli uomini, abbraccia un ampio spettro di responsabilità educative, da quelle legate al gioco e allo sviluppo psicomotorio nei più piccoli, fino all’alfabetizzazione e all’insegnamento delle discipline fondamentali.
Rispetto agli insegnanti delle scuole dell’Infanzia, che pongono le basi per lo sviluppo sociale ed educativo attraverso attività ludiche essenziali per stimolare l’apprendimento in età precoce, le maestre della scuola Primaria hanno un compito più ampio che include l’insegnamento della lettura, della scrittura, delle matematiche, delle scienze, delle lingue straniere e delle competenze digitali, con un occhio di riguardo verso l’educazione civica e l’integrazione sociale.
L’approccio pedagogico dell’insegnante di scuola elementare si adatta alle diverse esigenze dei suoi studenti, promuovendo un ambiente inclusivo che riconosce e valorizza le differenze individuali. Questo impegno va oltre la semplice trasmissione di conoscenze, mirando a sviluppare nelle giovani menti la capacità critica, la curiosità intellettuale e le competenze sociali necessarie per navigare con successo nella società.
Nella loro quotidianità, gli insegnanti di scuola elementare si fanno promotori di valori come il rispetto reciproco, l’empatia e l’inclusione, elementi chiave per costruire comunità scolastiche armoniose e supportare lo sviluppo di cittadini consapevoli e responsabili. La loro professione, quindi, si estende ben oltre l’aula, influenzando positivamente non solo gli alunni ma l’intera società, preparando le nuove generazioni ad affrontare con fiducia e competenza le sfide del futuro.
Qual è lo stipendio?
Al di là dei compiti e del ruolo che riveste la maestra (o il maestro) nella scuola Primaria, un altro argomento fondamentale – e particolarmente caro agli aspiranti docenti – è quello legato allo stipendio.
E cominciamo subito con il precisare che, esattamente come quello di qualsiasi altro tipo di insegnante, anche lo stipendio di un insegnante delle scuole Primarie è strettamente legato all’anzianità di servizio. Nello specifico, lo stesso oscilla tra i 1.614,40 euro lordi mensili di inizio carriera (da 0 ad 8 anni di anzianità di servizio) e i 2.544,74 euro lordi mensili di fine carriera (dopo 35 anni di anzianità di servizio).
Il 18 gennaio scorso è, inoltre, stato sottoscritto in via definitiva il CCNL Istruzione e Ricerca 2019-21 che ha introdotto aumenti mensili da 15,60 euro lordi mensili fino a 93 euro lordi mensili.
Ecco, nel dettaglio, gli incrementi mensili lordi della retribuzione tabellare (valori in euro da corrispondere per 13 mensilità):
Anzianità di servizio | Dal 01.01.2019 | Rideterminato dal 01.01.2020 | Rideterminato dal 01.01.2021 |
0-8 | 15,60 | 28,70 | 63,00 |
9-14 | 17,30 | 31,90 | 70,00 |
15-20 | 18,80 | 34,60 | 77,00 |
21-27 | 20,30 | 37,30 | 83,00 |
28-34 | 21,70 | 40,00 | 89,00 |
da 35 | 22,80 | 41,90 | 93,00 |
Il valore a decorrere dal 01.01.2020 comprende ed assorbe l’incremento corrisposto dal 01.01.2019. E, allo stesso modo, il valore a decorrere dal 01.01.2021 comprende ed assorbe l’incremento corrisposto dal 01.01.2020.
