Rinnovo del Contratto Scuola 2022-2024: al via le trattative tra Aran e Sindacati

Orologio che indica necessità di rinnovo

L’avvio delle negoziazioni per il rinnovo del Contratto Scuola (CCNL) del comparto Istruzione e Ricerca rappresenta un momento molto importante per il settore scolastico. 

L’Aran, l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, ha convocato i sindacati per un primo incontro ufficiale, il 27 febbraio 2025 alle ore 15:00

L’obiettivo principale del tavolo negoziale è discutere gli adeguamenti retributivi, la valorizzazione professionale e il miglioramento delle condizioni di lavoro per oltre un milione di docenti e personale ATA.

Aumenti salariali e risorse disponibili per il rinnovo

Uno degli aspetti più attesi del nuovo contratto riguarda l’aumento delle retribuzioni. La Legge di Bilancio 2025 ha già stanziato 200 milioni di euro per il comparto scuola, con l’obiettivo di migliorare gli stipendi di docenti e personale ATA. 

A questi fondi si aggiunge il beneficio del taglio del cuneo fiscale, che dovrebbe garantire un incremento medio salariale compreso tra il 6% e il 7%.

L’aumento sarà determinato non solo dai fondi messi a disposizione dalla Legge di Bilancio, ma anche dalle risorse stanziate per il successivo rinnovo contrattuale 2025-2027. 

Il governo ha previsto un incremento a regime del 5,4%, un valore superiore al tasso d’inflazione programmato, con l’intento di garantire un adeguato riconoscimento economico al personale scolastico e di colmare almeno in parte il divario retributivo rispetto ad altri settori pubblici e privati.

L’adeguamento salariale rappresenta una delle richieste principali delle organizzazioni sindacali, che da tempo sottolineano la necessità di rivalutare la professione docente e di riconoscere con un trattamento economico adeguato il ruolo centrale che insegnanti e personale amministrativo svolgono nel sistema educativo.

Indennità di vacanza contrattuale e prospettive future

In attesa della firma definitiva del nuovo contratto, il personale scolastico continua a percepire l’Indennità di Vacanza Contrattuale (IVC), un meccanismo che garantisce un anticipo salariale ai lavoratori quando un contratto è scaduto e non ancora rinnovato.

L’IVC varia a seconda dell’anzianità e del ruolo del dipendente: si va da un minimo di 46,97 euro lordi mensili per un collaboratore scolastico con un’anzianità di servizio tra 0 e 8 anni, fino a un massimo di 116,65 euro lordi per un docente della scuola secondaria di secondo grado con oltre 35 anni di servizio. 

Questa somma viene erogata fino alla firma definitiva del CCNL, momento in cui verrà effettuato il conguaglio e saranno corrisposti gli aumenti spettanti ai lavoratori.

Oltre agli aumenti retributivi, il rinnovo del contratto punterà anche alla valorizzazione professionale del personale scolastico, con un’attenzione particolare alla formazione continua e all’aggiornamento delle competenze, elementi sempre più fondamentali in un contesto educativo in evoluzione. 

I sindacati chiedono inoltre un miglioramento delle condizioni di lavoro, con una riduzione del carico burocratico per gli insegnanti e una maggiore stabilizzazione del personale precario.

Cosa c’è da aspettarsi

Il rinnovo contrattuale riguarda il triennio 2022-2024, un periodo caratterizzato da forti tensioni nel mondo della scuola a causa dell’aumento dell’inflazione e della richiesta di maggiori risorse per la formazione e l’aggiornamento professionale. 

Le trattative, che si apriranno il prossimo 27 febbraio, si inseriscono quindi in un contesto di attesa e di incertezza, dato che il rinnovo avviene a contratto già scaduto, come spesso accade nella pubblica amministrazione.

Il nuovo CCNL avrà l’obiettivo di garantire un riconoscimento economico adeguato a docenti e personale ATA, migliorare le condizioni di lavoro e valorizzare il ruolo della scuola nel sistema formativo del Paese. Resta da vedere quali saranno le decisioni finali e quali risultati verranno ottenuti nel confronto tra governo e sindacati.

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