Docenti Esclusi dai Corsi Indire si Mobilitano: Presidio a Roma il 9 Settembre

La Scuola Oggi

5 Settembre 2025

gruppo di docenti davanti ad un cancello chiuso sul quale campeggia la scritta "Percorsi INDIRE"

Docenti Esclusi dai Corsi Indire si Mobilitano: Presidio a Roma il 9 Settembre

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Il sistema di formazione per gli insegnanti di sostegno è al centro di un acceso dibattito. Ma, soprattutto, i docenti esclusi dai corsi Indire si mobilitano a causa di un vincolo temporale che impedisce la partecipazione ai nuovi percorsi di specializzazione. Per manifestare il loro dissenso, gli insegnanti hanno annunciato, attraverso un comunicato stampa, un presidio di protesta che si terrà il prossimo 9 settembre davanti al Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM).

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Il Presidio del 9 Settembre: Una Voce Unita Contro la Disparità

La mobilitazione annunciata rappresenta un momento di fondamentale importanza per gli insegnanti penalizzati. Il prossimo 9 settembre, un presidio si radunerà davanti alla sede del Ministero dell’Istruzione e del Merito, in Viale Trastevere 76/a, con lo scopo di portare all’attenzione delle istituzioni una problematica che riguarda migliaia di professionisti. 

L’iniziativa nasce dalla determinazione di un gruppo di docenti che si sentono ingiustamente penalizzati da una normativa restrittiva

L’obiettivo è quello di chiedere azioni immediate per modificare i criteri di accesso ai percorsi formativi, in modo da valorizzare le competenze e l’esperienza di tutti coloro che operano nel sistema scolastico.

Una simile azione collettiva intende essere un segnale forte per sollecitare un dialogo costruttivo e trovare soluzioni eque che riconoscano il valore del loro percorso professionale.

La Legge 106/2024 e il Vincolo dei 120 Giorni

L’origine della controversia risiede nel vincolo temporale introdotto dal Decreto Legge n. 71/2024, convertito nella Legge n. 106/2024

La normativa stabilisce un limite di 120 giorni che, di fatto, si trasforma in una barriera insormontabile per un numero considerevole di insegnanti. 

Molti di loro, infatti, pur essendo in possesso di titoli di specializzazione conseguiti in altri Paesi dell’Unione Europea e con anni di esperienza sul campo, si vedono negato l’accesso ai corsi Indire

La differenza nel trattamento di candidati con titoli sostanzialmente identici, basata unicamente su pochi giorni di scarto nel conseguimento della qualifica, genera una palese ingiustizia. 

Ecco, dunque, che i docenti in questione denunciano nel loro comunicato stampa come un simile criterio appaia in contrasto con il principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione, poiché esclude professionisti meritevoli per una ragione puramente formale. 

Docenti Esclusi dai Corsi Indire si Mobilitano: la sede del Ministero dell'Istruzione e del Merito

Docenti Esclusi dai Corsi Indire si Mobilitano: le Conseguenze sul Futuro Professionale

Le ripercussioni di tale esclusione vanno ben oltre la mancata partecipazione a un corso. 

L’impossibilità di accedere a questa specializzazione, infatti, rischia di compromettere il loro inserimento nel sistema di reclutamento per i prossimi anni. 

Una situazione paradossale, se si considera che la loro formazione e i sacrifici sostenuti sono identici a quelli dei colleghi ammessi. 

Molti si vedono costretti a intraprendere estenuanti percorsi legali per ottenere il riconoscimento dei propri diritti, una battaglia giuridica che alimenta frustrazione e incertezza. 

Il rischio concreto è di disperdere un patrimonio di competenze e di professionalità che sarebbe, invece, prezioso per il sistema scolastico italiano, soprattutto nel delicato ambito del sostegno.

Una Riforma Inclusiva: Le Proposte per Superare lo Stallo

Per superare l’attuale impasse, i docenti avanzano proposte concrete che mirano a una riforma più inclusiva

Nonostante le dichiarazioni del Governo e del Ministro dell’Istruzione e del Merito sull’intenzione di risolvere la questione del riconoscimento dei titoli europei, le misure attuali si rivelano insufficienti

Una soluzione praticabile sarebbe l’istituzione di un secondo ciclo di corsi Indire, destinato in modo specifico a chi è stato escluso a causa del limite temporale. 

Una simile misura, peraltro, risulterebbe compatibile con l’articolo 7 del D.L. 71/2024, che fa riferimento a disposizioni di “prima applicazione”. In aggiunta, si suggerisce una proroga dei termini fino al 2026, per consentire anche a chi non ha ancora soddisfatto i requisiti di partecipare. Tali interventi non solo garantirebbero equità, ma eviterebbero un’onerosa stagione di contenziosi.