Decreto Sicurezza 2025: pene più severe per danneggiamenti scolastici e manifestazioni pubbliche

due studenti imbrattano una scuola con la scritta "Siamo imbecilli"

Tra le novità introdotte dal cosiddetto Decreto Sicurezza (Decreto Legge n. 48 dell’11 aprile 2025), spiccano sicuramente le modifiche apportate al codice penale per contrastare gli atti vandalici contro i beni pubblici, compresi gli istituti scolastici. 

In particolare, la riforma dell’articolo 639 prevede pene più severe per chi deturpa o imbratta scuole e strumenti didattici: in presenza dell’intento di ledere l’onore o il decoro dell’istituzione, la pena è la reclusione da sei mesi a un anno e sei mesi, con una multa da 1.000 a 3.000 euro. Per i recidivi, le sanzioni salgono fino a 3 anni di carcere e 12.000 euro di multa.

Danneggiamenti in contesto di proteste

Il Decreto Sicurezza interviene anche sull’articolo 635 del codice penale, aggravando le pene per i danneggiamenti commessi durante manifestazioni pubbliche. 

Se tali atti sono accompagnati da violenza o minacce, la reclusione può variare da un anno e sei mesi a cinque anni, con multe fino a 15.000 euro. 

Si tratta, nello specifico, di una misura che mira a contenere episodi di vandalismo che spesso coinvolgono studenti durante proteste, un fenomeno che ha suscitato preoccupazione negli ultimi anni.

studenti imbrattano una scuola

Ripristino dei luoghi e difficoltà applicative

La normativa introduce l’obbligo per il giudice di disporre il ripristino e la pulizia dei luoghi danneggiati, ponendo l’onere a carico dei responsabili. 

Tuttavia, l’applicazione delle sanzioni richiede la prova dell’intenzionalità di ledere il decoro dell’istituzione, un elemento che potrebbe complicare i procedimenti giudiziari, soprattutto in contesti di proteste collettive dove l’intento individuale non è sempre chiaro.

Foto divisa a metà: sa un lato alcuni studenti imbiancano le scritte sulla facciata della scuola, nell'altro un uomo colpevole di danneggiamento viene arrestato e di fianco un dirigente scolastico con un cestino pieno di banconote da 100 euro.

Implicazioni per il sistema scolastico

Le nuove disposizioni si inseriscono in un contesto di crescente attenzione alla sicurezza scolastica, come dimostrato da altri recenti interventi legislativi, quali la Legge n. 25/2024, che tutela il personale scolastico da violenze

Tuttavia, la complessità nel provare l’intenzionalità potrebbe limitare l’efficacia della norma, lasciando spazio a interpretazioni giurisprudenziali che saranno decisive per la sua applicazione concreta.

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