Parlando dei posti riservati ai vincitori del Concorso straordinario ter 2023, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, aveva annunciato la disponibilità di 30.000 cattedre.
La copertura dei restanti posti vacanti – su un totale di circa 81mila – sarebbe dovuta arrivare attraverso le immissioni in ruolo per l’anno scolastico 2023-2024. Tuttavia, al momento risultano assegnate soltanto 40.619 cattedre delle 50.807 preventivate.
Sebbene non si tratti ancora di dati definitivi, l’obiettivo del MIM sembra piuttosto lontano e difficilmente raggiungibile. E non è, pertanto, da escludere che le cattedre non assegnate possano essere destinate alla procedura concorsuale che sarà bandita nelle prossime settimane. I cui posti disponibili dovrebbero, di conseguenza, superare abbondantemente le 35mila cattedre.
Contribuendo, quindi, in maniera ancor più significativa, al raggiungimento dell’obiettivo delle 70mila immissioni in ruolo entro il 2024 fissato dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
SOMMARIO
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Il Concorso docenti straordinario ter 2023, annunciato lo scorso 6 aprile dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM), sarà la prima procedura concorsuale nell’ambito della Riforma della formazione iniziale e continua e del reclutamento dei docenti voluta dall’ex Ministro Bianchi.
Inizialmente, il Ministro Giuseppe Valditara aveva prospettato la pubblicazione del relativo bando entro il mese di giugno, con l’obiettivo di svolgere gli esami durante la stagione estiva e finalizzare le assunzioni già entro settembre. E, quindi, prima dell’inizio dell’anno scolastico 2023-2024.
Tuttavia, la situazione ha preso una piega diversa: il bando previsto non è ancora stato pubblicato, spostando di conseguenza la data di assunzione dei candidati al prossimo anno accademico 2024-2025.
Questo imprevisto rinvio rischia, però, di avere conseguenze anche sul rispetto dei termini stabiliti dal PNRR. E, a conferma di ciò, il governo ha già provveduto a chiedere formalmente una proroga a Bruxelles.
Novità Concorso docenti straordinario ter 2023
Il comunicato stampa del MIM al quale abbiamo già accennato, recitava testualmente:
- “Il Ministero è in procinto di avviare, in attuazione del PNRR, una procedura concorsuale per gli insegnanti che abbiano maturato 36 mesi di servizio o siano in possesso dei 24 crediti formativi universitari”.
Pertanto, anche alla luce dei successivi chiarimenti, per partecipare al Concorso straordinario ter 2023, gli aspiranti docenti dovranno essere in possesso dei seguenti requisiti:
- 3 anni di servizio (di cui uno specifico nella classe di concorso per cui ci si candida) negli ultimi 5 anni presso le scuole statali;
- oppure 24 CFU conseguiti entro il 31 ottobre 2022.
Tuttavia, ai candidati sarà richiesto anche il possesso di uno dei seguenti titoli:
- laurea di accesso alla classe di concorso;
- oppure diploma per ITP;
- oppure il titolo di specializzazione (anche con riserva in attesa di riconoscimento) per i posti di sostegno.
Concorso docenti straordinario ter 2023: il bando
Il bando del Concorso Straordinario ter 2023 verrà pubblicato entro il mese di settembre. E le relative prove d’esame si svolgeranno in autunno. Mentre per l’immissione in ruolo dei vincitori bisognerà aspettare l’anno scolastico 2024-2025.
Dopo una lunga serie di ritardi e rinvii, conditi da indiscrezioni e annunci contraddittori e puntualmente disattesi, sembra finalmente arrivato il momento tanto atteso da migliaia di aspiranti docenti alla ricerca di una stabilizzazione.
Nelle settimane scorse, infatti, il Ministro Valditara – durante un’intervista – ha annunciato: “La macchina dei concorsi è avviata in quanto abbiamo ottenuto l’autorizzazione a bandirli. E stiamo condividendo i regolamenti di concorso con Bruxelles. Contiamo di avviare le procedure di concorso in autunno”.
Più nel dettaglio, il capo del dicastero di viale Trastevere ha fissato la pubblicazione del bando “a cavallo dell’estate”.
E proprio nei giorni scorsi, invece, lo stesso ha puntualizzato: “Quanto ai posti di ruolo, oltre 30 mila non sono andati ad assunzioni in questa fase perché li abbiamo riservati ai vincitori del concorso PNRR che stiamo per bandire”.
