Il cantautore Lucio Corsi ha conquistato il pubblico con la sua originalità e la sua musica autentica. Dopo il secondo posto al Festival di Sanremo 2025 con il brano Volevo essere un duro, ha rilasciato un’intervista a Vanity Fair in cui ha raccontato il suo percorso scolastico e il successo della sua canzone tra i più piccoli.
Il suo approccio spontaneo alla musica e alla vita lo ha reso un punto di riferimento alternativo rispetto ad altri artisti della scena contemporanea.
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SOMMARIO
ToggleIl suo percorso scolastico
Durante l’intervista, Corsi ha ripercorso gli anni della sua formazione scolastica, rivelando un’esperienza non convenzionale.
Inizialmente indirizzato verso il liceo artistico per le sue doti nel disegno, ha invece scelto di frequentare il liceo scientifico, una decisione che oggi definisce “una follia”.
Dopo il biennio, il rendimento è calato, ma nonostante le difficoltà non è mai stato bocciato. Terminato il liceo, ha tentato l’ingresso all’Accademia di Brera, più che per la passione per l’arte, con l’intento di costruire una carriera nella musica.
I suoi genitori, inizialmente scettici, hanno poi compreso la sua determinazione e lo hanno sostenuto nel suo percorso artistico. Questo dimostra come la passione e l’impegno possano superare le convenzioni e portare a risultati straordinari.
Il successo tra i bambini e il confronto con la scena trap
Il brano Volevo essere un duro ha trovato spazio anche nelle scuole, diventando uno strumento educativo per i più piccoli, soprattutto nei percorsi dedicati all’educazione all’affettività.
Per Corsi, questo è un motivo di grande orgoglio: le canzoni, secondo lui, appartengono a tutti e possono arrivare ovunque, anche nelle aule scolastiche.
Negli ultimi tempi, l’artista è stato spesso contrapposto ai trapper, considerati portatori di un’immagine di mascolinità tossica.
Su questo punto, Corsi ha mantenuto una posizione neutrale, sottolineando come il suo obiettivo non sia incarnare un modello specifico, ma semplicemente esprimersi attraverso la musica.
Una visione critica sul sistema scolastico
Prima della partecipazione a Sanremo, Corsi aveva condiviso una riflessione sulla scuola, affermando di non aver tratto grandi insegnamenti dai docenti, ma di aver imparato molto dai suoi compagni.
Essere l’unico con i capelli lunghi e la passione per la musica in un liceo scientifico lo ha portato a confrontarsi con persone diverse, insegnandogli l’importanza della convivenza e dell’accettazione delle differenze.
Questo punto di vista, che alcuni hanno interpretato come una critica al sistema scolastico, evidenzia la necessità di un’istruzione più inclusiva e aperta alle inclinazioni personali degli studenti.
La scuola, infatti, non dovrebbe solo trasmettere nozioni, ma anche valorizzare le peculiarità di ogni individuo.
Con il suo stile autentico e fuori dagli schemi, Lucio Corsi si conferma come una delle voci più originali della musica italiana contemporanea, capace di ispirare sia il pubblico adulto che le nuove generazioni.