Il sistema di reclutamento della scuola italiana si evolve con la Legge n. 79 del 5 giugno 2025. La normativa introduce un cambiamento di rotta, con le assunzioni dalle graduatorie degli idonei che diventano il pilastro del nuovo modello, come evidenziato in una nota dal responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega Mario Pittoni, già presidente della commissione Cultura al Senato. Una misura volta a garantire stabilità e a superare la frammentazione delle procedure concorsuali, che sarà operativa dall’anno scolastico 2026/27.
Il Contesto Normativo della Riforma
La Legge n. 79 del 5 giugno 2025, che ha convertito il Decreto-Legge n. 45/2025, rappresenta il fondamento normativo di questa innovazione.
Per la prima volta, infatti, le istituzioni europee hanno approvato una procedura di reclutamento strutturale che non si basa su ulteriori prove selettive per chi è già stato ritenuto qualificato.
L’intervento legislativo pone le basi per un sistema organico e prevedibile, pensato per dare certezze a migliaia di aspiranti insegnanti e per rispondere con maggiore efficacia alle necessità organizzative delle scuole.
Un simile quadro normativo è stato a lungo atteso per porre fine alla logica emergenziale che ha spesso caratterizzato le assunzioni nel comparto scolastico, allineando l’Italia a modelli di gestione delle risorse umane più stabili.
La Fine del “Selezionificio” e la Valorizzazione degli Idonei
Secondo l’analisi di Mario Pittoni, la riforma è stata concepita per smantellare quello che definisce un “selezionificio“.
Un meccanismo che, a suo dire, costringeva gli aspiranti docenti a un ciclo potenzialmente infinito di concorsi e percorsi formativi, avvantaggiando soprattutto chi gestiva tali processi.
Il nuovo approccio valorizza l’idoneità già conseguita, poiché le assunzioni dalle graduatorie degli idonei eviteranno di sottoporre i candidati a continue e ripetute prove.
L’obiettivo è offrire una via d’accesso alla professione più lineare e trasparente, dove le competenze certificate e il merito costituiscano la base per un inserimento stabile nel mondo della scuola. Si tratta di un passaggio determinante per restituire dignità al percorso professionale degli insegnanti.
Un Nuovo Modello per le Assunzioni dalle Graduatorie degli Idonei
Sebbene l’attuazione completa della riforma richiederà tempo, con l’avvio previsto per l’anno scolastico 2026/27, le fondamenta del nuovo sistema sono state gettate.
Gli elenchi regionali che verranno istituiti funzioneranno, di fatto, come le nuove graduatorie da cui attingere per le immissioni in ruolo. Questo modello è destinato a incidere in modo profondo sul fenomeno del precariato, offrendo una prospettiva concreta di stabilizzazione a migliaia di docenti.
La possibilità di programmare le assunzioni dalle graduatorie degli idonei consentirà una gestione più efficiente degli organici e garantirà una maggiore continuità didattica, un fattore essenziale per la qualità dell’offerta formativa e per il percorso di apprendimento degli studenti.
Un Cambiamento Strutturale per il Futuro della Scuola
La creazione di un canale di reclutamento stabile segna un cambio di paradigma per l’amministrazione scolastica.
Si passa da una logica di selezione continua a una di gestione programmata delle risorse professionali, in linea con il fabbisogno del sistema educativo.
Questo approccio strutturale, che ha ricevuto il consenso europeo, permette di pianificare le immissioni in ruolo a lungo termine e di valorizzare chi ha già dimostrato di possedere i requisiti per insegnare.
Il superamento del concorso come unico strumento di accesso alla cattedra modernizza il sistema, rendendolo più equo ed efficiente.
Le future assunzioni dalle graduatorie degli idonei rappresentano, pertanto, un investimento sul futuro della scuola, per assicurare che le cattedre siano coperte da personale qualificato attraverso un percorso chiaro e definito.
Comunicato stampa
“Gli “elenchi regionali” dei docenti varati con la Legge 5 giugno 2025 n. 79, che ha convertito in legge il Decreto-Legge n. 45/2025, costituiscono la prima apertura di Bruxelles a procedure di reclutamento strutturali che non prevedano ulteriori prove selettive.
Non è stato facile. Ci vorrà tempo per l’attuazione (saranno operativi dall’anno scolastico 2026/27).
Ma abbiamo gettato le basi affinché chi desidera intraprendere la carriera dell’insegnante non si ritrovi più a entrare in una sorta di “selezionificio”, che vede guadagnarci solo chi gestisce i vari livelli di un meccanismo nei fatti per molte delle “vittime” destinato a protrarsi all’infinito.”