Concorso straordinario ter: cosa studiare

Concorso straordinario ter cosa studiare

In vista dell’imminente pubblicazione del bando del Concorso straordinario ter, cosa studiare? È questa la domanda che si pongono gli aspiranti docenti.

Intanto, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha reso noti i programmi della parte generale del concorso per infanzia e scuola primaria. Stessa cosa per i docenti di scuola secondaria di primo e secondo grado. 

Si tratta, a riguardo, dell’allegato A al Decreto ministeriale n. 205 e n. 206 del 26 ottobre 2023 che autorizza l’emanazione del bando.

ll Concorso straordinario ter 2023, ricordiamolo, è il primo della fase transitoria della Riforma della formazione iniziale e continua e del reclutamento dei docenti.

Esso rappresenta una misura fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo delle 70.000 immissioni in ruolo entro il 31 dicembre 2024. Obiettivo fissato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).  

Non si tratta, però, di un concorso abilitante: i vincitori, infatti, superate le prove d’esame, dovranno integrare i crediti formativi universitari mancanti per arrivare ai 60 CFU previsti dalla nuova Riforma Bianchi.

Requisiti d’accesso al Concorso straordinario ter 2023

I requisiti richiesti ai candidati che chiedono di partecipare al Concorso sono, per tutti, i seguenti:   

  • 3 anni di servizio (di cui uno specifico nella classe di concorso per cui ci si candida) negli ultimi 5 anni presso le scuole statali;
  • oppure 24 CFU conseguiti entro il 31 ottobre 2022.

Ai partecipanti, inoltre, sarà richiesto il possesso, a seconda dell’ordine e grado della scuola, uno dei seguenti titoli:

Per la Scuola dell’Infanzia e Primaria:

  • laurea abilitante in Scienze della formazione primaria;
  • diploma di abilitazione magistrale o diploma sperimentale a indirizzo linguistico (conseguito entro il 2001/2002).
  • titolo di specializzazione sul sostegno.

Per la Scuola Secondaria di primo e secondo grado:

  • laurea di accesso alla classe di concorso;
  • oppure diploma per ITP;
  • oppure il titolo di specializzazione (anche con riserva in attesa di riconoscimento) per i posti di sostegno. 

Scuola dell’Infanzia e Primaria: cosa studiare

Accertato il possesso dei requisiti di partecipazione, lAllegato A del decreto ministeriale n. 206 del 26 ottobre 2023, fornisce un elenco dei programmi da studiare.

Questo vale per i posti di insegnamento nella scuola dell’Infanzia e nella scuola Primaria, nonché per i posti di sostegno agli alunni con disabilità. Nel dettaglio:

  • Sicuro dominio dei contenuti dei sistemi simbolico-culturali;
  • Conoscenza dei fondamenti della psicologia dello sviluppo tipico e atipico dell’età evolutiva;
  • Conoscenza dei modi e degli strumenti idonei all’attuazione di una didattica individualizzata e personalizzata;
  • Competenze digitali;
  • Conoscenza dei principi dell’autovalutazione di istituto;
  • Conoscenza della legislazione e della normativa scolastica;
  • Conoscenza dei documenti europei in materia educativa.

Scuola secondaria di I e II grado: cosa studiare

Anche in questo caso, appurate le competenze possedute, l’Allegato A del decreto ministeriale n. 205 del 26 ottobre 2023, elenca le materie da conoscere.

Questa volta, il riferimento è ai candidati per i posti di insegnamento nella scuola secondaria di primo e secondo grado, su posto comune o di sostegno. Nello specifico: 

  • Sicuro dominio dei contenuti delle discipline di insegnamento e dei loro fondamenti epistemologici, come individuati dalle Indicazioni nazionali e dalle Linee guida vigenti;
  • Conoscenza dei fondamenti della psicologia dello sviluppo tipico e atipico, della psicologia dell’apprendimento scolastico e della psicologia dell’educazione;
  • Conoscenza dei modi e degli strumenti idonei all’attuazione di una didattica individualizzata e personalizzata, coerente con i bisogni formativi dei singoli studenti;
  • Padronanza delle competenze digitali; 
  • Conoscenza dei principi dell’autovalutazione di istituto; 
  • Conoscenza della legislazione e della normativa scolastica;
  • Conoscenza dei documenti in materia educativa.

La prova scritta del concorso straordinario ter

Alla domanda in merito al Concorso straordinario ter: cosa studiare? il MIM, attraverso le sue note, ha fornito le risposte per gli aspiranti docenti. 

Ricordiamo che la prova scritta, computer based, per tutte le classi di concorso consiste in un test a risposta multipla con 50 quesiti.

Per i posti comuni saranno così distribuiti:

  • 10 quesiti di ambito pedagogico;
  • 15 quesiti di ambito psicopedagogico, ivi compresi gli aspetti relativi all’inclusione;
  • 15 quesiti di ambito metodologico didattico, ivi compresi gli aspetti relativi alla valutazione.

Per i posti di sostegno saranno, invece, previsti 40 quesiti relativi alle metodologie didattiche da applicarsi alle diverse tipologie di disabilità. 

Gli stessi saranno finalizzati a valutare le conoscenze e le competenze dei candidati relativamente ai contenuti e alle procedure volte all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità.

Infine, sia per i posti comuni che per quelli di sostegno saranno presenti:

  • 5 quesiti in ambito linguistico, Inglese B2 del QCER;
  • 5 quesiti in ambito digitale.

Ciascuno dei quesiti, che verranno somministrati ai candidati in ordine assolutamente casuale, è seguito da quattro possibili risposte, di cui una sola corretta. 

Per superare la prova sarà necessario ottenere un punteggio pari almeno a 70/100.

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