Formazione, voucher per la scuola e concorsi docenti: le riflessioni di Vito Carlo Castellana, Gilda degli insegnanti

Rosalia Cimino

4 Dicembre 2024

Vito Carlo Castellana

Formazione, voucher per la scuola e concorsi docenti: le riflessioni di Vito Carlo Castellana, Gilda degli insegnanti

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In un contesto in cui il nostro sistema scolastico affronta sfide sempre più complesse, Vito Carlo Castellana – esponente del sindacato Gilda degli insegnanti – ha condiviso, nel corso di una nostra intervista, la sua visione su temi cruciali che riguardano il mondo scuola. 

Abbiamo parlato di formazione docenti, dei fondi destinati alla scuola paritaria e delle procedure concorsuali previste dal PNRR.

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Formazione dei docenti e gestione dei conflitti in classe

Abbiamo incontrato Castellana in occasione del dibattito pubblico “Aggressioni in cattedra: cause e soluzioni per una scuola più sicura” organizzato dalla nostra rivista. 

In linea, dunque, col tema dell’incontro si è parlato innanzitutto di formazione per prevenire i conflitti in classe. In merito, il rappresentante sindacale ha sottolineato l’importanza di favorire l’empatia tra docenti e studenti, unita alla conoscenza approfondita delle dinamiche interne delle classi. 

Gli insegnanti – ha spiegato – già dedicano i primi giorni dell’anno scolastico a studiare la composizione della classe durante i consigli di classe, ma non basta. Serve una formazione strutturata per affrontare l’imprevedibile”.

Tuttavia, Castellana ha evidenziato che le difficoltà dei docenti non si limitano agli episodi di conflitto: 

Oggi la scuola è al centro di pretese da parte di famiglie e mondo esterno. Nessuna formazione sarebbe mai completamente sufficiente per preparare un insegnante a gestire tutte le forme di violenza, incluse quelle meno eclatanti”, afferma con preoccupazione.

Voucher per le scuole paritarie: una scelta discutibile

Interrogato sulla proposta di Fratelli d’Italia di un voucher di 1.500 euro per le famiglie con ISEE inferiore a 40.000 euro, da destinare esclusivamente alla scuola paritaria, Castellana è stato netto: “Penso che sarebbe più opportuno destinare questi fondi alla scuola pubblica”. 

A tal proposito, il rappresentante sindacale ha sottolineato che ci sono studenti nella scuola statale che fanno fatica ad acquistare i libri o a pagare il trasporto per raggiungere l’istituto.

Lo scorso anno – ha raccontato da ex insegnante – ho visto ragazzi che non potevano permettersi i testi scolastici. Sarebbe più utile un sistema di voucher per aiutare questi studenti, garantendo il diritto allo studio a chi ne ha più bisogno”.

Concorsi e reclutamento: un sistema inefficace

Un altro tema caldo – affrontato nel corso dell’intervista – è quello delle procedure concorsuali previste dal PNRR, volte a coprire 70.000 posti di ruolo.

Castellana non ha nascosto il suo scetticismo: “Il problema del reclutamento in Italia è grave, anzi gravissimo. Non si risolverà con questo concorso. Abbiamo ancora graduatorie attive dal 2020 e rischiamo di creare ulteriore precariato e aspettative”.

Richiamando la sentenza Mascolo della Corte di Giustizia Europea del 2014, che condannava l’Italia per l’eccessiva reiterazione dei contratti a termine, Castellana ha denunciato che in dieci anni nulla è cambiato: 

Questo sistema non solo alimenta il precariato, ma ha anche incrementato il fenomeno del ‘ricorsificio’, rallentando ulteriormente il reclutamento e bloccando molte cattedre”.

Sulle procedure previste dal PNRR, Castellana ha evidenziato un’ulteriore criticità: “È probabile che a partecipare a questo nuovo concorso saranno gli stessi candidati del primo, dato che sono a pochi mesi di distanza. Sarebbe stato più logico sfruttare le graduatorie esistenti e unificare i concorsi”. 

Tuttavia, Castellana ha riconosciuto che l’Italia è vincolata agli accordi con l’Unione Europea per evitare di perdere i fondi del PNRR. Il rappresentante sindacale ha concluso, poi, con un invito a un approccio più pratico: “Forse a parlare di scuola dovrebbe essere chi la vive quotidianamente e non chi si occupa di massimi sistemi”.

L’intervento di Castellana ha messo in evidenza la complessità delle sfide che la scuola italiana deve affrontare e la necessità di soluzioni che tengano conto delle esperienze dirette di chi lavora nel settore educativo.