Precari della scuola: 23.500 docenti di Sostegno disoccupati. Allarme percorsi INDIRE

La Scuola Oggi

7 Marzo 2025

docente di sostegno con alunna su sedia a rotelle

Precari della scuola: 23.500 docenti di Sostegno disoccupati. Allarme percorsi INDIRE

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Una situazione di stallo preoccupa il mondo della scuola italiana: 23.500 docenti di sostegno, specializzati per le scuole superiori, risultano attualmente disoccupati. A lanciare l’allarme è il Comitato Docenti di Sostegno (CDS), che denuncia una saturazione delle graduatorie ed esprime timori per i decreti attuativi dei nuovi corsi Indire, in fase di definizione da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM).

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La preoccupazione del CDS

Il coordinatore nazionale del CDS, Alessio Golia, ha sottolineato la gravità del fenomeno in una nota diffusa ieri: “Siamo profondamente preoccupati per i prossimi decreti che disciplineranno i corsi Indire. Con migliaia di precari già formati e senza incarico, serve una strategia chiara per evitare un ulteriore aggravamento della situazione”. 

I numeri parlano da soli: nonostante la crescente domanda di figure specializzate per il supporto agli alunni con disabilità, le opportunità lavorative per questi professionisti restano limitate, intrappolati in graduatorie ormai sature.

Un paradosso evidente emerge dal confronto con le esigenze del sistema scolastico. Da anni, il MIM evidenzia la carenza di personale qualificato per il sostegno, ma la formazione di nuovi docenti sembra non tradursi in assunzioni stabili. 

Molti precari, dopo aver conseguito la specializzazione attraverso percorsi formativi lunghi e costosi, si trovano esclusi dal mercato del lavoro, alimentando frustrazione e incertezza.

docente di sostegno con alunno su sedia a rotelle

Le prospettive future

A preoccupare sono anche le prospettive future. 

I decreti attuativi in arrivo, che regoleranno i corsi Indire per la formazione dei docenti di sostegno, potrebbero infatti incrementare il numero di specializzati senza garantire un assorbimento effettivo nelle scuole. 

Il rischio, secondo il CDS, è quello di creare un surplus di professionisti qualificati ma senza cattedra, in un contesto già segnato da precarietà e discontinuità lavorativa.

Il caso richiama l’attenzione sulle politiche di reclutamento e sulla necessità di un coordinamento più efficace tra formazione e fabbisogno reale. 

Intanto, i 23.500 docenti di sostegno disoccupati attendono risposte concrete, mentre il dibattito si sposta sui tavoli istituzionali, con il MIM chiamato a fornire soluzioni per un settore fondamentale per l’inclusione scolastica. 

La sfida resta aperta: trasformare le competenze in opportunità, evitando che la scuola diventi un sogno infranto per migliaia di precari.