I dati INVALSI e PISA relativi alle competenze di base degli studenti italiani evidenziano un trend preoccupante: in sei anni, le capacità alfabetiche sono diminuite di 5,5 punti percentuali, mentre quelle numeriche di 4,7 punti. É questo quello che emerge dallo studio “Il peggioramento delle competenze alfa-numeriche degli studenti italiani ed europei” dell’Osservatorio CPI. Ma quali sono le tendenze nazionali e regionali, i divari di genere e le possibili cause di questo declino? É
Competenze Alfabetiche: Un Peggioramento Generalizzato
Tendenza Nazionale in Declino
Dal 2018 al 2024 la percentuale di studenti del terzo anno della scuola secondaria di I grado che non raggiunge il livello minimo di competenze alfabetiche è passata dal 34,4% al 40%, con un incremento di 5,5 punti percentuali.
Il dato segnala un’erosione progressiva delle abilità di lettura e comprensione che si riflette su tutto il territorio nazionale.
Per le scuole diventa, pertanto, prioritario attivare interventi mirati, così come previsto dal Decreto Legislativo 62/2017 che sottolinea l’importanza della valutazione formativa per colmare le lacune di apprendimento.

Disparità Regionali: Nord più Colpito
Il calo delle competenze alfabetiche mostra variazioni significative tra le macro-aree.
Il Nord registra il peggioramento più marcato, con un aumento di 7,3 punti percentuali, seguito dal Centro (+6,3 punti) e dal Sud (+3,6 punti).
Sebbene il Mezzogiorno parta da livelli più bassi, il divario con le altre aree si riduce a causa di un declino generalizzato.
Si tratta di una situazione che richiede una riflessione sulle strategie didattiche, specie nelle regioni settentrionali, per riallinearsi agli standard attesi.
Divario di Genere in Aumento
Il peggioramento delle competenze alfabetiche colpisce più duramente gli studenti maschi, con un incremento di 6,4 punti percentuali rispetto ai 4,5 punti delle femmine.
Questo divario richiede interventi specifici, come progetti di lettura mirati per i ragazzi, per ridurre le differenze e garantire pari opportunità di apprendimento, in linea con le indicazioni del Ministero dell’Istruzione edel Merito sulle politiche di equità educativa.

Competenze Matematiche: Una Crisi Parallela
Andamento Negativo a Livello Nazionale
Anche le competenze numeriche registrano un calo preoccupante.
Nel 2018, il 39,7% degli studenti non raggiungeva il livello minimo; nel 2024, questa percentuale sale al 44,4%, con un peggioramento di 4,7 punti percentuali.
Il trend riflette difficoltà strutturali nell’apprendimento della matematica, che richiedono un potenziamento delle metodologie didattiche, come suggerito dalle Linee Guida del Ministero per la didattica attiva e laboratoriale introdotte con il DM 65/2023.
Variazioni Regionali: Nord e Centro in Maggiore Difficoltà
Il Nord evidenzia il declino più accentuato nelle competenze numeriche, con un incremento delle insufficienze di 6,1 punti percentuali, seguito dal Centro (+5,3 punti) e dal Sud (+3,9 punti).
Anche in questo caso, il divario tra le regioni si attenua non per un miglioramento del Mezzogiorno, ma per un peggioramento generalizzato.
Le scuole delle aree settentrionali e centrali devono rivedere i piani di offerta formativa (POF) per integrare attività di recupero matematico.

Inversione del Divario di Genere
A differenza delle competenze alfabetiche, in matematica il calo è più marcato tra le studentesse, con un incremento delle insufficienze di 5,9 punti percentuali (dal 41,1% al 47%), rispetto ai 3,6 punti dei maschi.
Questo dato suggerisce la necessità di interventi specifici, come laboratori STEM dedicati alle ragazze, per contrastare stereotipi di genere e migliorare le performance, coerentemente con gli obiettivi del PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale).
Fattori alla Radice del Declino: Oltre la Tecnologia
Cause Multifattoriali
Sebbene l’uso degli smartphone sia spesso indicato come una possibile causa del declino delle competenze di base, l’Osservatorio CPI identifica fattori più complessi.
La crisi finanziaria degli ultimi anni ha ridotto le risorse per l’istruzione, mentre i flussi migratori hanno aumentato l’eterogeneità delle classi, richiedendo strategie di inclusione più efficaci.
Inoltre, la pandemia ha accentuato le difficoltà di apprendimento, come evidenziato dalle circolari ministeriali del 2020-2021 sulla didattica a distanza.

Azioni Concrete per le Scuole
Per affrontare questa crisi, le istituzioni scolastiche possono adottare misure operative immediate:
– rafforzare i percorsi di recupero con fondi del PNRR (Missione 4 – Istruzione e Ricerca);
– formare i docenti su metodologie innovative, come previsto dal DM 66/2023;
– incrementare progetti di inclusione per studenti stranieri, in linea con il Decreto Interministeriale 182/2020;
– monitorare i risultati INVALSI per personalizzare gli interventi didattici.
Impatti Operativi e Prospettive Future
Il calo delle competenze di base non è solo un dato statistico, ma un segnale d’allarme per il sistema educativo italiano.
Dirigenti e insegnanti devono collaborare per implementare piani di miglioramento, sfruttando le risorse normative e finanziarie disponibili.
Adottare un approccio basato sui dati INVALSI consente di identificare le aree di fragilità e agire con tempestività.
Solo attraverso un impegno collettivo sarà possibile invertire questo trend e garantire agli studenti le competenze necessarie per il futuro, come richiesto dagli obiettivi europei di Europa 2030 per l’istruzione.


