Formazione obbligatoria dei docenti: è polemica

sede del senato italiano

Assunzioni più rigorose e formazione obbligatoria dei docenti, soprattutto per quanto concerne le competenze digitali: il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi non molla di un centimetro rispetto alla sua volontà di riformare il sistema scolastico italiano, nonostante gli oltre 300 emendamenti relativi a richieste di modifica del testo abbattutisi sul decreto legge n. 36 del 30 aprile 2022.

Il provvedimento, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 21 aprile nell’ambito del maxi decreto del PNRR, continua, infatti, a suscitare malumori, sia tra le forze politiche che tra le organizzazioni sindacali stesse, con queste ultime già promotrici di un primo sciopero lo scorso 30 maggio. 

Bianchi: Formazione obbligatoria dei docenti a tutti i costi 

Sotto accusa, nello specifico, la sezione Istruzione, ovvero gli articoli 44-47 del decreto, relativi alla riforma della formazione iniziale e continua e al reclutamento dei docenti. In questi giorni, intanto, il tutto è al vaglio delle commissioni congiunte del Senato – 1ª (Affari Costituzionali) e 7ª (Istruzione pubblica, beni culturali) -, alle quali tocca l’esame iniziale del testo. Il voto finale è atteso entro il 20 giugno.

“Il PNRR determinerà la trasformazione della nostra scuola”, ha commentato Bianchi prima di soffermarsi sui “sei pilastri” relativi a  “come si formano e a come si assumono i docenti”. “Sono elementi fondamentali – ha sottolineato – perché la scuola si fa con i docenti, i presidi e il personale”.

Nonostante la determinazione del Ministro, tuttavia, l’accordo tra le forze di maggioranza è tutt’altro che scontato: il M5S, che avrà un peso specifico non indifferente sul voto finale, ha, infatti, manifestato forti perplessità sul provvedimento. 

Formazione obbligatoria dei docenti. La posizione del M5S

Il decreto n. 36/2022 non piace al primo primo partito di maggioranza del Governo e continua ad incassare pesanti critiche. Il leader del M5S, Giuseppe Conte, non ha mai nascosto il proprio disappunto al riguardo.

“C’è un decreto che vorrebbe tagliare – ha fatto sapere – ma non permetteremo che si operino tagli nella scuola. Soprattutto dopo che nel corso del mio doppio mandato a Palazzo Chigi si è investito tanto nella scuola”.

Il riferimento è al taglio della carta del docente ipotizzata dall’attuale esecutivo per finanziare la Scuola di Alta formazione istituita con lo stesso decreto. Un forte no è arrivato anche in merito alla prevista cancellazione di 9.600 cattedre a partire dal 2026, inoltre la denatalità e la conseguente diminuzione delle iscrizioni sono, ad avviso del leader del M5S solo degli “alibi”. 

Gallo (M5S), appello ai partiti: “Votiamo tutti insieme gli emendamenti”

Il M5S osteggia apertamente il decreto n. 36/2022 relativo alla formazione obbligatoria dei docenti nonché alla riforma del sistema di reclutamento, tant’è che l’ex presidente della VII commissione della Camera, Luigi Gallo, ribadendo la propria opposizione ai tagli nella scuola avverte: “Gli studenti hanno già pagato un prezzo troppo alto”, e ancora: “Si investa, piuttosto, in modo serio sull’aumento degli stipendi per il personale scolastico”.

Ricordando, quindi, gli investimenti operati dal M5S nella scuola, Gallo ha tuonato: “Oggi il decreto reclutamento fa tagli al personale e alla card docente, un controsenso ed un prezzo troppo amaro che si abbatterebbe sulla qualità dell’istruzione degli studenti”.

Lo stesso ha, infine, lanciato un appello al PD e alle altre forze politiche: “Auspico che possano unirsi alla nostra battaglia e scongiurare l’ipotesi di tagli all’istruzione votando gli emendamenti che abbiamo depositato in Senato”.

Formazione obbligatoria dei docenti. La posizione del PD

“Il decreto n. 36/2022 deve essere cambiato”. Nessun dubbio, al riguardo, neanche per il PD, al quale il provvedimento proprio non piace. “La modalità innovativa che porta i candidati all’immissione in ruolo – hanno commentato –  è troppo lunga e dispendiosa di energie”. Bocciatura secca anche per la riduzione della carta del docente.

Rassicurazioni ai docenti precari sono, intanto, arrivate anche da parte del senatore del Partito Democratico  Francesco Verducci. “C’è stato detto – hanno fatto sapere – che sulla formazione permanente degli insegnanti sarà molto difficile intervenire. Mentre ci saranno sicuramente modifiche sulla formazione iniziale”.

Decreto n. 36/2022. Bianchi difende la riforma

“Uno dei pilastri fondamentali della riforma è la scuola di Alta formazione. Ovvero quel sistema di coordinamento a livello nazionale che tiene insieme tutte le nostre università. Del resto, il primo punto è la qualità della formazione dei nostri insegnanti”.

Così il Ministro Bianchi, che poi ha aggiunto: “L’orientamento, cioè come facciamo ad accompagnare i nostri ragazzi a fare delle scelte ragionate fin da piccoli, è un elemento centrale e la scuola deve essere aperta, capace di capire le trasformazioni della società e, cosa più importante, deve essere inclusiva, perché non possiamo lasciare indietro nessuno, dobbiamo partire da chi è a rischio”.

Sulla dispersione scolastica il Ministro ha dichiarato: “In Italia abbiamo ancora degli indici di dispersione scolastica inaccettabili”.

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