In un contesto in cui il nostro sistema scolastico affronta sfide sempre più complesse, Vito Carlo Castellana – esponente del sindacato Gilda degli insegnanti – ha condiviso, nel corso di una nostra intervista, la sua visione su temi cruciali che riguardano il mondo scuola.
Abbiamo parlato di formazione docenti, dei fondi destinati alla scuola paritaria e delle procedure concorsuali previste dal PNRR.
Formazione dei docenti e gestione dei conflitti in classe
Abbiamo incontrato Castellana in occasione del dibattito pubblico “Aggressioni in cattedra: cause e soluzioni per una scuola più sicura” organizzato dalla nostra rivista.
In linea, dunque, col tema dell’incontro si è parlato innanzitutto di formazione per prevenire i conflitti in classe. In merito, il rappresentante sindacale ha sottolineato l’importanza di favorire l’empatia tra docenti e studenti, unita alla conoscenza approfondita delle dinamiche interne delle classi.
“Gli insegnanti – ha spiegato – già dedicano i primi giorni dell’anno scolastico a studiare la composizione della classe durante i consigli di classe, ma non basta. Serve una formazione strutturata per affrontare l’imprevedibile”.
Tuttavia, Castellana ha evidenziato che le difficoltà dei docenti non si limitano agli episodi di conflitto:
“Oggi la scuola è al centro di pretese da parte di famiglie e mondo esterno. Nessuna formazione sarebbe mai completamente sufficiente per preparare un insegnante a gestire tutte le forme di violenza, incluse quelle meno eclatanti”, afferma con preoccupazione.
Voucher per le scuole paritarie: una scelta discutibile
Interrogato sulla proposta di Fratelli d’Italia di un voucher di 1.500 euro per le famiglie con ISEE inferiore a 40.000 euro, da destinare esclusivamente alla scuola paritaria, Castellana è stato netto: “Penso che sarebbe più opportuno destinare questi fondi alla scuola pubblica”.
A tal proposito, il rappresentante sindacale ha sottolineato che ci sono studenti nella scuola statale che fanno fatica ad acquistare i libri o a pagare il trasporto per raggiungere l’istituto.
“Lo scorso anno – ha raccontato da ex insegnante – ho visto ragazzi che non potevano permettersi i testi scolastici. Sarebbe più utile un sistema di voucher per aiutare questi studenti, garantendo il diritto allo studio a chi ne ha più bisogno”.
Concorsi e reclutamento: un sistema inefficace
Un altro tema caldo – affrontato nel corso dell’intervista – è quello delle procedure concorsuali previste dal PNRR, volte a coprire 70.000 posti di ruolo.
Castellana non ha nascosto il suo scetticismo: “Il problema del reclutamento in Italia è grave, anzi gravissimo. Non si risolverà con questo concorso. Abbiamo ancora graduatorie attive dal 2020 e rischiamo di creare ulteriore precariato e aspettative”.
Richiamando la sentenza Mascolo della Corte di Giustizia Europea del 2014, che condannava l’Italia per l’eccessiva reiterazione dei contratti a termine, Castellana ha denunciato che in dieci anni nulla è cambiato:
“Questo sistema non solo alimenta il precariato, ma ha anche incrementato il fenomeno del ‘ricorsificio’, rallentando ulteriormente il reclutamento e bloccando molte cattedre”.
Sulle procedure previste dal PNRR, Castellana ha evidenziato un’ulteriore criticità: “È probabile che a partecipare a questo nuovo concorso saranno gli stessi candidati del primo, dato che sono a pochi mesi di distanza. Sarebbe stato più logico sfruttare le graduatorie esistenti e unificare i concorsi”.
Tuttavia, Castellana ha riconosciuto che l’Italia è vincolata agli accordi con l’Unione Europea per evitare di perdere i fondi del PNRR. Il rappresentante sindacale ha concluso, poi, con un invito a un approccio più pratico: “Forse a parlare di scuola dovrebbe essere chi la vive quotidianamente e non chi si occupa di massimi sistemi”.
L’intervento di Castellana ha messo in evidenza la complessità delle sfide che la scuola italiana deve affrontare e la necessità di soluzioni che tengano conto delle esperienze dirette di chi lavora nel settore educativo.
 
					 
 
			

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