Stipendio netto mensile (valori in euro da corrispondere per 13 mensilità):
Anzianità di servizio | 0-8 | 9-14 | 15-20 | 21-27 | 28-34 | da 35 |
Stipendio mensile netto | 1.262,39 | 1.366,97 | 1.482,40 | 1.571,90 | 1.693,96 | 1.795,43 |
Nuova retribuzione tabellare annua lorda (valori in euro per 12 mensilità cui aggiungere la 13^ mensilità):
Anzianità di servizio | Dal 01.01.2019 | Dal 01.01.2020 | Dal 01.01.2021 |
0-8 | 20.328,40 | 20.485,60 | 20.987,20 |
9-14 | 22.550,59 | 22.725,79 | 23.182,99 |
15-20 | 24.506,59 | 24.696,19 | 25.204,99 |
21-27 | 26.419,19 | 26.623,19 | 27.171,59 |
28-34 | 28.294,22 | 28.513,82 | 29.101,82 |
da 35 | 29.694,52 | 29.923,72 | 30.536,92 |
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I requisiti per diventare maestra di scuola elementare
L’incarico di insegnante nella scuola elementare comporta un insieme di responsabilità e sfide e, allo stesso tempo, richiede precise qualità sia personali che professionali.
Tra le qualità personali indispensabili per intraprendere questa importante e delicata professione, troviamo una forte predisposizione alle competenze relazionali e comunicative, una spiccata attitudine all’ascolto e un forte senso di empatia. A queste si aggiungono la creatività, la pazienza e un’instancabile motivazione. Tutti elementi fondamentali per affrontare con successo le quotidiane sfide educative che il ruolo di maestra di scuola elementare richiede.
Tutte insieme queste competenze contribuiscono non solo a trasmettere conoscenze, ma anche a costruire un ambiente di apprendimento stimolante e accogliente, dove ogni studente può sentirsi valorizzato e supportato nel suo percorso di crescita.
I requisiti per diventare docente di scuola Primaria sono praticamente gli stessi previsti anche per la scuola dell’Infanzia e, soprattutto, sono abilitanti:
- Laurea in Scienze della formazione primaria, sia di vecchio ordinamento (articolo 6, Legge 169 del 2008) sia di nuovo ordinamento (articolo 6 Decreto ministeriale 249 del 2010);
- Diploma di Istituto Magistrale o di Scuola magistrale (solo scuola dell’Infanzia) o Diploma di Liceo Socio-psico-pedagogico conseguiti entro l’anno scolastico 2001-2002 (Decreto Ministeriale 10 marzo 1997).
Si può diventare maestro o maestra senza laurea?
Abbiamo già visto come i titoli d’accesso per gli aspiranti docenti delle scuole Primarie siano già di per sé abilitanti e non richiedano, pertanto, il superamento dei percorsi abilitanti introdotti dalla Riforma Bianchi per gli aspiranti insegnanti delle scuole Secondarie di primo e secondo grado.
Un’altra differenza sostanziale rispetto alle scuole Secondarie sta, inoltre, nella possibilità di diventare maestra o maestro di scuola elementare (scuola Primaria) anche senza aver conseguito una laurea.
Tra i requisiti di accesso è, infatti, prevista la possibilità di diventare insegnante di scuola Primaria su posto comune anche con un semplice Diploma di Istituto Magistrale o di Liceo Socio-psico-pedagogico, purché conseguiti entro l’anno scolastico 2001-2002.
Allo stesso modo si può anche diventare insegnante di sostegno senza laurea. Come per il posto comune, infatti, anche per il posto di sostegno della scuola Primaria è sufficiente aver conseguito (entro l’anno scolastico 2001/2002) il Diploma Magistrale, il Diploma di Liceo Socio-psico-pedagogico o il Diploma sperimentale a indirizzo linguistico o analogo titolo di abilitazione ottenuto all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente.
Come ottenere l’abilitazione per insegnare alle elementari
L’abilitazione all’insegnamento nella scuola Primaria si consegue con la laurea magistrale in Scienze della formazione primaria che prevede un corso quinquennale magistrale a ciclo unico, comprensivo di un tirocinio della durata complessiva di 600 ore (pari a 24 CFU) da attivare a partire dal secondo anno di corso e con esame conclusivo dal valore abilitante.
