Carta docente ai precari: Tribunale di Padova rimborsa un’insegnante con 3.000 euro

Banco del giudice di padova che ha stabilito che i docenti precari hanno diritto al bonus docenti. Nella foto sono presenti anche dei libri e un martelletto poggiati su un banco.

Una nuova sentenza del Tribunale di Padova segna un importante precedente nel riconoscimento dei diritti dei docenti precari riguardo alla Carta del docente. Vediamo insieme di cosa si tratta.

Il caso punto per punto: dal ricorso alle sentenze della Corte di Giustizia Europea e del Consiglio di Stato

Il caso riguarda un’insegnante che, assistita dai legali Anief, ha ottenuto il recupero di 3.000 euro relativi a cinque supplenze annuali svolte tra il 2017 e il 2023.

La decisione del giudice si basa su solidi precedenti giurisprudenziali, in particolare viene citata la Corte di Giustizia europea, che ha stabilito l’illegittimità di una normativa nazionale che riservi il beneficio economico di 500 euro annui esclusivamente al personale docente a tempo indeterminato, escludendo quello a tempo determinato.

Il Consiglio di Stato ha rafforzato questa posizione, sottolineando come sia fondamentale garantire la formazione di tutto il personale docente, indipendentemente dal tipo di contratto.

L’organo giudiziario ha evidenziato l’impossibilità di mantenere un sistema “a doppio binario”, che non garantirebbe la qualità complessiva dell’insegnamento.

La sentenza che sancisce il diritto al bonus docenti di 500 euro anche per i precari

La sentenza sottolinea che il diritto-dovere di formazione professionale e aggiornamento deve essere esteso a tutto il corpo docente, non potendo essere limitato solo ad una parte di esso.

Il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, ha evidenziato come le posizioni concordi della Corte di Giustizia Europea, del Consiglio di Stato e della Corte di Cassazione abbiano definitivamente chiarito la questione: anche i docenti supplenti hanno diritto alla formazione professionale e, conseguentemente, all’accesso ai 500 euro annuali previsti dalla Carta del docente.

L’associazione sindacale offre la possibilità di presentare ricorso gratuito per recuperare fino a 3.500 euro più interessi.

Le conclusioni integrali della sentenza del Tribunale di Padova

P.Q.M.

Il Giudice, definitivamente pronunciando, ogni diversa domanda, deduzione ed eccezione disattesa,

  • accerta il diritto di parte ricorrente al beneficio di cui all’art. 1 comma 121 L. n. 107/2015 per gli anni scolastici 2017/2018, 2018/2019, 2019/2020, 2020/2021, 2021/2022 e 2022/2023;
  • condanna il Ministero convenuto a costituire in favore di parte ricorrente ai sensi degli artt. 2, 5, 6 e 8 del DPCM 28 novembre 2016 una Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado di cui all’art. 1 comma 121 Legge 107/2015, con le medesime modalità con cui è riconosciuta al personale assunto a tempo indeterminato, per ciascun anno scolastico suindicati, con accredito sulla detta Carta della somma pari a complessivi euro 3.000,00 (ossia 500,00 per ogni anno di servizio a tempo determinato);

Sentenza XXXXX pubbl. il 10/10/2024 RG n. 1661/2023

  • condanna parte convenuta a rimborsare alla parte ricorrente le spese di lite, liquidate in € 2.500,00 per compenso, oltre 15% per spese generali, Iva e Cpa, con distrazione a favore del procuratore dichiaratisi antistatario.

Padova, 23/10/2024

IL GIUDICE

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