La parte più discussa del Decreto-Legge n. 36 del 30 aprile 2022 è quella che riguarda la formazione dei docenti. Inoltre, quella che avrebbe dovuto essere la novità assoluta del tanto dibattuto e rimandato decreto è, in realtà, una questione che si trascina da moltissimo tempo.
Il mondo cambia ed è in continua evoluzione. É giusto, pertanto, che anche gli insegnanti siano in continuo aggiornamento.
SOMMARIO
ToggleChi è stato il primo a proporre la formazione dei docenti? Un po’ di storia…
Già dalla prima metà degli anni ’90, quando era in carica il Ministro Luigi Berlinguer, lo stesso si occupò di aggiungere degli scatti stipendiali collegati alle attività formative. Tuttavia, un CCNL successivo eliminò la norma.
In seguito, con i ministri dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza e Francesco Profumo si tornò a parlare di formazione continua, strutturale e obbligatoria.
Tuttavia, all’atto pratico, si trattò di qualcosa che non trovò realmente applicazione in tutti gli istituti scolastici.
L’ultimo tentativo di formazione è stato nel 2020, quando con la Legge di Bilancio era prevista una formazione obbligatoria di 25 ore sui temi dell’inclusione per tutti i docenti che lavorano in classe con alunni con disabilità.
Viste le vicissitudini di questi anni è proprio il caso di dire che la questione dovrebbe essere trattata con attenzione maggiore da tutti i soggetti coinvolti.
Il futuro della formazione
Grazie alla riforma prevista dal Decreto 36 è confermata l’istituzione di un percorso abilitante di 60 CFU che sarà completamente gestito dalle Università. Il percorso dovrà essere attivato secondo le necessità di cattedre previa selezione in ingresso.
Sono aboliti i quiz a risposta multipla, a favore delle domande aperte, considerate più meritocratiche.
Inoltre, viene specificato che chi ha già acquisito, oppure acquisirà, i 24 CFU (entro il 31 ottobre 2022) o i 30 CFU/CFA potrà partecipare ai concorsi che verranno indetti fino al 31 dicembre 2024. I docenti potranno, quindi, occuparsi di completare la propria formazione in un secondo momento.
Il Ministro Bianchi ha messo in atto una completa riforma che punta a tenere gli insegnanti in aggiornamento continuo. Si tratta di un percorso che aiuterà i docenti a sviluppare ed approfondire competenze in ambito culturale, disciplinare e pedagogico.