Tuttavia, secondo quanto previsto dagli articoli 3, 6 e 7 del Decreto ministeriale 249 del 10 settembre 2010, come modificato dal Decreto ministeriale 81 del 25 marzo 2013, il corso di laurea magistrale per l’insegnamento nella scuola Primaria è a numero programmato con prova di accesso.
Il percorso formativo degli aspiranti insegnanti di scuola Primaria si arricchisce con l’esperienza del tirocinio, un passaggio fondamentale per l’acquisizione di precise competenze professionali. Questo periodo di formazione si divide in attività pratiche svolte direttamente sul campo, nelle istituzioni educative e in contesti extra-scolastici quali musei e laboratori, e momenti di riflessione e analisi, detti tirocinio indiretto, orientati alla valutazione e alla condivisione delle esperienze maturate.
Il tirocinio diretto permette ai tirocinanti di immergersi attivamente nell’ambiente scolastico, affrontando situazioni concrete ed eterogenee, mentre il segmento indiretto, svolto principalmente in contesto accademico, si propone di analizzare e riflettere sulle esperienze vissute, stimolando la ricerca e l’approfondimento teorico.
A completamento di questo processo formativo, lo sviluppo di un e-Portfolio individuale consente agli studenti di documentare e monitorare il proprio percorso di crescita professionale, in linea con il quadro delle competenze professionali previsto al termine dei loro studi.
Come iniziare a lavorare come docente di scuola Primaria
Per iniziare a lavorare come docente di scuola Primaria esistono fondamentalmente tre procedure:
- Concorso a cattedra;
- Graduatorie provinciali per le supplenze (GPS);
- TFA Sostegno.
Il prossimo concorso pubblico per scuola dell’Infanzia e Primaria
Il concorso a cattedra rappresenta sicuramente una delle opzioni più interessanti a disposizione degli aspiranti docenti per ottenere un incarico a tempo indeterminato. Ed è questo sicuramente il caso del Concorso straordinario ter, attualmente in fase di svolgimento.
Sono ben 44.654 i posti disponibili per questa importante procedura concorsuale inserita nell’ambito della fase transitoria della Riforma della formazione iniziale e continua e del reclutamento dei docenti, nonché tra le misure previste dal PNRR per raggiungere l’obiettivo delle 70.000 nuove assunzioni entro giugno 2026.
Il concorso straordinario ter, riservato ai docenti con 3 anni di servizio negli ultimi 5 anni presso le scuole statali (di cui almeno uno specifico nella classe di concorso per cui si partecipa) e a coloro che hanno conseguito i 24 CFU entro il 31 ottobre 2022, non prevede alcun test preselettivo, bensì soltanto una prova scritta e una orale.
Si tratta, ad ogni modo, di una procedura non abilitante. I vincitori del concorso sottoscriveranno, infatti, un contratto a tempo determinato della durata di un anno, durante il quale dovranno conseguire i CFU mancanti previsti dalla Riforma Bianchi per ottenere l’abilitazione all’insegnamento.
Le prove scritte si sono svolte dall’11 al 19 marzo, mentre quelle orali partiranno nelle prossime settimane e si protrarranno almeno fino a fine luglio. Con le immissioni in ruolo che sono previste già a partire dall’anno scolastico 2024-25.
Il bando del secondo e ultimo concorso della fase transitoria dovrebbe, invece, essere pubblicato tra settembre e ottobre, sulla base delle stesse modalità del concorso straordinario ter. L’unica novità sarà rappresentata dalla possibilità di accesso anche per gli aspiranti docenti che avranno conseguito almeno 30 CFU del percorso abilitante.
Le GPS per scuola dell’Infanzia e Primaria: cosa sono e come iscriversi
Le Graduatorie provinciali per le supplenze (GPS), introdotte con l’ordinanza ministeriale n. 60 del 10 luglio 2020 dall’ex Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, costituiscono un pilastro nel sistema di attribuzione delle supplenze scolastiche, sia per incarichi fino al termine dell’anno scolastico (30 giugno) sia per supplenze annuali estese fino al 31 agosto.
