Il nuovo Decreto Scuola, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 7 aprile, introduce rilevanti modifiche al sistema di reclutamento docenti, coinvolgendo in particolare i candidati idonei dei concorsi degli ultimi anni. Nonostante alcune aperture normative, numerosi docenti denunciano condizioni di instabilità lavorativa e chiedono il riconoscimento della loro posizione giuridica.
Reclutamento docenti e Decreto Scuola 2025: novità principali
Con l’articolo 2 del Decreto-Legge approvato il 7 aprile 2024, sono state ridefinite le modalità di assunzione dei docenti previsti dai concorsi a partire dal 2023. In particolare, la norma interviene sull’articolo 59 del decreto-legge n. 73/2021, introducendo nuove misure volte a contenere il fenomeno del precariato scolastico.
Le principali innovazioni riguardano:
- l’estensione della platea dei candidati assunti, includendo – nel limite del 30% dei posti disponibili – i candidati idonei che abbiano superato la prova orale ma non risultino vincitori;
- l’istituzione, dal 2026/2027, di un Elenco Regionale degli Idonei a seguito dell’esaurimento delle graduatorie ordinarie, ma con esclusione della scuola dell’Infanzia;
- la possibilità di impiegare le graduatorie pubblicate dopo il 31 agosto 2025 ma entro il 10 dicembre 2025 per concludere le assunzioni entro il 31 dicembre dello stesso anno.
L’obiettivo dichiarato è duplice: stabilizzare il personale precario e conferire maggiore continuità didattica all’interno delle istituzioni scolastiche.
Le criticità sollevate dai docenti idonei
Nonostante le aperture contenute nel provvedimento, una parte significativa dei docenti idonei ha espresso profondo dissenso.
Mant’è che il Movimento Idonei Esclusi 2023-2024, rappresentato dai docenti Marta Olmi e Luigi Sofia, ha inoltrato una lettera al Presidente della Repubblica, sollecitando un intervento istituzionale.
I punti critici evidenziati nella missiva includono:
- l’assenza di uno scorrimento automatico delle graduatorie, che esclude i docenti idonei dai posti disponibili, nonostante abbiano acquisito tale diritto tramite concorso pubblico;
- il continuo ricorso a concorsi ripetitivi, anche per posti già coperti da candidati idonei, con implicazioni economiche e psicologiche per i partecipanti;
- le ripercussioni negative della precarietà sul clima scolastico e sulla qualità della didattica, dovute alla discontinuità dei docenti in molte classi, anche nella scuola Primaria e Secondaria di primo grado.
Secondo i portavoce del movimento, il sistema attuale mina la funzione educativa della scuola, costringendo docenti già valutati positivamente a ripetere selezioni identiche.
Una situazione che – oltre a rallentare le procedure di reclutamento – genera sfiducia e disincentiva la permanenza nel sistema scolastico.
Rivendicazioni e proposte degli idonei
I docenti idonei chiedono il pieno riconoscimento del merito acquisito nel corso delle procedure concorsuali già superate. In particolare, sollecitano:
- l’introduzione di graduatorie a scorrimento per tutti i candidati idonei che abbiano superato le prove concorsuali, come già avviene in altri comparti del pubblico impiego;
- il blocco dell’indizione di concorsi identici in termini di contenuto e requisiti alle procedure già concluse, fintanto che esista una lista ufficiale di candidati idonei non assunti;
- un piano stabile e trasparente di assunzioni, che valorizzi la continuità didattica e la qualità del percorso educativo degli studenti.
I rappresentanti del Movimento mettono in luce anche implicazioni sociali oltre che lavorative: stipendi insufficienti, contratti a termine e assenza di prospettive rendono difficoltosa la pianificazione della vita personale (mutuo, famiglia, figli), contribuendo a rendere la professione docente sempre meno attrattiva.
Impatto operativo sulle istituzioni scolastiche
Dal punto di vista organizzativo, il Decreto introduce tempistiche più flessibili per completare le assunzioni, consentendo l’impiego delle graduatorie pubblicate entro il 10 dicembre 2025.
Questo modifica gli attuali limiti imposti dal Decreto Legislativo 297/1994, secondo cui le assunzioni devono avvenire entro il 31 agosto.
Le scuole potranno, quindi, beneficiare di un ampliamento della finestra temporale di reclutamento, con possibilità di avere l’organico interamente coperto anche dopo l’avvio dell’anno scolastico.
Tuttavia, il rischio è che questa proroga di fatto legittimi ritardi cronici nella pubblicazione delle graduatorie, aumentando la dipendenza da contratti a tempo determinato e supplenze brevi.