Concorso Straordinario ter, solo per posti comuni

Concorso straordinario

Le graduatorie relative al Concorso Straordinario 2020 non sono ancora esaurite e le assunzioni al riguardo dello stesso sono ancora in corso. Tuttavia, il Ministero pensa già ad avviare una nuova edizione di un Concorso Straordinario che sarebbe già il terzo nel giro di soli tre anni.

Oggi il sindacato Anief ha incontrato informalmente il Capo di Gabinetto e il Capo Dipartimento del Ministero dell’Istruzione per discutere della riforma del reclutamento alla luce delle anticipazioni sulla bozza del decreto PA

Durante l’incontro, il Ministero ha confermato che sta lavorando a una procedura concorsuale riservata ai docenti che hanno tre anni di servizio negli ultimi cinque anni o che sono in possesso dei 24 CFU. 

Nuovo concorso per coprire i posti in ruolo richiesti dall’UE 

Tuttavia, le assunzioni dalla prima fascia GPS Sostegno e lo scorrimento degli idonei non contribuiranno al raggiungimento dei 70.000 posti in ruolo richiesti dall’Unione Europea per il PNRR.

Il Ministero ha anche richiesto una significativa semplificazione della procedura concorsuale per rispettare la tempistica stretta.

L’incontro con i sindacati

Il presidente di Anief, ha sottolineato che è necessario assumere su tutti i posti curriculari da prima e seconda fascia GPS. 

Inoltre, occorre garantire l’accesso diretto ai corsi di specializzazione a coloro che hanno prestato servizio per tre anni.

Anief ha criticato la formulazione attuale della bozza di decreto PA. Perciò, chiede emendamenti su organici, vincoli mobilità, gestione delle graduatorie, riconoscimento dei titoli conseguiti all’estero e assunzioni con riserva. 

Il Ministero ha rimandato la discussione sul testo definitivo del decreto ai prossimi incontri con le altre organizzazioni sindacali.

Il Concorso Straordinario ter

Secondo il Ministero un Concorso Straordinario adesso servirebbe per dare un assorbimento reale al precariato docente Italiano. In questo modo si riuscirebbe a raggiungere la quota di 70.000 assunzioni entro il 2024. Ma la strada da percorrere è ancora molto lunga.

Sono disponibili numerosi posti vacanti, ma il punto è che ci sarebbero anche i docenti pronti a riempirli. Tuttavia, il problema rimane il fatto che graduatorie più affollate si trovano nelle regioni con meno posti e viceversa.

Così il Ministero per far fronte a questa situazione e arrivare a riempire 70.000 cattedre entro il 2024 ha deciso di indire un nuovo Concorso Straordinario.

Requisiti per il nuovo Concorso Straordinario

I requisiti per poter partecipare a tale concorso sono stati comunicati dallo stesso Ministero in un comunicato del 6 Aprile:

  • tre anni di anzianità di servizio;
  • oppure il possesso dei 24 CFU in discipline socio psico pedagogiche e metodologie didattiche.

Il bando ufficiale non è stato ancora pubblicato e non si conoscono i dettagli della procedura concorsuale e dei requisiti richiesti.

Tuttavia, tale congiunzione ha creato qualche dubbio tra i docenti prepari, dal momento che si metterebbero sullo stesso piano il titolo di accesso all’insegnamento con l’esperienza derivante dal servizio. In questo modo si aumenta il numero degli aventi diritto e si rimandano al 2024/2025 le assunzioni da questa procedura.

Il nuovo concorso straordinario non riguarderà i posti di sostegno, ma soltanto i posti comuni.

Si tratterà di un concorso relativo sia alla scuola primaria e sia la secondaria, ma non si sa ancora se saranno coinvolte tutte le classi di concorso e in che misura.

Il requisito riguardo i tre anni di servizio avrà dei limiti temporali relativi agli ultimi cinque, molto probabilmente a ritroso partendo dall’anno scolastico 2022/2023. Una di queste annualità dovrà essere specifica, cioè il servizio dovrà essere stato svolto per la stessa classe di concorso per la quale si partecipa alla procedura concorsuale.

Tipologia di procedura concorsuale

La tipologia di concorso sarà uno dei punti chiave del decreto. Infatti, dopo le polemiche seguite alla prova scritta del concorso dello scorso anno la proposta della stessa formula potrebbe non essere una buona idea.

Probabilmente oltre alle prove anche i percorsi successivi saranno diversi e differenziati anche secondo i requisiti di accesso.

Nelle settimane prossime il Ministero si occuperà di discutere i dettagli con i sindacati che sicuramente avranno diverse proposte in merito.

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