La differenza tra spezzone orario e part-time per i docenti

Rosalia Cimino

18 Ottobre 2024

Orologio con lancette

La differenza tra spezzone orario e part-time per i docenti

Quiz GPS

Nel mondo della scuola, la flessibilità lavorativa può assumere diverse forme. Gli insegnanti possono scegliere tra spezzone orario e part-time, due modalità di servizio che, pur sembrando simili, presentano differenze sostanziali in termini di diritti, doveri e impatto sulla carriera. 

Cos’è lo spezzone orario? Cos’è il part-time per i docenti?

L’organizzazione dell’orario di servizio dei docenti, dunque, prevede due modalità principali di prestazione lavorativa a tempo ridotto: lo spezzone orario e il part-time. Queste due forme, sebbene accomunate da un impegno inferiore rispetto alla cattedra completa, presentano caratteristiche e finalità profondamente diverse.

Lo spezzone orario rappresenta una porzione dell’orario di cattedra standard che viene assegnata quando l’istituzione scolastica non riesce a costituire una cattedra intera. 

Nella scuola secondaria, dove l’orario completo è di 18 ore settimanali, uno spezzone può variare da un minimo di 6 a un massimo di 17 ore. Nella scuola primaria – dove la cattedra completa è di 22 ore + 2 di programmazione – e nell’infanzia – dove è di 25 ore – gli spezzoni seguono proporzioni analoghe. 

Il part-time, invece, consiste nella scelta precisa e consapevole di ridurre il proprio orario di servizio e questa opzione può essere richiesta sia dai docenti di ruolo che da quelli con contratto a tempo determinato, purché di durata annuale. 

La definizione di spezzone orario 

Lo spezzone orario rappresenta una frazione dell’orario di cattedra completo – 18 ore nella scuola secondaria, 22 nella primaria, 25 nell’infanzia – che viene assegnata quando non è possibile costituire cattedre intere. 

Gli spezzoni possono variare da un minimo di 6 ore a un massimo che non raggiunga l’orario completo. Questa modalità di servizio deriva da un’esigenza organizzativa della scuola o da specifiche condizioni delle graduatorie. 

Si parla di spezzone orario nell’ambito degli incarichi assegnati attraverso le GPS, per cui, il docente che ha indicato la disponibilità ad accettare uno spezzone orario, ha anche la possibilità di scegliere la tipologia preferita:  

  • spezzone di completamento su una precisa scuola;
  • spezzone di completamento su comune;
  • spezzone di completamento su distretto;
  • spezzone di completamento su provincia.

La definizione di part-time per gli insegnanti

Il part-time è una scelta volontaria del docente che decide di ridurre il proprio orario di lavoro, generalmente al 50% o al 75% dell’orario completo. È un diritto del lavoratore, regolamentato da normative specifiche e soggetto ad approvazione dell’amministrazione scolastica. 

La riduzione dell’orario può essere articolata secondo due modalità: orizzontale – con prestazione lavorativa ridotta in tutti i giorni della settimana – o verticale, concentrando l’attività in alcuni giorni. 

Le percentuali di riduzione più comuni sono del 50% o del 75% rispetto all’orario completo, anche se possono essere negoziate diverse articolazioni in base alle esigenze del docente e della scuola. 

La richiesta di part-time deve essere formalizzata entro termini prestabiliti, generalmente entro marzo dell’anno scolastico precedente, e la sua concessione è subordinata alla valutazione dell’amministrazione scolastica che ne verifica la compatibilità con le esigenze organizzative dell’istituto.

Le principali differenze tra spezzone orario e part-time

Le principali differenze tra lo spezzone orario e il contratto part-time per i docenti nella scuola italiana riguardano principalmente il numero di ore e lo stato giuridico del rapporto di lavoro.

Lo spezzone orario si riferisce a una supplenza su un numero di ore inferiore all’orario pieno. Di solito, gli spezzoni orari variano tra 6 e 17 ore settimanali nelle scuole secondarie, mentre nelle scuole primarie possono essere tra 7 e 23 ore. 

Gli insegnanti con spezzone orario possono completare il loro orario con altre supplenze, anche su diverse discipline o in altre scuole, ma questo non avviene automaticamente e dipende dalla disponibilità di ulteriori incarichi. 

Inoltre, chi lavora con spezzone orario non ha diritto alla riduzione proporzionale delle attività collegiali o dei consigli di classe, a meno che non sia deciso diversamente dalla contrattazione d’istituto​.

Il part-time, invece, è una modalità contrattuale con diritti e tutele specifiche. Può essere richiesto dai docenti sia a tempo indeterminato che determinato, con un orario ridotto rispetto a quello completo. 

Il monte ore del part-time è stabilito attraverso un contratto individuale e prevede la partecipazione proporzionale alle attività collegiali e ai consigli di classe. Anche in part-time, tuttavia, l’obbligo di partecipare alle attività collegiali rimane fino a un massimo di 40 ore – come per i docenti a tempo pieno – ma con una riduzione proporzionale per i consigli di classe​.

In definitiva, lo spezzone orario è un incarico limitato nel numero di ore e non garantisce tutte le tutele del part-time, che invece comporta una regolamentazione più strutturata per i docenti.

Come avviene l’assegnazione dello spezzone e come avviene quella del part-time

La procedura di assegnazione dello spezzone orario e del part-time nel contesto scolastico segue normative ben precise, disciplinate da decreti ministeriali e circolari annuali. 

In riferimento allo spezzone, nella fase preliminare l’Ufficio Scolastico Territoriale (UST) individua le ore disponibili non costituenti cattedra, che vengono successivamente pubblicate tra le disponibilità per le supplenze. 

