La recente approvazione della riforma che riguarda l’accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi Dentaria e Medicina Veterinaria segna un cambiamento significativo nel panorama universitario italiano.
La legge, approvata definitivamente alla Camera con 149 voti favorevoli e 63 contrari, elimina i tradizionali test di ammissione, introducendo un nuovo sistema di selezione basato sul rendimento accademico durante il primo semestre di studi.
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SOMMARIO
ToggleAccesso libero al primo semestre e nuova modalità di selezione
A partire dal prossimo anno accademico, l’iscrizione al primo semestre di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria sarà aperta a tutti gli studenti interessati, senza la necessità di superare un test d’ingresso preliminare.
Tuttavia, il numero programmato non scompare: gli studenti dovranno affrontare una selezione alla fine del primo semestre.
Solo chi avrà ottenuto un punteggio utile in una graduatoria nazionale potrà proseguire gli studi dal secondo anno.
Chi non riuscirà a entrare potrà continuare il secondo semestre scegliendo un corso nell’area scientifica, con la possibilità di convalidare gli esami sostenuti.
Reazioni e prospettive future
Il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha espresso soddisfazione per l’approvazione della riforma.
Bernini ha affermato che la riforma valorizza le vocazioni e il merito degli studenti, superando un sistema basato su test spesso considerati iniqui. Tuttavia, le reazioni non sono state unanimi.
Alcune associazioni studentesche e rappresentanti del mondo accademico hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla capacità delle università di gestire un numero potenzialmente elevato di iscritti al primo semestre e alle possibili disparità tra atenei nella valutazione degli studenti.
Inoltre, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici ha sottolineato come già gli studenti ammessi previsti nel 2024 siano molti di più rispetto ai medici che andranno in pensione, creando quindi incognite sulla loro occupabilità.
Sarà fondamentale monitorare attentamente l’implementazione della riforma per garantire che essa raggiunga gli obiettivi prefissati, assicurando al contempo la qualità della formazione medica e rispondendo alle esigenze del sistema sanitario nazionale.