Bando concorso straordinario ter 2023 entro settembre

Il bando concorso straordinario ter 2023 sarà pubblicato entro settembre. La straordinaria ondata di caldo delle ultime settimane non scoraggia il motore dei concorsi scolastici, che prevedono la disponibilità di ben 30.000 posti per docenti precari con almeno tre anni di servizio o 24 crediti formativi. 

In realtà, in un primo momento il bando era stato annunciato dal Ministro Valditara già entro giugno, in modo da procedere con le prove concorsuali durante l’estate. Per poi immettere in ruolo i vincitori entro settembre, ovvero prima dell’inizio del nuovo anno scolastico. Tuttavia, così non è stato. E l’intera procedura è stata rinviata di qualche mese. Con le assunzioni dei nuovi docenti ormai rinviata all’anno scolastico 2024-2025.   

Concorso straordinario ter 2023: 30mila posti a disposizione

I 30.000 posti disponibili a cui abbiamo fatto riferimento in precedenza, si riferiscono alla differenza tra gli 81.000 posti vacanti e disponibili individuati dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) e i 50.807 posti autorizzati per le immissioni in ruolo del personale docente nell’anno scolastico 2023-2024. 

E si tratta di una novità assoluta. Per la prima volta, infatti, le disponibilità di posti destinati alle immissioni in ruolo vengono sottratte dal monte-cattedre di settembre.

Attualmente, le operazioni per le immissioni in ruolo sono in corso e proseguiranno fino a metà agosto, con lo scorrimento della prima fascia delle GPS e dell’elenco aggiuntivo per aspiranti inseriti a pieno titolo e la relativa Call veloce per coprire tutti i posti a disposizione.

Il Concorso straordinario ter 2023 è la prima procedura concorsuale della fase transitoria della nuova Riforma della formazione iniziale e continua e del reclutamento dei docenti. E, soprattutto, rientra tra le misure di supporto a quelle previste dal PNRR, il cui obiettivo sono 70.000 immissioni in ruolo entro il 2024.

Bando concorso straordinario ter 2023, Geografia dei posti disponibili: Nord e Sud a confronto

La motivazione dietro l’iniziativa del Ministro Valditara per il Concorso straordinario ter sembrerebbe essere duplice. 

L’intento politico di evitare il consueto gioco di numeri all’inizio dell’anno, che rivelerebbe un divario crescente tra cattedre disponibili e assegnate a docenti di ruolo, si accompagna, infatti, a una ragione pratica. Senza attingere al pool di cattedre libere e disponibili, sarebbe stata compromessa la possibilità di indire il primo concorso nell’ambito della tornata PNRR.

Da un’attenta analisi della distribuzione geografica dei posti liberi e quelli accantonati, emerge un pattern: le quote più elevate di posti accantonati si trovano principalmente al Nord. Nelle Regioni con il maggior numero di cattedre vacanti all’inizio dell’anno. 

Al contrario, al Sud, le percentuali di posti accantonati sono notevolmente inferiori: in Sardegna e Sicilia i posti “accantonati” sono circa il 20%, in Campania il 25%, mentre in Calabria e Puglia poco più del 30%.

Bando concorso straordinario ter 2023: a quali scuole sarà rivolto? 

Va, anzitutto, precisato che tra i 30.000 posti a disposizione sono compresi sia la scuola dell’Infanzia e Primaria che la Secondaria di primo e secondo grado

Tuttavia, non è ancora stato comunicato in modo chiaro se il concorso sarà bandito per tutti i gradi di scuola o solo per alcuni di essi. In particolare, rimane da capire se saranno interessate o meno Infanzia e Primaria. Anche se la cosa più probabile, al momento, sembra essere che la procedura concorsuale riguardi la sola scuola Secondaria.

Incertezza anche in merito alla tipologia di posti, sebbene nelle ultime settimane si sia fatta sempre più strada l’ipotesi di un coinvolgimento tanto dei posti comuni quanto dei posti di sostegno

Per quanto concerne, invece, le classi di concorso saranno interessate solo quelle che registrano un’evidente carenza di personale abilitato.