Le GPS sono, in estrema sintesi, una lista di docenti (con pieno accesso ad una specifica classe di concorso) stilata su base provinciale.
In assenza di personale a tempo indeterminato o di ruolo, le scuole attingono prima dalle Graduatorie ad Esaurimento (GaE) e successivamente dalle GPS per coprire le necessità di personale insegnante.
L’iscrizione in tali graduatorie rappresenta, dunque, uno step fondamentale per ogni candidato che aspira a intraprendere la professione docente con l’intento di accedere stabilmente all’insegnamento.
Per l’attribuzione degli incarichi di supplenza, gli Uffici Scolastici Provinciali (USP) effettuano le nomine tenendo conto delle preferenze indicate dai docenti al momento della presentazione della domanda di inserimento o aggiornamento nelle graduatorie. La procedura include anche la valutazione dei punteggi accumulati da ogni candidato, assicurando così un processo di selezione che rispetta criteri di merito e le specifiche richieste di ciascun insegnante.
Le Graduatorie GPS relative alla scuola dell’Infanzia e Primaria sono suddivise in due fasce:
- Prima fascia: abilitazione all’insegnamento, ovvero laurea in Scienze della Formazione Primaria oppure diploma di scuola magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002 o analogo titolo di abilitazione conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente;
- Seconda fascia: studenti iscritti al terzo anno del corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria (SFP), o anni successivi, che abbiano conseguito almeno 150 CFU.
Il Concorso TFA Sostegno, IX Ciclo
Un’altra procedura per iniziare a lavorare come insegnante di scuola Primaria – oltre al concorso a cattedra e alle Graduatorie GPS sulle quali ci siamo soffermati nei paragrafi precedenti – è rappresentata dal TFA Sostegno, ovvero la specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità.
E l’avvio dei percorsi di formazione per il TFA Sostegno 2024 IX ciclo nella scuola dell’Infanzia e Primaria, nonché nella scuola Secondaria di I grado e II grado per l’anno accademico 2023/2024, è stata autorizzata proprio nelle settimane scorse dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) con il decreto ministeriale n. 583 del 29 marzo 2024.
I relativi test preselettivi si svolgeranno dal 7 al 10 maggio. Mentre i posti disponibili sono 32.317, così suddivisi:
- scuola dell’Infanzia: 3.232 posti;
- scuola Primaria: 7.552 posti;
- scuola Secondaria di primo grado: 8.944 posti;
- scuola Secondaria di secondo grado: 12.589 posti.
Il decreto individua, inoltre, nel 30 giugno 2025 la data limite entro la quale il TFA Sostegno IX Ciclo dovrà necessariamente essere completato. Il corso di specializzazione ha una durata minima di 8 mesi e permette di acquisire 60 CFU.
I requisiti d’accesso degli aspiranti docenti della scuola dell’Infanzia e Primaria per il TFA Sostegno 2024 IX Ciclo sono:
- abilitazione all’insegnamento ottenuta tramite laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia;
- diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002 e che può essere di due tipologie: diploma sperimentale a indirizzo psico pedagogico o linguistico, conseguito presso gli istituti magistrali o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia.
Le alternative alla scuola pubblica
In un panorama educativo in continua evoluzione, la scelta del percorso professionale per un aspirante docente si pone come una questione di rilievo. Tra le opzioni disponibili, lavorare in una scuola privata rappresenta un’alternativa significativa alla più tradizionale carriera nella scuola pubblica. Sebbene entrambi i contesti condividano l’obiettivo fondamentale di fornire un’istruzione di qualità, differiscono sotto vari aspetti, soprattutto in termini di selezione del personale e dinamiche lavorative.
