Nuove regole e scadenze per l’APE sociale: guida alla pensione anticipata

Maestra in pensione

L’aggiornamento delle procedure per l’accesso all’APE sociale e alla pensione anticipata per i lavoratori interessa una vasta fetta di utenti. 

Le recenti modifiche, introdotte dalla legge di bilancio, offrono nuove opportunità e prevedono specifiche tempistiche da rispettare per chi intende beneficiare del provvedimento. 

Vediamo nel dettaglio le modalità di accesso, le scadenze da tenere a mente e i requisiti aggiornati, per orientarsi in questa complessa procedura.

Modalità di accesso e tempistiche

I soggetti interessati a richiedere l’APE sociale o la pensione anticipata per lavoratori precoci devono presentare la domanda di cessazione, sia in modalità cartacea che digitale, entro il 31 agosto 2025, dopo il riconoscimento del diritto da parte dell’INPS. 

In particolare, per le lavoratrici che hanno già presentato una domanda per la pensione anticipata con opzione donna, è prevista una procedura specifica. 

Qualora la verifica dell’INPS dia esito positivo e la richiesta per l’accesso all’APE sociale venga inoltrata entro il 31 marzo 2025, sarà possibile procedere al ritiro della domanda originaria. 

Un meccanismo simile garantisce maggiore flessibilità e permette di adeguare la scelta in base all’esito dell’istruttoria, mantenendo il diritto al beneficio e semplificando il percorso verso la pensione anticipata.

I requisiti richiesti aggiornati

Il periodo sperimentale dell’APE sociale è stato esteso – dalla Legge di Bilancio – fino al 31 dicembre 2025, introducendo alcuni requisiti aggiornati per l’accesso. 

In linea generale, per poter usufruire del beneficio è necessario aver raggiunto un’età minima di 63 anni e 5 mesi e aver maturato almeno 30 anni di contributi, criteri che variano in base alla categoria professionale di appartenenza. 

In particolare, il provvedimento riconosce una specifica attenzione alle categorie considerate gravose, tra cui rientrano anche i professori della scuola primaria, pre-primaria e altre professioni assimilate secondo la classificazione Istat. 

Le misure sono state pensate per rispondere alle esigenze di chi opera in settori caratterizzati da condizioni lavorative particolarmente impegnative, garantendo un riconoscimento equo del proprio percorso professionale.

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