La supplenza annuale

La supplenza annuale

La supplenza annuale garantisce continuità nell’apprendimento degli studenti quando le cattedre rimangono vuote. Viene impiegata per occupare le posizioni che risultano attualmente privi di un docente titolare.

Si tratta di cattedre prive di titolare, costituite in organico di diritto e residui dai trasferimenti. Oltre a ciò, rappresenta un’ottima opportunità per quanti vogliono affacciarsi sul mondo della docenza.

Infatti, la supplenza annuale consente di operare nel mondo dell’insegnamento e di accumulare punteggio per le graduatorie del settore. 

Ecco perché tale nozione deve essere conosciuta non solo da quanti siano già inseriti in quelle che sono le Graduatorie Provinciali per le Supplenze.

La loro conoscenza deve essere acquisita anche da quanti si siano appena laureati e abbiano intenzione di diventare docenti.

Cos’è la supplenza annuale?

La supplenza annuale è un’occasione essenziale per entrare a far parte del mondo dell’insegnamento. La sua durata ha una fine ben precisa. Infatti, essa deve terminare il 31 agosto come da contratto.

Tale terminologia, inoltre, fa riferimento all’assegnazione di professori per coprire i posti rimasti vacanti e disponibili all’interno del personale di ruolo. Ciò avviene in seguito all’effettuazione della mobilità definitiva e annuale.

Queste posizioni sono di norma assegnate ai docenti presenti nelle graduatorie a esaurimento entro il 31 dicembre. Le convocazioni sono ufficializzate tramite la pubblicazione del calendario sul sito web dell’USP territoriale competente.

Nel caso in cui gli aspiranti non siano in grado di partecipare di persona alle convocazioni, hanno l’opportunità di delegare questo compito. 

Si possono rivolgere a una persona di loro fiducia. In alternativa, possono rivolgersi direttamente al dirigente responsabile delle operazioni.

Inoltre, la supplenza annuale viene assegnata secondo criteri ben precisi. Infatti, si devono seguire l’ordine presente all’interno delle graduatorie docenti.

Qualora queste ultime fossero rimaste vuote, le scuole possono far riferimento alle auto-candidature provenienti dalle MAD.

La supplenza fino al termine delle attività didattiche

La supplenza annuale spesso viene erroneamente confusa con la supplenza fino al termine delle attività didattiche. La distinzione tra le due, però, è sostanziale e deve essere assimilata dai molteplici candidati al ruolo di insegnante.

La seconda tipologia di contratti ha validità fino al 30 giugno, ovvero fino al termine delle lezioni. Tale supplenza viene impiegata per le posizioni di insegnamento che sono attualmente senza un titolare disponibile.

Lo stesso potrebbe essere in servizio altrove o in aspettativa. Inoltre, viene adoperata anche per le cattedre costituite in organico di fatto.

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