Il Ministero dell’Istruzione sta valutando di aggiornare il regolamento del 2023 che disciplina l’uso dei social media da parte dei dipendenti pubblici, con l’obiettivo di includere in maniera dettagliata anche docenti e personale scolastico.
L’iniziativa nasce alla luce di casi controversi, come quello di Elena Maraga, la maestra 29enne che gestiva un profilo OnlyFans per arrotondare lo stipendio.
L’idea del ministro Giuseppe Valditara è di rendere esplicite le regole sul comportamento online per chi lavora in ambito educativo, al fine di tutelare l’immagine dell’amministrazione e proteggere il benessere emotivo dei bambini.
Linee guida specifiche per insegnanti: un approccio personalizzato
Il progetto prevede l’estensione del codice della Funzione pubblica, già in vigore per tutti i dipendenti, con una sezione dedicata esclusivamente ai professionisti della scuola.
L’obiettivo è quello di stabilire chiaramente quali dichiarazioni, immagini o commenti non siano compatibili con il prestigio e l’immagine dell’istituzione pubblica.
In particolare, il Ministero intende specificare il comportamento consono da adottare sui social media, data la sensibilità della posizione lavorativa degli insegnanti, che operano quotidianamente in contatto con i minori.
Questa nuova “social media policy” mira a fornire agli insegnanti linee guida chiare, integrando il regolamento attuale e delineando il comportamento atteso per evitare ogni rischio di impatto negativo sul livello emotivo e sociale dei bambini.
La misura è vista come preventiva, per evitare che casi come quello di Maraga possano ripetersi e per tutelare la reputazione dell’intero sistema scolastico.
Implicazioni per la scuola e il benessere dei bambini
L’intervento del Ministero non è solo un aggiornamento normativo, ma un tentativo di coniugare la libertà di espressione con il dovere di mantenere un’immagine istituzionale intatta.
Le nuove regole mirano a stabilire un equilibrio tra il diritto dei docenti a utilizzare i social media e l’esigenza di proteggere i giovani studenti da contenuti che possano risultare inappropriati o fuorvianti.
In questo contesto, il regolamento modificherà il quadro esistente, includendo clausole che invitano i docenti a evitare qualsiasi forma di comunicazione che possa danneggiare il prestigio dell’amministrazione o influenzare negativamente il clima scolastico.
Le critiche e i dibattiti non mancano: mentre alcuni vedono nella proposta una misura necessaria per mantenere standard elevati e proteggere i minori, altri temono che un’applicazione troppo rigida possa limitare la libertà personale e creativa degli insegnanti.
Tuttavia, l’obiettivo dichiarato resta quello di creare un ambiente digitale più sicuro e responsabile, dove il ruolo educativo sia valorizzato e tutelato in ogni ambito, anche online.