Stipendi: in arrivo riduzione Irpef al 33%, cosa cambierà dal 2026?

La Scuola Oggi

24 Gennaio 2025

Docente che ha appena ricevuto lo stipendio

Stipendi: in arrivo riduzione Irpef al 33%, cosa cambierà dal 2026?

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Il Governo si prepara a introdurre una misura volta a ridurre l’aliquota fiscale dal 35% al 33% per i redditi superiori a 40.000 euro. L’obiettivo principale è sostenere il ceto medio, diminuendo la pressione fiscale su una fascia ampia di contribuenti.

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Quali sono le ultime modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2025

La Legge di Bilancio 2025 ha già avviato una semplificazione fiscale, riducendo gli scaglioni IRPEF da quattro a tre e mantenendo le seguenti aliquote:

  • 23% per redditi fino a 28.000 euro;
  • 35% per redditi tra 28.001 e 50.000 euro;
  • 43% per redditi oltre i 50.000 euro.

L’ulteriore taglio dell’aliquota al 33% per i redditi sopra i 40.000 euro è ora oggetto di discussione, ma la sua realizzazione è legata alla disponibilità di risorse finanziarie.

Vincoli legati alle risorse economiche e situazione attuale

L’attuazione della misura dipenderà dalla capacità dello Stato di reperire fondi sufficienti. Tra gli ostacoli principali ci sono:

  • il gettito insufficiente dal concordato preventivo biennale;
  • l’esigenza di consolidare i conti pubblici, che richiede prudenza nell’introduzione di provvedimenti con un impatto significativo sul bilancio statale.

Tali difficoltà hanno già causato ritardi nell’abbassamento dell’aliquota per redditi sopra i 28.000 euro.

Quando sarà applicata?

Anche se la riforma fosse approvata nel 2025, i suoi effetti si manifesterebbero solo dal gennaio 2026, poiché le modifiche fiscali non hanno valore retroattivo.

La riduzione dell’Irpef al 33% interesserà anche il personale scolastico?

La riduzione dell’aliquota fiscale dal 35% al 33% per i redditi sopra i 40.000 non esclude il personale scolastico, inclusi docenti, dirigenti e membri del personale ATA che rientrano in questa fascia di reddito.

L’effettiva portata di questa proposta dipenderà dalle specifiche retribuzioni e dalla composizione dei redditi dei professionisti coinvolti, per cui nel mondo scuola questa misura potrebbe interessare principalmente docenti di ruolo con maggiore anzianità, DSGA e dirigenti scolastici.

È importante notare che, come per gli altri settori, gli effetti di questa potenziale riforma si concretizzeranno solo a partire dal gennaio 2026, a seguito dell’approvazione e applicazione delle nuove aliquote.