Gli spezzoni fino a 6 ore sono inizialmente proposti ai docenti interni, già in servizio nella stessa scuola, dando priorità a coloro con cattedra completa. L’assegnazione segue una graduatoria interna d’istituto. Per spezzoni superiori a 6 ore, si procede invece con lo scorrimento delle GPS, e in subordine, delle GI.

La tempistica prevede la pubblicazione delle disponibilità all’inizio dell’anno scolastico, seguita dal conferimento degli incarichi secondo un calendario stabilito dall’UST. La presa di servizio è immediata dopo l’accettazione dell’incarico.

Per quanto riguarda la procedura di assegnazione del part-time, le richieste devono essere presentate entro il 15 marzo di ogni anno. 

La domanda, corredata della documentazione necessaria, viene valutata dal Dirigente Scolastico, che ne verifica la compatibilità con le esigenze di servizio e il rispetto del limite del 25% dei posti disponibili. 

L’UST conferma la disponibilità del posto e autorizza la trasformazione del rapporto di lavoro. Il part-time può essere orizzontale, verticale o misto.

Le durate a confronto

Lo spezzone orario ha durata annuale e termina con la fine dell’anno scolastico. Non c’è garanzia di riconferma per l’anno successivo, poiché dipende dalle disponibilità di cattedre e dalle posizioni in graduatoria.

Il part-time ha una durata minima biennale, dopo la quale si rinnova automaticamente salvo richiesta di rientro a tempo pieno. Questa stabilità permette una migliore programmazione della vita personale e professionale.

Il differente impatto sulla carriera

Nella carriera di un docente, la scelta tra accettare uno spezzone orario o richiedere il part-time può avere conseguenze diverse in termini di stabilità, retribuzione e opportunità di crescita. 

Per lo spezzone orario, il servizio viene valutato proporzionalmente alle ore svolte, sia per il punteggio in graduatoria che per l’anzianità. Non comporta particolari penalizzazioni nella progressione di carriera, se non per la proporzionale riduzione del servizio prestato. 

Questa soluzione consente al docente di avere maggiore flessibilità, completando il proprio orario o acquisendo esperienze diverse. Tuttavia, gli spezzoni non offrono la stessa sicurezza di un contratto a tempo indeterminato.

Inoltre, il trattamento economico è proporzionale alle ore lavorate, quindi tendenzialmente inferiore rispetto a un impiego a tempo pieno o part-time standard. ​

Dall’altra parte, il part-time implica una modifica strutturale del contratto a tempo indeterminato, con una durata minima di due anni. Questa scelta consente maggiore stabilità, anche se la retribuzione e i contributi pensionistici sono ridotti proporzionalmente alle ore lavorate. 

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La retribuzione: con quale si guadagna di più?

Dal punto di vista economico, entrambe le modalità prevedono una retribuzione proporzionale alle ore lavorate. Il guadagno tra uno spezzone orario e un part-time dipende dalla specifica situazione lavorativa.

Generalmente, il part-time può risultare più vantaggioso dal punto di vista economico, specialmente se viene richiesto per un numero di ore superiore rispetto a uno spezzone ridotto.

  • Spezzone orario: Si riferisce a un incarico che copre meno di una cattedra completa, di solito inferiore alle 18 ore settimanali. Ad esempio, se un docente copre uno spezzone di 6 ore su 18, percepirà circa un terzo dello stipendio di un docente a tempo pieno​.
  • Part-time: Il part-time prevede una riduzione proporzionale dell’orario di lavoro, che può variare ma solitamente copre una percentuale significativa del totale (ad esempio 50-70%). Tuttavia, nel caso del part-time il docente beneficia di una maggiore stabilità e continuità contrattuale, con un trattamento economico più stabile rispetto agli spezzoni, e può svolgere altre attività lavorative compatibili con l’insegnamento​.

In sintesi, se il numero di ore lavorate è simile, il guadagno di un docente con part-time è solitamente superiore rispetto a quello di un docente che accetta spezzoni orari, poiché quest’ultimo è legato alla temporaneità e alla variabilità delle ore.

Garantisce più flessibilità lo spezzone orario o il part-time ai docenti?

Lo spezzone orario offre maggiore flessibilità nell’immediato, permettendo di accettare o rifiutare incarichi e di combinarli tra loro. Tuttavia, questa flessibilità si accompagna a una maggiore incertezza sul lungo periodo.

Il part-time, pur essendo meno flessibile nell’organizzazione settimanale, garantisce una maggiore stabilità nella programmazione della vita personale e professionale, grazie alla sua durata biennale e alla possibilità di scegliere tra modalità orizzontale (riduzione giornaliera dell’orario) o verticale (lavoro solo in alcuni giorni della settimana).

Cosa scegliere tra spezzone orario e part-time per l’insegnamento?

La scelta tra spezzone orario e part-time dipende da diversi fattori personali e professionali. Lo spezzone orario può essere preferibile per:

  • Docenti all’inizio della carriera che vogliono accumulare esperienza e punteggio.
  • Chi desidera mantenere la flessibilità di accettare più incarichi.
  • Chi non vuole vincolarsi a un periodo minimo di servizio ridotto.

Il part-time potrebbe essere la scelta migliore per:

  • Docenti che necessitano di una programmazione stabile del proprio tempo.
  • Chi ha esigenze familiari o di studio a lungo termine.
  • Chi può permettersi una riduzione stabile dello stipendio in cambio di maggior tempo libero.

In definitiva, entrambe le modalità hanno vantaggi e svantaggi che vanno valutati attentamente in base alle proprie esigenze personali, familiari e professionali. La scelta dovrebbe tenere conto non solo degli aspetti economici immediati, ma anche dell’impatto a lungo termine sulla carriera e sulla qualità della vita.