Un gruppo di studenti di un liceo romano ha deciso di scendere in piazza per protestare contro una docente accusata di comportamenti vessatori.
Gli alunni hanno organizzato uno sciopero e pubblicato un lungo messaggio sul canale Instagram per denunciare un clima d’ingiustizia e bullismo sistemico, in cui il body shaming e insulti legati all’aspetto fisico risultano essere all’ordine del giorno.
Le testimonianze, raccolte in video e messaggi, rivelano una situazione che gli studenti ritengono ormai inaccettabile e che richiede interventi immediati da parte della dirigenza scolastica.
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SOMMARIO
ToggleLe testimonianze degli studenti: una voce contro il bullismo
Gli studenti di questo liceo della Capitale hanno denunciato che la docente in questione ripetutamente umilia e insulta gli alunni, con particolare accanimento nei confronti delle studentesse.
In un video diffuso sui social, alcuni alunni, con il volto oscurato, hanno raccontato episodi di insulti che hanno toccato temi delicati come l’alimentazione e l’immagine corporea.
Una giovane ha rivelato di essere stata definita “anoressica”, mentre altre hanno raccontato di essere state derise per non avere il fisico adatto alle magliette corte, arrivando persino a essere chiamate “obese”.
Gli studenti hanno sottolineato come questa forma di bullismo non sia un caso isolato, ma un comportamento tollerato da tempo, nonostante le segnalazioni ripetute alla dirigenza e agli altri docenti.
Le reazioni istituzionali e le richieste degli studenti
La protesta degli studenti non si è limitata a una semplice manifestazione di dissenso, ma ha rappresentato una richiesta esplicita di intervento da parte delle autorità scolastiche.
Gli alunni hanno esortato la dirigenza a prendere provvedimenti immediati contro la docente e a rilasciare scuse ufficiali per la gestione superficiale della vicenda.
La direttrice generale dell’Ufficio Scolastico Regionale Lazio ha dichiarato che la questione sarà seguita con estrema attenzione e che gli uffici competenti stanno monitorando gli sviluppi per garantire la tutela di tutte le parti coinvolte.
Tuttavia, la risposta istituzionale appare ancora timida agli occhi degli studenti, che sottolineano come la loro voce sia stata più volte ignorata, costringendoli a organizzare una protesta per farsi ascoltare.