Nelle scuole private, il processo di selezione può variare significativamente da istituto a istituto. Generalmente, si tende a privilegiare non solo le qualifiche formali, come i titoli di studio e le specializzazioni, ma anche competenze trasversali quali flessibilità, capacità di adattamento e predisposizione al lavoro in contesti educativi innovativi. Inoltre, l’esperienza pregressa e la sintonia con il progetto educativo della scuola assumono un peso considerevole nella scelta dei candidati.
Dal punto di vista del lavoro quotidiano, le scuole private offrono spesso maggiore autonomia didattica ai docenti, permettendo loro di esplorare approcci pedagogici alternativi e personalizzare l’insegnamento in base alle esigenze degli studenti. Questa flessibilità, tuttavia, può essere accompagnata da aspettative elevate riguardo all’impegno professionale e alla partecipazione attiva alla vita scolastica, che va oltre l’orario di lezione.
La retribuzione nelle scuole private può variare notevolmente e non è sempre garantita la parità con le scuole pubbliche, dove gli stipendi e gli avanzamenti di carriera sono regolati da tabelle retributive precise e diritti sindacali. Tuttavia, molte scuole private offrono pacchetti retributivi competitivi, arricchiti talvolta da benefici aggiuntivi come formazione professionale continua e opportunità di crescita interna.
Optare per la carriera in una scuola privata implica, dunque, valutare attentamente questi fattori, bilanciando le proprie aspirazioni professionali con le caratteristiche specifiche del contesto scolastico privato.
La formazione consigliata per maestra o maestro delle elementari
Intraprendere la professione di maestro o maestra delle scuole elementari rappresenta un cammino professionale intriso di responsabilità e dedizione, cruciale per lo sviluppo educativo dei giovani studenti.
E la formazione per accedere a questa nobile carriera richiede un percorso ben delineato, che mira a equipaggiare i futuri insegnanti con le competenze didattiche, pedagogiche e relazionali indispensabili per rispondere alle esigenze di un ambiente educativo sempre più complesso e multiforme.
I corsi di laurea per soddisfare i requisiti
Abbiamo già visto come i requisiti d’accesso per la scuola Primaria sono sostanzialmente uguali a quelli previsti per la scuola dell’Infanzia. E, cioè:
- Laurea in Scienze della formazione primaria, sia di vecchio ordinamento (articolo 6, Legge 169 del 2008) sia di nuovo ordinamento (articolo 6 Decreto ministeriale 249 del 2010);
- Diploma di Istituto Magistrale o di Scuola magistrale (solo scuola dell’Infanzia) o Diploma di Liceo Socio-psico-pedagogico conseguiti entro l’anno scolastico 2001-2002 (Decreto Ministeriale 10 marzo 1997).
Laurea in Scienze della Formazione Primaria
Il corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria – a ciclo unico, della durata di 5 anni e a numero programmato – rappresenta, in particolare, la chiave di volta per accedere alla professione di insegnante nelle scuole dell’Infanzia e Primarie, un settore dell’educazione che richiede una preparazione specifica e altamente qualificata.
Questo percorso di studi, strutturato per fornire una formazione comprensiva e multidisciplinare, abilita i futuri docenti a impartire lezioni nelle materie fondamentali dell’istruzione primaria: italiano, storia, matematica, scienze, geografia e letteratura.
Attraverso un equilibrio tra teoria e pratica, il corso mira a sviluppare competenze didattiche avanzate, sensibilità educative e una solida preparazione culturale, indispensabili per affrontare le sfide dell’insegnamento a bambini in una fase cruciale del loro sviluppo cognitivo e sociale.
Gli aspiranti docenti vengono così preparati non solo a trasmettere conoscenze, ma anche a guidare i più giovani in un percorso di crescita personale e collettiva, contribuendo alla formazione di cittadini consapevoli e responsabili.
