Ieri, 16 gennaio 2025, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge n.1, che introduce importanti modifiche al dimensionamento scolastico in Italia.
Il provvedimento, in linea con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), mira a riorganizzare la rete delle istituzioni scolastiche per migliorarne l’efficienza e la qualità dell’offerta formativa. Vediamone i punti salienti.
Principali Disposizioni del Decreto
Il DL n.1 stabilisce che, a partire dall’anno scolastico 2025/2026, le Regioni che hanno adottato le delibere di dimensionamento entro il 30 dicembre 2024 beneficeranno di risorse aggiuntive.
In particolare, sono previsti finanziamenti pari a 3.597.000 euro per il 2025 e 5.395.000 euro per il 2026, destinati a sostenere l’assegnazione di posizioni di esonero o semi-esonero dall’insegnamento per il personale docente.
Le suddette misure sono volte a facilitare il processo di riorganizzazione delle istituzioni scolastiche, garantendo una distribuzione più equilibrata delle risorse umane e un miglioramento della qualità didattica.
Inoltre, il decreto assicura che la dotazione organica del personale ATA, escluso il profilo di direttore dei servizi generali e amministrativi (DSGA), non sarà inferiore a quella dell’anno scolastico 2024/2025.
Quest’ultima disposizione mira a mantenere stabile il supporto amministrativo e tecnico nelle scuole durante il periodo di transizione.
Misure per le Regioni Inadempienti e Deroghe
Le Regioni che non hanno adottato le delibere di dimensionamento entro il termine del 30 dicembre 2024 avranno un’ulteriore finestra di 10 giorni dall’entrata in vigore del decreto (fino al 27 gennaio 2025) per conformarsi.
Per l’anno scolastico 2025/2026, queste Regioni potranno attivare ulteriori autonomie scolastiche fino al 2,99% del contingente di dirigenti scolastici e DSGA, senza incrementare le facoltà assunzionali o le reggenze.
Tale misura è pensata per offrire flessibilità nel processo di riorganizzazione, pur mantenendo sotto controllo la spesa pubblica.
Per ridurre i divari territoriali e negli apprendimenti, i dirigenti degli uffici scolastici regionali avranno la facoltà di derogare al numero minimo di alunni per classe.
Tale misura consentirà l’istituzione di classi in aree interne, montane, insulari e in zone con elevata dispersione scolastica, garantendo un accesso equo all’istruzione su tutto il territorio nazionale.
In merito a queste nuove disposizioni, il Ministro dell’Istruzione Valditara ha dichiarato che le stesse non comporteranno la chiusura di alcun plesso scolastico, ma avranno l’obiettivo di creare una scuola meglio organizzata e più vicina agli studenti, in linea con gli obiettivi del PNRR.