Una crescente insoddisfazione tra docenti e studenti ha dato origine a una mobilitazione nel liceo Serpieri di Viserba (frazione di Rimini), dove una parte significativa della comunità scolastica ha manifestato il proprio dissenso nei confronti della gestione della dirigente scolastica. La situazione è precipitata dopo la sospensione di un insegnante, evento che ha innescato un’ondata di proteste e richieste di chiarimenti.
SOMMARIO
ToggleIl caso della sospensione e la reazione della comunità scolastica
L’episodio che ha acceso definitivamente il malcontento riguarda un docente sospeso per sette giorni – Marco Mangia – a seguito dell’invio di una mail interna, con la quale intendeva evidenziare alcune problematiche nella gestione dell’istituto.
Secondo la versione dell’insegnante, il contenuto della comunicazione non aveva carattere offensivo, ma mirava a sottolineare la necessità di un maggiore confronto tra il corpo docente e la dirigenza.
Tuttavia, la decisione della preside è stata interpretata come una misura repressiva, in un contesto già caratterizzato da una crescente tensione.
Il punto di vista del professor Marco Mangia
Dopo l’inaspettata e “tempestiva” sospensione, il professor Marco Mangia ha voluto chiarire il proprio punto di vista.
E in una dichiarazione a “Il Resto del Carlino” ha spiegato: “Il documento è stato firmato subito dopo l’invio della famosa lettera. Non faccio accuse, ma le tempistiche sono sospette”.
In merito alla mail finita sotto accusa e alla base della sospensione, lo stesso ha precisato: “Era una mail interna rivolta ad alcuni docenti, inviata a novembre. Spiegavo solamente la necessità di un confronto. Cercavo dialogo con i miei colleghi e denunciavo i disservizi e i problemi della scuola”.
“Il problema – ha aggiunto il professor Mangia – è che la dirigenza ha interpretato l’azione come un chiaro affronto verso di loro, mentre io ho sollevato soltanto i problemi, ciò che non funziona nell’istituto. Sono passati poi i mesi e ieri la dirigenza ha deciso di sospendermi”.
Subito dopo la notifica del provvedimento, il docente ha incassato la solidarietà di numerosi colleghi, increduli di fronte alla decisione della dirigente scolastica,
“Credo – ha concluso Mangia – che il numero dei docenti firmatari di questa lettera aperta ora aumenterà”.
Docenti e studenti uniti nella protesta
L’inaspettato provvedimento disciplinare ha generato un’immediata reazione da parte di colleghi e studenti, che hanno deciso di organizzare una manifestazione pubblica.
L’obiettivo principale della protesta è denunciare la mancanza di dialogo e trasparenza nella gestione della scuola.
Secondo i docenti, le richieste di convocare un collegio docenti sono rimaste inascoltate, mentre il confronto con la dirigenza è stato sistematicamente evitato.
“Non potevamo restare in silenzio”, hanno dichiarato gli insegnanti coinvolti, sottolineando che la sospensione del collega (“ingiusta e ingiustificata”) rappresenta solo l’ultimo di una serie di episodi che hanno contribuito a creare un clima di sfiducia all’interno dell’istituto.
Anche gli studenti e le loro famiglie hanno espresso preoccupazione per il deterioramento del clima scolastico, temendo che la mancanza di comunicazione possa avere ripercussioni sulla qualità dell’insegnamento.
Le richieste del corpo docente e della comunità scolastica
La mobilitazione prevista per lunedì 24 febbraio davanti agli uffici del Provveditorato scolastico ha lo scopo di portare all’attenzione delle autorità le difficoltà riscontrate nel liceo.
I manifestanti chiedono l’apertura di un dialogo costruttivo tra docenti, studenti e dirigenza, affinché possano essere affrontate le criticità segnalate.
Tra le richieste avanzate vi è anche la revisione del provvedimento disciplinare nei confronti del docente sospeso, considerato dai colleghi una misura eccessiva e priva di motivazioni adeguate.
L’auspicio è che l’intervento delle autorità scolastiche possa favorire un ripristino delle condizioni di confronto all’interno della scuola, evitando ulteriori episodi di conflitto.