Riorganizzazione degli organici ATA 2026: risorse, mobilità verticale e nuovi profili

Rosalia Cimino

9 Maggio 2025

Omino che legge il giornale

Riorganizzazione degli organici ATA 2026: risorse, mobilità verticale e nuovi profili

Dopo una serie di incontri (l’ultimo ieri 8 maggio) tra Ministero dell’Istruzione e sindacati, emerge un quadro chiaro delle modifiche in arrivo per il personale ATA a partire dall’anno scolastico 2026/2027. 

L’intesa punta a rimodulare gli organici, potenziare alcune figure professionali e favorire la carriera interna attraverso meccanismi di mobilità verticale. Scopo di questo intervento è garantire maggiore efficienza nella gestione dei plessi e valorizzare il personale in servizio.

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Come saranno distribuiti i nuovi posti

Il CCNL ha stanziato complessivamente 36,9 milioni di euro, vincolati alla nuova articolazione degli organici ATA, al fine di sostenere la riorganizzazione degli organici prevista. 

Di questi, circa 25 milioni saranno destinati alla creazione di un operatore scolastico in ciascuno dei 42.112 plessi nazionali, con un beneficio diretto all’assistenza quotidiana agli studenti e sul supporto alle attività didattiche. 

I restanti 11 milioni finanzieranno nuovi posti nell’area dei Funzionari ad Elevata Qualificazione, in aggiunta a quelli già previsti per i DSGA.

A tal proposito, il Ministero prevede, inizialmente, l’attivazione di 308 posti extra, ma le organizzazioni sindacali spingono per estendere le progressioni fino a circa 970 unità.

La ripartizione avverrà in base al numero di alunni iscritti e alle specifiche tabelle organiche delle scuole secondarie di secondo grado, con l’obiettivo di calibrare con precisione le esigenze di ciascun istituto.

Mobilità verticale: requisiti, procedure e tempistiche

L’assegnazione dei nuovi profili avverrà esclusivamente mediante mobilità verticale, favorendo i passaggi di area interni:

  • Da Collaboratore scolastico a Operatore: è richiesto un attestato di qualifica professionale e almeno cinque anni di esperienza nell’area collaboratori (oppure diploma di terza media e dieci anni di servizio nello stesso profilo).
  • Da Assistente amministrativo a Funzionario EQ: è previsto, come da CCNL, il possesso di una laurea unitamente a un’esperienza minima di cinque anni; nella fase iniziale basteranno almeno tre anni di servizio come facenti funzione DSGA.

Le procedure valutative, simili a quelle attuate lo scorso luglio per i DSGA facenti funzione, saranno aperte nei prossimi mesi sulle piattaforme ministeriali dedicate e si concluderanno in tempo utile per implementare i nuovi organici già dall’inizio del 2026/27.

Impatto e prospettive

La riforma non solo modernizza gli assetti organizzativi, ma crea percorsi di carriera interni più riconoscibili, premiando chi ha maturato esperienza sul campo. 

La distribuzione mirata delle risorse punta a equilibrare il sostegno operativo in ogni plesso, mentre la progressione verso ruoli di responsabilità dovrebbe incentivare la permanenza nel sistema scolastico e il miglioramento delle competenze.

Con l’avvicinarsi dell’apertura ufficiale delle domande, istituzioni e sindacati continueranno il confronto sui dettagli applicativi, sul monitoraggio dei costi unitari e sull’eventuale estensione dei posti disponibili, per garantire una transizione fluida e sostenibile verso il nuovo modello organizzativo.