Diploma di Istituto Magistrale
Il diploma magistrale, un tempo riconosciuto come uno dei principali percorsi per l’accesso alla professione docente, specialmente nell’ambito dell’istruzione primaria e dell’infanzia, ma ormai superato dai percorsi di laurea che abilitano all’insegnamento secondo le normative europee e internazionali più recenti, rappresentava una qualifica di studio post-secondaria con un forte accento sulle competenze pedagogiche, didattiche e sulle metodologie di insegnamento.
Prima dell’introduzione dei nuovi ordinamenti universitari e della riforma che ha portato alla creazione del corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria, il diploma magistrale era il requisito essenziale per coloro che aspiravano a diventare insegnanti nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole elementari.
Con una durata di studi che variava da tre a quattro anni, a seconda del periodo storico e delle specifiche normative in vigore, il percorso formativo del diploma magistrale si concentrava sullo sviluppo di conoscenze e abilità in ambiti cruciali quali la psicologia dell’età evolutiva, la pedagogia, la didattica, le discipline letterarie, scientifiche e matematiche, con l’obiettivo di formare insegnanti capaci di rispondere in modo efficace ed empatico alle esigenze educative dei bambini.
Diploma di Liceo Socio-psico-pedagogico
Il liceo socio-psico-pedagogico rappresenta un’opzione educativa di grande rilevanza per gli studenti interessati a perseguire carriere nel vasto orizzonte delle scienze umane e sociali, offrendo un solido fondamento per l’accesso agli studi universitari.
Questo indirizzo liceale è specificamente progettato per introdurre e approfondire le discipline psicologiche ed educative, fornendo agli studenti gli strumenti critici e analitici necessari per comprendere la complessità dei fenomeni sociali e individuali.
Attraverso un curriculum che spazia dalla psicologia alla pedagogia, passando per la sociologia e la filosofia, gli studenti acquisiscono una comprensione multidimensionale dell’essere umano e delle sue interazioni sociali. L’approccio interdisciplinare permette di sviluppare capacità di riflessione critica e sensibilità sociale, preparando i discenti non solo a un percorso universitario nelle scienze umane, ma anche a un’ampia gamma di professioni nel settore educativo, sociale e di ricerca.
I master consigliati per fare punteggio o acquisire nuove competenze
Per i docenti della scuola Primaria interessati a migliorare il proprio profilo professionale, sia per accumulare punteggio utile ai fini delle Graduatorie GPS sia per acquisire nuove competenze didattiche, pedagogiche e disciplinari, esistono diversi percorsi di Master che possono risultare particolarmente utili.
La scelta del master adeguato dipende dagli interessi specifici, dalle esigenze professionali e dalle lacune che si intendono colmare. Ecco alcuni Master consigliati:
- Bisogni Educativi Speciali ed Integrazione Scolastica;
- Didattica e Psicopedagogia per i Soggetti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento;
- Master Italiano L2 in: Didattica e Promozione della Lingua e Cultura Italiana e Straniera.
Corso di preparazione al TFA sostegno: cos’è e a cosa serve
La specializzazione sul sostegno rappresenta una delle tre procedure per iniziare a lavorare come maestro o maestra di scuola elementare. E per conseguirla è necessario partecipare al corso di specializzazione denominato TFA (Tirocinio Formativo Attivo) Sostegno, della durata di almeno 8 mesi (60 CFU).
Tuttavia, trattandosi di un percorso a numero programmato, bisogna superare una fase di selezione suddivisa in 3 parti:
- una prova preselettiva;
- una o più prove scritte e/o pratiche;
- una prova orale.
Ecco perchè, vista l’estrema importanza di questo percorso di specializzazione e considerate le straordinarie opportunità professionali che ne derivano, è fondamentale seguire un corso di preparazione al TFA Sostegno in modo da affrontare e superare nel migliore dei modi le prove selettive.
CFU per insegnare alle scuole elementari: sono obbligatori?
