Negli ultimi giorni le nuove indicazioni nazionali per il primo ciclo scolastico, annunciate dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, hanno attirato molta attenzione. L’intervista rilasciata a Il Giornale ha sollevato domande sulle tempistiche e sull’effettiva disponibilità del testo della riforma.
SOMMARIO
ToggleCosa sappiamo sulle Nuove Indicazioni Nazionali?
Secondo quanto riportato da Il Giornale, la Commissione incaricata dal ministero ha lavorato intensamente per dare forma a un progetto che sarà poi attuato tramite decreto a marzo. Al momento, sembra che sia disponibile solo una prima bozza, non ancora pubblica, che definisce le linee guida principali.
Un progetto fondato sulla valorizzazione delle tradizioni culturali
Il progetto è frutto di oltre cento consultazioni con associazioni di genitori, rappresentanze studentesche e categorie professionali. Personalità di spicco come il violinista Uto Ughi e Flavia Vallone, prima ballerina al Teatro alla Scala, fanno parte della Commissione, sottolineando l’intenzione di dare maggiore spazio alla musica e all’arte nel percorso scolastico.
Il Ministro Valditara ha dichiarato: «Prendiamo il meglio della nostra tradizione per una scuola capace di costruire il futuro. La Commissione ha lavorato in modo capillare e avvieremo un confronto ampio su queste proposte».
Tra le innovazioni più rilevanti:
- Inserimento del latino nel curricolo a partire dalla seconda media, con un’ora settimanale opzionale.
- Centralità alla narrazione della storia d’Italia e dell’Occidente, sostituendo la geostoria nelle superiori.
- Introduzione precoce alla musica e alla letteratura sin dalla scuola primaria.
Il piano prevede un maggiore focus sulla scrittura, considerata dal Ministro un’abilità in crisi: «Vogliamo che i ragazzi imparino a scrivere bene e prendano gusto alla lettura». Anche l’epica classica e moderna giocherà un ruolo centrale, con un repertorio che spazia dai poemi omerici a opere contemporanee amate dai giovani, come Percy Jackson. Classici come Verne e Stevenson verranno letti nella loro versione integrale, affiancati da autori moderni di qualità come Stephen King.
Una scuola della memoria: regole, fantasia e radici culturali
Valditara insiste sulla necessità di riscoprire una scuola che coltivi la memoria e il rispetto per le regole. Questo approccio si traduce in:
- Introduzione di filastrocche, scioglilingua e mitologia sin dalla primaria.
- Studio della grammatica come base della chiarezza e dell’ordine nella comunicazione.
- Approfondimenti sulla storia d’Italia e sulle civiltà classiche, con un focus particolare su Roma, l’antica Grecia e i primi secoli del Cristianesimo.
Il Ministro sottolinea: «La cultura della regola inizia dalla grammatica. La chiarezza è una forma di autocontrollo e di impegno verso gli altri».
Un altro aspetto centrale è la trasformazione della storia in una narrazione appassionante, che parta dalle radici culturali dell’Italia per sviluppare consapevolezza storica.
Quali cambiamenti concreti potrebbero arrivare?
Ecco le principali modifiche previste dalla riforma:
- Latino a partire dalla seconda media: opzionale per le famiglie, ma curricolare.
- Abolizione della geostoria: la storia torna al centro come grande narrazione umana, con un focus sull’Italia e sull’Europa.
- Rinforzo della letteratura e dell’epica: dai poemi classici alle opere moderne che coinvolgono i giovani.
- Più spazio alla musica e all’arte: sin dalla primaria, per avvicinare gli studenti alla civiltà musicale e artistica.
Questa riforma si propone di coniugare innovazione e tradizione, puntando su una scuola che costruisca solide basi culturali e stimoli la creatività, tuttavia, per avere un quadro completo, bisognerà attendere il decreto definitivo previsto per marzo.