Per contrastare l’emergenza della “supplentite” e garantire la continuità didattica, è necessario affiancare al classico concorso meccanismi di reclutamento più rapidi che attingano dalle graduatorie esistenti. Questa la strategia proposta da Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega e già presidente della commissione Cultura al Senato, che attraverso un intervento sulla sua pagina Facebook delinea un percorso in tre fasi per superare il precariato e valorizzare il personale già selezionato.
La Diagnosi: Crescita delle Supplenze e Perdita di Continuità
Secondo l’analisi di Pittoni, l’ultimo decennio ha visto una crescita esponenziale del ricorso alle supplenze, un fenomeno che ha minato la continuità didattica.
Quest’ultima, sottolinea, dovrebbe costituire la “prima garanzia di qualità dell’insegnamento”.
Il problema non è la mancanza di personale qualificato, ma l’incapacità del sistema di reclutamento di rispondere alle reali necessità delle scuole.
Le graduatorie, infatti, dispongono già di un abbondante bacino di personale selezionato, che attende solo di essere immesso in ruolo in modo stabile.

Una Strategia in Tre Fasi per il Reclutamento
La strategia proposta dal responsabile Istruzione della Lega si articola in un percorso preciso, i cui primi due passaggi sono già stati centrati.
Gli step sono i seguenti:
- 1° step (centrato): creare un precedente attraverso la riassegnazione delle graduatorie di merito relative al concorso ordinario per docenti del 2020;
- 2° step (centrato): utilizzare tale precedente per ottenere il riconoscimento delle graduatorie di merito anche per le altre procedure concorsuali dedicate ai docenti;
- 3° step (prossimo obiettivo): Istituzionalizzare meccanismi che agevolino il reclutamento direttamente dalle graduatorie, sulla base del merito e dell’esperienza maturata.
Superare il Concorso Tradizionale: Assunzioni da Merito ed Esperienza
L’obiettivo finale della strategia è superare la lentezza del classico concorso per titoli ed esami, i cui tempi sono “sempre più lontani dalle necessità, altro che cadenza annuale!”.
L’idea è di non sostituire il concorso, ma di affiancarlo con procedure più agili che valorizzino il merito e l’esperienza di chi è già presente nelle graduatorie.
Secondo Pittoni, questa non sarebbe una novità assoluta, ma una pratica “da tempo normale in altri Paesi”.
Si tratterebbe, quindi, di rendere strutturale un sistema di assunzioni più efficiente, in grado di garantire stabilità al corpo docente e, di conseguenza, una maggiore qualità dell’offerta formativa per gli studenti.

L’intervento di Mario Pittoni
“1° step (centrato): creare un precedente riassegnando le graduatorie di merito al concorso ordinario per docenti del 2020;
2° step (centrato): utilizzare tale precedente per riottenere le graduatorie di merito anche per gli altri concorsi dei docenti;
3° step (prossimo obiettivo): l’ultimo decennio ha visto la crescita esponenziale delle supplenze a scapito della continuità didattica, che pure costituirebbe la prima garanzia di qualità dell’insegnamento.
Ma nelle graduatorie ormai disponiamo di personale già selezionato in abbondanza.
L’obiettivo non può, quindi, che essere quello di affiancare alle assunzioni dal classico concorso per titoli ed esami (con tempi sempre più lontani dalle necessità, altro che cadenza annuale!) meccanismi che agevolino il reclutamento da graduatorie in base a merito ed esperienza.
Cosa peraltro da tempo normale in altri Paesi.”


