Mentre il disegno di legge sul reclutamento docenti approda alla Commissione Istruzione del Senato, arrivano le prime reazioni dal mondo politico. Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega ed ex presidente della Commissione Cultura a Palazzo Madama, interviene sulla questione attraverso un post pubblicato sulla sua pagina Facebook.
Pur riconoscendo che il ddl riprende l’impianto del suo precedente disegno di legge sul “doppio canale”, Pittoni esprime forti critiche verso alcune misure, come l’azzeramento delle graduatorie di merito con ogni nuovo concorso. Una scelta che – denuncia – tradisce gli impegni presi con migliaia di docenti già abilitati e rischia di minare la credibilità della politica.
Il Comunicato Stampa
“Mi si chiede cosa penso del ddl sul reclutamento dei docenti in questi giorni all’attenzione della commissione al Senato. Posso dire che raccoglie principi già sviluppati nel mio ddl 1920/20 sul doppio canale.
È quindi in linea, anche se meno particolareggiato, con la bozza aggiornata che ho consegnato al ministro a inizio legislatura in due versioni (c’è infatti pure il piano B in caso di difficoltà a reperire le risorse necessarie). Certo alcune parti del ddl di cui si occuperà la commissione suscitano perplessità.
In particolare l’azzeramento delle graduatorie di merito dei concorsi ordinari con l’arrivo del successivo, è in contraddizione con la battaglia per la salvaguardia delle graduatorie di merito che portiamo avanti da inizio legislatura. Costringere chi ha già superato le prove a ripeterle suona come una presa in giro per persone che la politica ha ormai portato all’esasperazione.
Comunque la questione del via libera al doppio canale non si risolve in Parlamento bensì, come per le altre correzioni degli accordi sul Pnrr, nel confronto con la Commissione europea”.


