Chiamata diretta DSGA: Presidi ANP sì, Anquap no

Dsga al lavoro in ufficio

La questione della chiamata diretta per i Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA) è tornata al centro del dibattito, con posizioni divergenti tra le principali organizzazioni di rappresentanza. 

Da una parte, l’ANP (Associazione Nazionale Presidi) sostiene che questa modalità di reclutamento sia la soluzione migliore per coprire le numerose carenze di organico nelle segreterie scolastiche, mentre dall’altra l’Anquap (Associazione Nazionale Quadri delle Amministrazioni Pubbliche) ritiene la chiamata diretta impraticabile, proponendo come alternativa un concorso ordinario per risolvere il problema in modo strutturale.

L’ANP e l’importanza della chiamata diretta

Per l’ANP, la figura del DSGA è essenziale per il buon funzionamento delle scuole. In molti contesti, infatti, la mancanza di un direttore nelle segreterie scolastiche crea difficoltà amministrative e organizzative che compromettono la regolare gestione degli istituti. 

Tra le principali criticità segnalate dall’ANP vi è l’obbligo di firma congiunta tra il dirigente scolastico e il DSGA in atti amministrativi rilevanti, come l’emissione dei mandati di pagamento e le autorizzazioni per i supplenti brevi, obbligo previsto dal Decreto Interministeriale n. 129/2018.

L’ANP propone di risolvere la situazione permettendo ai dirigenti scolastici di assumere direttamente il DSGA attraverso la chiamata diretta. 

Secondo l’Associazione dei Presidi, questa modalità garantirebbe una maggiore efficienza, consentendo una più rapida copertura dei posti vacanti, specialmente in un momento in cui la procedura di progressione di carriera prevista dal CCNL non è stata sufficiente a risolvere la carenza di organico.

La posizione dell’Anquap: no alla chiamata diretta

L’Anquap, tuttavia, si oppone fermamente all’ipotesi della chiamata diretta per i DSGA. 

Secondo Giorgio Germani, presidente dell’Anquap, la chiamata diretta non è una soluzione praticabile, poiché non è prevista nemmeno per il conferimento di incarichi a esperti esterni, figuriamoci per funzionari direttivi in posizioni apicali come quella del DSGA. 

L’Anquap ritiene che questa figura professionale, con responsabilità autonome e compiti direttivi, debba essere reclutata attraverso un concorso pubblico, in linea con le modalità stabilite per la Pubblica Amministrazione.

L’associazione sottolinea, inoltre, l’urgenza di avviare il reclutamento di 1.435 nuovi DSGA, una cifra che potrebbe garantire la copertura di gran parte delle posizioni scoperte. 

Nonostante il regolamento del concorso ordinario sia noto da due anni e il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) sia stato autorizzato a bandire la procedura, il bando non è ancora stato pubblicato

Si prevede che il concorso possa essere indetto entro la fine del 2024, ma nel frattempo le scuole continuano a soffrire la carenza di figure chiave per la gestione amministrativa.

Gli interpelli provinciali e la ricerca di soluzioni temporanee

Nel frattempo, molti Uffici Scolastici Provinciali stanno pubblicando interpelli per cercare di coprire temporaneamente i posti vacanti di DSGA. 

Tuttavia, questa soluzione rappresenta solo un palliativo rispetto a una riforma strutturale del sistema di reclutamento. 

La chiamata diretta proposta dall’ANP si pone come una possibile soluzione rapida, ma incontra la forte opposizione dell’Anquap, che preferisce una strada più tradizionale, ovvero quella del concorso pubblico.

Il dibattito sulla chiamata diretta per i DSGA rimane, tuttavia, aperto. Da una parte, l’ANP insiste sulla necessità di un cambiamento nella modalità di reclutamento per garantire una gestione più efficiente delle scuole, dall’altra l’Anquap spinge per il concorso ordinario come unica soluzione possibile. 

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