La carenza dell’organico ATA rappresenta una delle problematiche più sentite nel sistema scolastico italiano. Negli ultimi dieci anni, la progressiva riduzione del personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario ha generato un sovraccarico di lavoro insostenibile e una diminuzione dei servizi essenziali per il corretto funzionamento delle scuole. Una situazione che compromette la qualità dell’istruzione e il benessere di studenti e docenti, come denunciato dai sindacati di settore. A denunciarlo è Alessandro Pieretti, componente dell’Esecutivo nazionale COBAS Scuola.
Carenza dell’Organico ATA: L’Evoluzione dei Numeri dal 2016 al 2026
L’analisi dei dati relativi alle dotazioni organiche del Personale ATA, sulla quale si è ampiamente soffermato Alessandro Pieretti (COBAS) nel suo articolo, rivela un trend di contrazione costante nell’ultimo decennio.
Partendo dalle 203.534 unità dell’anno scolastico 2016/2017, si è assistito a una progressiva diminuzione che ha portato il numero complessivo a 196.477 posti per l’anno 2025/2026, con una perdita netta di 7.057 lavoratori.
Sebbene in alcuni anni si siano registrati lievi incrementi o decrementi marginali, la tendenza generale è rimasta negativa. Tale riduzione è il risultato di politiche di contenimento della spesa e di tagli imposti dalle leggi di stabilità, che hanno inciso in modo significativo sui profili di assistente amministrativo e collaboratore scolastico.
Un simile scenario ha reso la gestione delle istituzioni scolastiche sempre più complessa, con un numero di risorse umane inadeguato a coprire le necessità operative di plessi spesso numerosi e articolati.
Di seguito, una tabella riepilogativa dell’evoluzione della carenza dell’organico ATA:
ANNO SCOLASTICO | POSTI DISPONIBILI | VARIAZIONE RISPETTO ALL’ANNO PRECEDENTE |
2016-2017 | 203.534 | – |
2017-2018 | 203.456 | -78 |
2018-2019 | 203.398 | -58 |
2019-2020 | 203.434 | +36 |
2020-2021 | 203.360 | -74 |
2021-2022 | 204.574 | +1.214 |
2022-2023 | 204.527 | -47 |
2023-2024 | 204.498 | -29 |
2024-2025 | 196.495 | -8,003 |
2025-2026 | 196.477 | -18 |
Le Conseguenze Pratiche della Carenza di Personale
La carenza dell’organico ATA ha prodotto effetti diretti e tangibili sulla vita quotidiana delle scuole.
Il personale in servizio si trova a fronteggiare carichi di lavoro esponenzialmente aumentati, con mansioni che vanno ben oltre le competenze previste dal profilo professionale.
I Collaboratori scolastici, ad esempio, non si occupano solo della pulizia e del decoro degli edifici, ma svolgono anche un’imprescindibile funzione di sorveglianza e di assistenza agli alunni con disabilità, spesso senza una formazione specifica.
Allo stesso modo, gli Assistenti amministrativi sono sommersi da adempimenti burocratici sempre più complessi, come le ricostruzioni di carriera o la gestione di piattaforme digitali.
Una situazione non dissimile la vivono gli Assistenti tecnici, frequentemente costretti a dividersi tra più plessi scolastici per garantire il funzionamento di laboratori e attrezzature, un compito di primaria importanza per la didattica.
Assunzioni Mancate e Precariato: Un Sistema al Limite
Un aspetto determinante della crisi è rappresentato dal divario tra i posti disponibili e le assunzioni a tempo indeterminato effettivamente autorizzate.
Negli ultimi otto anni, a fronte di 166.849 posti vacanti, i governi hanno approvato solo 78.583 immissioni in ruolo, ovvero meno della metà (47%).
Una politica di stabilizzazione parziale non è riuscita a coprire nemmeno il naturale turnover del personale, con il risultato di una diminuzione di circa il 6% dei contratti a tempo indeterminato.
L’incapacità di garantire un numero adeguato di assunzioni stabili ha alimentato il fenomeno del precariato, con migliaia di posti che restano scoperti ogni anno e vengono coperti con supplenze brevi.
Tale instabilità compromette la continuità dei servizi e impedisce una programmazione a lungo termine delle attività scolastiche, con ripercussioni negative sull’intera comunità educativa.
Un Modello di Calcolo Inadeguato alle Reali Esigenze
Alla base della carenza dell’organico ATA, per molti aspetti strutturale, vi è un sistema di calcolo obsoleto, che non risponde più alle reali necessità delle istituzioni scolastiche.
La definizione delle dotazioni organiche continua a basarsi quasi esclusivamente sul numero di alunni iscritti, senza tenere in adeguata considerazione altri fattori essenziali.
Tra gli elementi ignorati figurano:
- la presenza di studenti con disabilità, che richiedono un supporto specifico e costante;
- la complessità logistica delle scuole articolate su più plessi;
- la dimensione degli edifici e la presenza di strutture come laboratori, palestre e aule speciali.
Un approccio così limitato impedisce di calibrare le risorse in modo efficace e finisce per penalizzare le scuole situate in contesti più complessi o con un’offerta formativa più ampia, che necessiterebbero di un supporto amministrativo e tecnico potenziato.