La Riforma della formazione iniziale e continua e del reclutamento dei docenti approvata con la legge n. 79 del 29 giugno 2022 (conversione in legge – con modificazioni – del decreto n. 36 del 30 aprile 2022), sostenuta dall’ex Ministro Bianchi e di fatto confermata anche dall’attuale Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha rivoluzionato il sistema di reclutamento dei docenti. Introducendo, nello specifico, un percorso di formazione iniziale abilitante da 60 CFU, che entrerà in vigore a pieno regime dal 1° gennaio 2025.
Pertanto, l’unico modo per conseguire l’abilitazione all’insegnamento è rappresentato dai percorsi abilitanti da 30, 36 e 60 CFU e non più dai concorsi a cattedra.
Tuttavia, questo vale esclusivamente per le scuole Secondarie di primo e secondo grado e non per le scuole dell’Infanzia e Primarie. Per queste ultime, infatti, resta tutto invariato, dal momento che i crediti formativi universitari nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche sono già compresi nello specifico percorso di laurea.
Corsi utili per aumentare il punteggio in graduatoria docenti
Per gli aspiranti docenti, migliorare il proprio posizionamento nelle Graduatorie provinciali per le supplenze (GPS) rappresenta un obiettivo cruciale per incrementare le possibilità di ottenere incarichi di supplenza e, di conseguenza, avvicinarsi al mondo dell’insegnamento con maggiori opportunità di stabilizzazione.
Per navigare con successo in questo processo, è essenziale comprendere come ottimizzare il proprio punteggio attraverso il conseguimento di specifici titoli e certificazioni.
Tra le opzioni formative disponibili, i Master rappresentano sicuramente una scelta formativa estremamente valida e permettono di conseguire 1 punto. Fa eccezione il “Master Italiano L2 in: Didattica e Promozione della Lingua e Cultura Italiana e Straniera” che vale ben 3 punti.
Valgono 1 punto anche i Corsi di Perfezionamento. Tuttavia, il Corso di Perfezionamento in Content and Language Integrated Learning (CLIL), abbinato a una Certificazione linguistica, può garantire fino a 9 punti totali, a seconda del livello della Certificazione linguistica conseguita (B2, C1, C2).
Non meno importanti sono le Certificazioni informatiche (LIM, Tablet, Corso Coding, Strumenti informatici, Corso Pekit Expert ed EIPASS 7 Moduli User), ciascuna delle quali dà diritto a 0,5 punti. Da tenere presente, però, che in sede di aggiornamento delle Graduatorie GPS è possibile inserirne non più di quattro, per un punteggio totale complessivo di 2 punti.
Le Certificazioni linguistiche (Inglese, Tedesco, Francese e Spagnolo), infine, forniscono – in termini di punteggio – un contributo potenzialmente maggiore rispetto alle certificazioni e ai titoli precedenti, arrivando fino a 6 punti per il livello C2.
In sintesi:
Titolo/Certificazione | Punti Possibili |
Master | 1 punto |
Master in italiano L2 | 3 punti |
Corsi di Perfezionamento | 1 punto |
Certificazioni Informatiche | 0,5 punti per certificazione, fino a un massimo di 2 punti |
Certificazioni Linguistiche | Fino a 6 punti, a seconda del livello |
B2 + CLIL | 6 punti (3 punti per B2 + 3 punti per CLIL) |
C1 + CLIL | 7 punti (4 punti per C1 + 3 punti per CLIL) |
C2 + CLIL | 9 punti (6 punti per C2 + 3 punti per CLIL) |
Bisogna, tuttavia, precisare che i punteggi fin qui analizzati fanno riferimento alle tabelle di valutazione dei titoli allegati all’ordinanza ministeriale n. 112 del 6 maggio 2022 che ha disciplinato l’aggiornamento delle Graduatorie GPS per il biennio 2022-24. Gli stessi potrebbero, pertanto, subire delle variazioni in occasione del prossimo aggiornamento GPS.