Difficile, quindi, che si vada oltre settembre. L’attesa interminabile e snervante degli aspiranti docenti interessati a partecipare al Concorso Straordinario ter 2023 sta, quindi, finalmente per concludersi. Salvo imprevisti colpi di scena dell’ultim’ora.
Concorso docenti straordinario ter 2023: scuole e classi di concorso
Nonostante il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) abbia fornito alcune anticipazioni sui criteri di ammissibilità per il Concorso Straordinario ter, numerosi interrogativi restano ancora irrisolti. E necessitano di ulteriori chiarimenti che solo l’emanazione ufficiale del bando potrà fornire. L’unica certezza è, ad oggi, quella relativa ai requisiti.
Rimane, per esempio, ambigua la portata del concorso in relazione ai vari livelli scolastici. Non è stato ancora definito con certezza, infatti, se la selezione interesserà sia l’istruzione dell’infanzia e primaria che quella secondaria. Al momento, l’indicazione prevalente sembra, tuttavia, orientata verso una focalizzazione sulle scuole secondarie.
Inoltre, non è ancora chiaro il tipo di posizioni che saranno aperte alla selezione. Negli ultimi tempi, sembra però aver preso corpo l’idea che il concorso possa riguardare sia i posti comuni che quelli di sostegno.
Per quanto concerne, invece, le classi di concorso coinvolte, le informazioni disponibili suggeriscono un focus sulle aree in cui si registra una marcata mancanza di personale qualificato.
Concorso docenti straordinario ter 2023: le prove d’esame
Tramontata definitivamente l’ipotesi, a lungo accarezzata, di una prova orale unica, il Concorso straordinario ter 2023 prevedrà due prove, una scritta e una orale.
Prova scritta
La prova scritta (computer based) rappresenta certamente una delle prove concorsuali fondamentali.
La stessa avrà una durata complessiva di 100 minuti e sarà composta da 50 quesiti volti a valutare le conoscenze e le competenze dei candidati in ambito pedagogico, psicopedagogico, didattico-metodologico, lingua inglese B2 e competenze digitali.
Nello specifico, per i posti comuni sono previsti 40 quesiti di cui:
- 10 quesiti di ambito pedagogico;
- 10 quesiti di ambito psicopedagogico, ivi compresi gli aspetti relativi all’inclusione;
- 20 quesiti di ambito metodologico didattico, ivi compresi gli aspetti relativi alla valutazione.
Per i posti di sostegno saranno, invece, previsti 40 quesiti relativi alle metodologie didattiche da applicarsi alle diverse tipologie di disabilità. Finalizzati a valutare le conoscenze e le competenze dei candidati relativamente ai contenuti e alle procedure volte all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità.
Infine, sia per i posti comuni che per quelli di sostegno saranno presenti:
- 5 quesiti in ambito linguistico (Inglese B2);
- 5 quesiti in ambito digitale.
Ciascuno dei quesiti – che verranno somministrati ai candidati in ordine assolutamente casuale – è seguito da quattro possibili risposte, di cui una sola corretta.
Prova orale
La prova orale sarà diversa a seconda che si partecipi per i posti comuni o per quelli di sostegno.
Posti comuni:
La prova orale per i posti comuni sarà finalizzata a verificare le conoscenze e le competenze del candidato nella disciplina della classe di concorso o tipologia di posto richiesta.
La stessa dovrà, altresì, accertare le competenze didattiche generali e la capacità di progettare attività didattiche efficaci. Incluso l’utilizzo delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali per raggiungere gli obiettivi stabiliti dai programmi scolastici vigenti.
Durante la stessa verrà, inoltre, svolto un apposito test didattico specifico (lezione simulata).
Posti di sostegno:
La prova orale per i posti di sostegno valuterà, a sua volta, la competenza del candidato nelle attività di supporto agli studenti con disabilità. Finalizzate alla creazione di ambienti di apprendimento inclusivi e alla progettazione didattica e curricolare per garantire l’inclusione e il raggiungimento di obiettivi adeguati alle diverse potenzialità e tipologie di disabilità.
Anche in questo caso, durante la prova orale verrà svolto un apposito test didattico specifico (una lezione simulata).
I candidati che supereranno le prove sottoscriveranno un contratto di supplenza annuale durante il quale dovranno poi integrare i CFU mancanti prima di conseguire l’abilitazione ed essere assunti a tempo indeterminato.