Anno di prova per docenti di sostegno: come funziona e in cosa consiste la lezione simulata

TFA Sostegno 2024

I docenti appena assunti da GPS sostegno I fascia devono svolgere l’anno di prova e formazione, un periodo utile per dimostrare di possedere competenze e capacità di insegnamento che termina con una verifica finale.

Scopriamo più nel dettaglio in cosa consiste quest’anno di prova per i docenti di sostegno, cosa prevede e come avviene la valutazione finale. 

Cos’è l’anno di prova per i docenti di sostegno?

Per diventare docente di sostegno, i candidati devono obbligatoriamente superare l’anno di prova, che copre quasi un intero anno scolastico e serve per dimostrare di saper svolgere questo ruolo applicando tutte le competenze acquisite in precedenza. 

Grazie al sostegno di un tutor assegnato all’inizio e a una serie di procedure, l’anno di prova è a tutti gli effetti propedeutico all’insegnamento vero e proprio e si conclude con una verifica finale che, se superata, permette al docente di ottenere la conferma in ruolo. 

Come si svolge l’anno di prova del docente di sostegno?

A regolare l’anno di prova dei docenti di sostegno (e dei docenti in generale) è il DM 226/2022, che sintetizza le attività previste dall’anno di formazione e prova:

  • assegnazione di un tutor, appartenente alla stessa classe di concorso del docente in prova e in possesso della medesima abilitazione; 
  • stesura del bilancio di competenze iniziale, entro il secondo mese di servizio, sotto la supervisione del tutor; 
  • stipula di un patto per lo sviluppo professionale tra docente in prova e dirigente scolastico, redatto tenendo conto del bilancio di competenze iniziale;
  • effettuazione di attività formative per un totale di 50 ore, così suddivise: incontri propedeutici e di restituzione finale (3 ore + 3 ore a cura dell’USR), laboratori formativi o visite presso scuole innovative (12 ore a cura delle Scuole polo), attività di osservazione in classe (12 ore) e formazione online (20 ore a cura di INDIRE);
  • predisposizione del portfolio personale, completo di documenti; 
  • redazione del bilancio di competenze finale, da parte del docente in prova con il supporto del tutor; 
  • colloquio con il Comitato per la valutazione dei docenti; 
  • test finale, da eseguire sempre in presenza del Comitato per la valutazione dei docenti;
  • lezione simulata, prevista proprio per i soli docenti di sostegno assunti dalla I fascia delle GPS sostegno; 
  • parere da parte del Comitato e valutazione finale da parte del DS. 

Il periodo di prova di 180 giorni 

Il periodo di prova, come accennato, equivale più o meno a un anno scolastico, nello specifico a 180 giorni così come indicato dal decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59 – art. 13, comma 1:

«I vincitori del concorso su posto comune, che abbiano l’abilitazione all’insegnamento, sono sottoposti a un periodo annuale di prova in servizio, il cui positivo superamento determina l’effettiva immissione in ruolo. Il superamento del periodo annuale di prova in servizio è subordinato allo svolgimento del servizio effettivamente prestato per almeno centottanta giorni, dei quali almeno centoventi per le attività didattiche».

Questi 180 giorni comprendono non solo le attività legate alla didattica, ma anche tutti gli aspetti “collaterali” del ruolo, cioè:

  • le domeniche e i giorni festivi; 
  • l’arco di tempo che va dall’1 settembre al primo giorno effettivo di lezione; 
  • le vacanze di Pasqua e Natale;
  • i periodi di sospensione delle lezioni; 
  • i giorni in cui si tengono gli esami; 
  • i giorni in cui si eseguono scrutini ed esami di Stato; 
  • i giorni di chiusura della scuola, per esempio in occasione delle elezioni; 
  • i giorni in cui si tengono corsi di formazione;
  • il primo mese di astensione per maternità in caso di gravi complicazioni; 
  • i giorni dati in prestito come dirigente incaricato o membro di commissioni in un concorso a cattedra;
  • i periodi di aspettativa per mandato parlamentare;
  • i giorni da destinare ad altro incarico correlato sempre al ruolo ricoperto.

Per diventare docente di sostegno i candidati devono obbligatoriamente superare l’anno di prova, che copre quasi un intero anno scolastico.

Il test finale: la lezione simulata per l’anno di prova per il sostegno

I docenti di sostegno che vengono immessi in ruolo dalle GPS I fascia, alla fine del loro anno di prova, devono tenere la cosiddetta lezione simulata: si tratta di una vera e propria lezione volta a dimostrare di essere in possesso delle competenze richieste dal ruolo stesso, oltre che elemento valido ai fini della valutazione finale. 

Più nel dettaglio, per gli insegnanti di sostegno è fondamentale attestare di saper mettere in pratica attività inclusive, in grado di cogliere i ritmi e le esigenze di ogni singolo alunno e di valorizzare le potenzialità di ogni studente, con l’obiettivo di favorire la socializzazione e l’apprendimento. 

Il giorno, l’ora e il luogo di svolgimento della lezione simulata sono decisi dal dirigente scolastico che, dopo essersi confrontato con il Comitato di valutazione, manda comunicazione al docente di sostegno con un preavviso di almeno 5 giorni.

La traccia da seguire durante la lezione simulata viene predisposta dal Comitato di valutazione e fornita al candidato 24 ore prima dello svolgimento della prova. 

Se il docente non si presenta, tra l’altro senza giustificazione, viene escluso dalla procedura finalizzata all’immissione in ruolo. 

La valutazione finale dell’anno di prova: cosa c’è da sapere

Dopo aver svolto l’anno di prova seguendo tutti gli step previsti, compresa la lezione simulata, il candidato viene convocato dal DS per sostenere il colloquio finale in presenza del Comitato di valutazione. 

Il colloquio in questione prevede la presentazione delle attività di insegnamento e formazione e di tutta la documentazione inserita nel portfolio professionale (consegnato precedentemente); al contempo, si svolge anche il test finale, che consiste nella discussione e nella valutazione dei risultati riportati dal tutor e dal DS. 

È bene sottolineare che, così come chiarito dallo stesso MIM, il test finale non è una prova extra che il candidato deve sostenere, piuttosto una verifica della documentazione dell’istruttoria che dimostra l’acquisizione delle competenze necessarie per intraprendere il percorso di insegnamento. 

Cosa succede se non si supera l’anno di prova?

Nel caso in cui il docente non dovesse superare l’anno di prova ha, comunque, la possibilità di ripetere l’anno di formazione per una seconda volta. Se non dovesse nuovamente superarlo, allora verrebbe dispensato dal servizio. 

In caso di esito positivo, invece, i docenti con contratto a tempo indeterminato ottengono la conferma in ruolo, mentre i docenti con contratto a tempo determinato ottengono la trasformazione di quest’ultimo in contratto a tempo indeterminato con la conferma in ruolo. 

I docenti appena immessi in ruolo che per maternità, aspettativa o malattia non riescono a svolgere l’anno di formazione e prova possono svolgerlo nell’anno successivo. 

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