Scuola, FLC CGIL: “Docente di sostegno su richiesta famiglie provvedimento grave”

La Scuola Oggi

31 Gennaio 2025

Segretaria generale FLC CGIL Gianna Fracassi

Scuola, FLC CGIL: “Docente di sostegno su richiesta famiglie provvedimento grave”

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La possibilità, prevista per le famiglie, di richiedere la conferma del docente di sostegno – introdotta dall’articolo 8 del decreto-legge 71/2024, ma che entrerà in vigore a partire dall’anno scolastico 2025/26 – non piace alla FLC CGIL della Segretaria generale Gianna Fracassi, che boccia la scelta del Ministero dell’Istruzione e del Merito e tuona: “Si tratta di un provvedimento grave e lesivo della trasparenza delle procedure di reclutamento”.

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Comunicato stampa

“Nel pomeriggio di oggi è stato illustrato alle organizzazioni sindacali un decreto ministeriale, attuativo del DL 71, attraverso cui i docenti precari di sostegno, su richiesta della famiglia e con il placet del dirigente scolastico, potranno essere confermati con precedenza assoluta rispetto al restante personale a tempo determinato, sul medesimo posto di sostegno assegnato nel precedente anno scolastico.

Come FLC CGIL, lo riteniamo un provvedimento grave e lesivo della trasparenza delle procedure di reclutamento: rappresenta, infatti, una spada di Damocle sulla libertà di insegnamento e risponde a un’idea di scuola come servizio a domanda individuale sottoposto alle leggi di mercato. 

Smantellare il sistema di reclutamento basato sulle graduatorie, su regole certe e trasparenti, significherà inevitabilmente sostituirlo con un sistema clientelare soggetto a vincoli e consensi in netto contrasto con i principi di trasparenza e pluralismo sanciti dalla Costituzione.

FLC CGIL Segretaria generale Gianna Fracassi

Tale norma, inoltre, rende manifesta la totale inadeguatezza e incapacità del Ministero di dare continuità all’offerta formativa attraverso la stabilità degli organici di sostegno caratterizzati, ad oggi, da un insostenibile livello di precarietà. 

Al di là di vuoti slogan demagogici, non è difficile capire che la continuità si può realizzare solo con la progressiva stabilizzazione dei posti in deroga e l’implementazione dell’offerta formativa dei percorsi di specializzazione, favorendo l’accesso, riducendone i costi, adeguandola al fabbisogno regionale. 

Il ruolo fondamentale degli insegnanti di sostegno va riconosciuto attraverso condizioni di lavoro e contrattuali dignitose e non soggette al gradimento o alla subalternità a interessi particolari.
Occorre, dunque, una proposta seria e sostenibile che valorizzi e difenda il modello di inclusione della scuola italiana, fondato sui principi di non discriminazione e accesso universale e su pratiche che garantiscono l’inclusione di tutte le alunne e gli alunni. Questo provvedimento rischia, invece, di compromettere ulteriormente questo modello.”