Bando concorso straordinario ter 2023: requisiti di accesso per la Secondaria

I requisiti di accesso richiesti agli aspiranti docenti – così come contenuto nel comunicato stampa dello scorso 6 aprile con il quale il MIM ha annunciato il Concorso straordinario – sono:

  • 3 anni di servizio (di cui uno specifico nella classe di concorso per cui ci si candida) negli ultimi 5 anni presso le scuole statali;
  • oppure 24 CFU conseguiti entro il 31 ottobre 2022.

Ad ogni modo, i candidati interessati alla procedura concorsuale dovranno essere in possesso anche dei seguenti requisiti:

  • laurea di accesso alla classe di concorso + abilitazione;
  • oppure diploma per ITP;
  • oppure il titolo di specializzazione (anche con riserva in attesa di riconoscimento) per i posti di sostegno. 

Le prove d’esame

Tramontata definitivamente l’ipotesi, a lungo accarezzata, di una prova orale unica, il Concorso straordinario ter 2023 prevedrà due prove, una scritta e una orale.

Prova scritta

La prova scritta (computer based) rappresenta certamente una delle prove concorsuali fondamentali.  

La stessa avrà una durata complessiva di 100 minuti e sarà composta da 50 quesiti volti a valutare le conoscenze e le competenze dei candidati in ambito pedagogico, psicopedagogico, didattico-metodologico, lingua inglese B2 e competenze digitali.

Nello specifico, per i posti comuni sono previsti 40 quesiti di cui:

  • 10 quesiti di ambito pedagogico;
  • 10 quesiti di ambito psicopedagogico, ivi compresi gli aspetti relativi all’inclusione;
  • 20 quesiti di ambito metodologico didattico, ivi compresi gli aspetti relativi alla valutazione.

Per i posti di sostegno saranno, invece, previsti 40 quesiti relativi alle metodologie didattiche da applicarsi alle diverse tipologie di disabilità. Finalizzati a valutare le conoscenze e le competenze dei candidati relativamente ai contenuti e alle procedure volte all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità.

Infine, sia per i posti comuni che per quelli di sostegno saranno presenti:

  • 5 quesiti in ambito linguistico (Inglese B2);
  • 5 quesiti in ambito digitale.

Ciascuno dei quesiti – che verranno somministrati ai candidati in ordine assolutamente casuale – è seguito da quattro possibili risposte, di cui una sola corretta. 

Prova orale

La prova orale sarà diversa a seconda che si partecipi per i posti comuni o per quelli di sostegno.

Posti comuni:

La prova orale per i posti comuni sarà finalizzata a verificare le conoscenze e le competenze del candidato nella disciplina della classe di concorso o tipologia di posto richiesta.

La stessa dovrà, altresì, accertare le competenze didattiche generali e la capacità di progettare attività didattiche efficaci. Incluso l’utilizzo delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali per raggiungere gli obiettivi stabiliti dai programmi scolastici vigenti. 

Durante la stessa verrà, inoltre, svolto un apposito test didattico specifico (lezione simulata).

Posti di sostegno:

La prova orale per i posti di sostegno valuterà, a sua volta, la competenza del candidato nelle attività di supporto agli studenti con disabilità. Finalizzate alla creazione di ambienti di apprendimento inclusivi e alla progettazione didattica e curricolare per garantire l’inclusione e il raggiungimento di obiettivi adeguati alle diverse potenzialità e tipologie di disabilità. 

Anche in questo caso, durante la prova orale verrà svolto un apposito test didattico specifico (una lezione simulata).

I candidati che supereranno le prove sottoscriveranno un contratto di supplenza annuale durante il quale dovranno poi integrare i CFU mancanti prima di conseguire l’abilitazione ed essere assunti a tempo indeterminato.

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